RENZI, BEVI ‘STO SPREAD CON GHIACCIO - BERLUSCONI: “CERTI SEGNALI LI CAPISCO BENISSIMO. QUESTA SOMIGLIA SEMPRE PIÙ ALL’ESTATE DEL 2011. ALCUNI POTERI INTERNAZIONALI SI STANNO METTENDO CONTRO RENZI. DOBBIAMO AIUTARLO” - - - - -


agenzie di rating moodys

Tommaso Labate per il "Corriere della Sera"

 

«Io sono stato al posto di Renzi e certi segnali li capisco benissimo. Credetemi, questa somiglia sempre più all’estate del 2011. Alcuni poteri internazionali si stanno mettendo contro Renzi». Dicono che abbia assunto l’aria corrucciata, ieri, Silvio Berlusconi.

 

E che lo sguardo che ha accompagnato le sue parole sul parallelo tra questa e l’estate in cui il suo ultimo governo ricevette la lettera della Bce — antipasto del menu che sarebbe stato servito settimane dopo, con l’arrivo di Mario Monti — fosse improntato alla massima preoccupazione. «L’Italia rischia. Stiamo rischiando tantissimo», ha ripetuto ieri l’ex Cavaliere ricevendo ad Arcore — cosa insolita per una vigilia di Ferragosto che doveva essere «tutta dieta e relax» — alcuni fedelissimi tra uomini-azienda e uomini-partito.

 

SILVIO SALVA RENZI

L’analisi che Berlusconi sfodera di fronte ai suoi in un martedì di piena estate, quando il caldo della Villa San Martino è mitigato dall’aria condizionata accesa nel salone, parte dai ritagli e dai fogli che l’ex premier ha studiato e ristudiato nelle ultime ore. «Cominciamo da Moody’s», ha scandito ieri l’ex premier prendendo alcuni lanci d’agenzia sulla recessione italiana per com’è stata fotografata dall’agenzia di rating.

 

«E proseguiamo», ha aggiunto guardando un altro gruppi di foglietti, «dagli ultimi articoli che il Financial Times , il Wall Street Journal e l’Economist hanno dedicato al governo italiano». Senza dimenticare il monito della Bce e «il fatto che la commissione europea aspetti a braccia conserte di vedere se sforiamo il 3 per cento».

GRILLO RITWITTA IL FOTOMONTAGGIO VECCHIOTTO DI RENZI E BERLUSCONI FUSI INSIEME

 

Tirando idealmente una linea in calce all’ipotetica somma, l’ex premier ha concluso con una di quelle frasi che all’epoca dei suoi governi era diventata un evergreen . Solo che stavolta l’ha tarata su Renzi: «Alcuni poteri forti si stanno mettendo contro di lui».

 

Impossibile trarre conseguenze sul ruolo che Berlusconi immagina per Forza Italia da qui a qualche settimana. Com’è impossibile immaginare adesso se l’assetto politico-istituzionale vedrà gli «azzurri» spostarsi nuovamente dall’opposizione responsabile verso la maggioranza.

 

Ma che l’ex premier voglia intavolare con l’esecutivo un dialogo che vada oltre le riforme lo si capisce da altri due dossier che stanno sulla sua scrivania. Il primo è un’analisi su come David Cameron, in Gran Bretagna, è riuscito ad abbassare le tasse alle imprese con una spending review «seria e mirata». Il secondo contiene la riforma del lavoro del governo spagnolo di Rajoy, che risale al 2012. «Un tema serio. Altro che l’intervento sull’articolo 18, che è una questione marginale che non interessa neanche più a Confindustria», è il ragionamento più gettonato ad Arcore dopo l’uscita di Angelino Alfano.

 

Napolitano e Mario Monti fba e cb ac d bfa

Dal «rischio 2011» alla «debolezza del governo Renzi» passando per gli scenari che riguarderanno anche Forza Italia a settembre. Vero o falso che sia, Berlusconi — rinvigorito da una dieta che a suo avviso lo starebbe «rigenerando» — si sta convincendo che l’autunno possa restituirgli definitivamente quei galloni di «protagonista della politica italiana» a cui la sentenza Ruby e l’approvazione della riforma costituzionale in Senato l’hanno nuovamente riavvicinato.

 

roma cena pascale berlusconi

Il tutto mentre Francesca Pascale, intervistata dal settimanale Chi , ha respinto al mittente le voci di una presunta crisi di coppia. Con queste parole: «Il nostro reciproco affetto è l’unica certezza che ho nella vita. Va tutto bene. C’è armonia, c’è cuore, c’è testa tra di noi». E ancora, sempre dalla viva voce della Pascale, che s’è goduta qualche giorno di vacanza in Sardegna: «Chi ci vuole in crisi è perché probabilmente non sopporta di vederci uniti».