RAVE HEART – IL DECRETO CONTRO I RADUNI ILLEGALI DI FATTONI STA SPACCANDO LA MAGGIORANZA! FORZA ITALIA CHIEDE MODIFICHE, CON IL RONZULLIANO MULÈ MANDATO ALL’ATTACCO: SE NON DOVESSE ARRIVARE UN EMENDAMENTO DIRETTAMENTE DAL GOVERNO, LO FARÀ FORZA ITALIA”. MA L’EFFETTO È SOLO QUELLO DI INCATTIVIRE ANCORA DI PIÙ LEGA E FRATELLI D’ITALIA, FAUTORI DELLA LINEA DURA CONTRO I FATTONI – IL PD PRESENTA UN SUB-EMENDAMENTO PER CANCELLARE LA NORMA

-

Condividi questo articolo


MEME MATTEO SALVINI meloni MEME MATTEO SALVINI meloni

1. RAVE:PD DEPOSITA SUB-EMENDAMENTO SOPPRESSIVO A DECRETO AIUTI TER

(ANSA) - Il Pd ha depositato in commissione speciale alla Camera un sub-emendamento al dl aiuti ter soppressivo dell'articolo 5 del decreto rave. La proposta di modifica - annunciata ieri da Debora Serracchiani - sarebbe inammissibile per materia ma in base alla prassi parlamentare qualora l'emendamento fosse sottoscritto da tutti i gruppi potrebbe essere esaminato

 

 

2. LA MAGGIORANZA BALLA SUI RAVE ALT A FORZA ITALIA: "NON SI CAMBIA" GLI SCONTRI PRECEDENTI

Francesco Grignetti  per “La Stampa”

 

Il decreto anti-rave è arrivato al Senato, eppure la situazione delle commissioni è talmente indietro che se ne parlerà non prima di due settimane. Nel frattempo non calano d'intensità le polemiche. Molti pensano che il decreto sarà ritoccato dal Parlamento, viste le interviste di esponenti di Forza Italia. Errore.

RAVE PARTY MODENA RAVE PARTY MODENA

 

Proprio perché la componente più liberale della maggioranza sta alzando la voce, c'è da registrare un irrigidimento di Fratelli d'Italia e della Lega, le due componenti di destra-destra che a questo punto, al di là della disponibilità di facciata, non vogliono toccare nemmeno una virgola.

 

L'irritazione di Meloni e Salvini non è ancora venuta pienamente allo scoperto. Al di là di ogni possibile tecnicismo, la questione è diventata di principio: il partito della premier, e di conserva i leghisti, non vogliono dare l'idea di retrocedere, meno che mai sotto l'incalzare dell'opposizione o di un partner junior.

 

RAVE PARTY MODENA RAVE PARTY MODENA

Di nuovo, ieri, Giorgio Mulé, FI, si è distinto per essere una delle voci più critiche dentro il destra-centro: «Se non dovesse arrivare un emendamento direttamente dal governo, lo farà Forza Italia», annuncia. Tanta foga però non è condivisa pienamente da tutti i suoi. «L'anarchia non può regnare in un Paese democratico. È un bene che tra i primi provvedimenti ci sia la norma anti-rave», afferma Deborah Bergamini. Oppure Maurizio Gasparri: «Bisognava affrontare l'emergenza. Poi si può discutere sull'entità della pena massima, se non va bene sei anni si può mettere cinque, o su una migliore definizione della condotta che si vuole sanzionare».

 

RAVE PARTY MODENA RAVE PARTY MODENA

Per capire il clima nella coalizione, basta leggere con attenzione, allora, le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, uno dei più vicini a Giorgia Meloni. «Sulla norma che proibisce l'organizzazione dei rave non si torna indietro», ha scandito ad Agorà sui Rai Tre.

 

Il ritornello del governo è che se servirà qualche affinamento del testo, se ne parlerà in Parlamento. E si aggiunge: poche storie sulla presunta incostituzionalità del decreto, visto che ha superato un primo vaglio del Quirinale. Ciriani va anche oltre: «Vogliamo sancire che con questo governo l'illegalità non è più consentita. La scelta è stata fatta». Gli fa eco il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro, FdI: «E comunque, coloro che ci accusano di voler introdurre misure liberticide sono gli stessi che hanno inventato il green pass e chiuso per mesi gli italiani a casa».

 

RAVE PARTY MODENA RAVE PARTY MODENA

Sempre più è chiaro che il primo atto del governo Meloni ha ormai acquistato valenza politica e simbolica, e che è impossibile quel che sperano le opposizioni, ovvero di una frattura tale nella maggioranza da costringerli a riscrivere il testo. Il Pd ribadisce la linea della cancellazione del provvedimento ed è probabile che il primo atto sarà un emendamento soppressivo della norma.

 

GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - UCCELLI DI RAVE - MEME BY CARLI GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - UCCELLI DI RAVE - MEME BY CARLI

Giuseppe Conte ci va giù durissimo: «Per una esibizione muscolare, per dare un segnale simbolico come ha detto Meloni, si è introdotta una norma raccapricciante, da Stato di polizia, buona per dittature sud-americane». Ciriani concede poco: «Se all'opposizione condividono che questi raduni debbano essere proibiti, e se c'è questa volontà, in Parlamento si troverà un'intesa, altrimenti tutta la polemica diventa strumentale». I segretari dei sindacati confederali intanto hanno ottenuto un incontro oggi con il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per esprimere il loro dissenso e mettere in chiaro che mai il nuovo reato si possa e si debba utilizzare contro operai o studenti che occupano fabbriche, scuole o università.

IL MEME DI CARLI SUL DECRETO ANTI RAVE - CROSETTO - SALVINI - SANTANCHE - MELONI IL MEME DI CARLI SUL DECRETO ANTI RAVE - CROSETTO - SALVINI - SANTANCHE - MELONI RAVE PARTY MODENA RAVE PARTY MODENA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...