RENZI-CALENDA: FUORI I SECONDI! VOLANO GLI STRACCI NEL TERZO POLO, CHE NON TROVA PIU' ELETTORI - I RENZIANI SPARANO A PALLE INCATENATE CONTRO LA LEADERSHIP DEL "CHURCHILL DEI PARIOLI": “CALENDA È BRAVO IN TV MA VOTI ZERO” – PER "ARABIA VIVA" L’UNICA ALLEANZA POSSIBILE E’ CON LA DESTRA E AL CONGRESSO, COME ANTI-CALENDA, I RENZIANI SCHIERANO ELENA BONETTI - E MATTEONZO? S'E' DATO ALLA MACCHIA - CORRE LE MARATONE, GIRA IL MONDO PER LE CONFERENZE E RIMARRA' IN APNEA FINO ALLE EUROPEE DEL 2024...
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Il tonfo di Renzi e Calenda alle regionali in Friuli Venezia Giulia ridà fiato all’ala filo-destra nel Terzo Polo. E subito in Parlamento si attivano i pontieri per la convergenza su alcuni passaggi.
Nella bicamerale per la Vigilanza Rai Maria Elena Boschi incassa, senza polemiche, la vicepresidenza con i voti del centrodestra. Al Senato si lavora a un’intesa per gli emendamenti correttivi sul Pnrr. Sulla giustizia, il feeling è noto: in commissione a Montecitorio Terzo Polo e centrodestra si preparano ad abolire il reato di abuso d’ufficio.
Tornando alle note dolenti, dopo le disfatte in Lombardia e Lazio, per il Terzo Polo il trend si conferma disastroso alla tornata elettorale nella regione del Nord.
Il posizionamento sul fronte centro-sinistra non paga. E soprattutto iniziano a serpeggiare fortissimi malumori per l’ostinazione di puntare sulla leadership di Calenda che non risulta vincente sul piano elettorale. I più agguerriti contro la linea sulle alleanze sono quelli di Italia Viva: “Carlo è bravo in tv ma voti zero”- filtra da Iv.
Leggere Ettore Rosato, nell’intervista all’Identità, per comprendere lo stato d’animo di Matteo Renzi: “Un pezzo importante del nostro elettorato ha votato Fedriga, che è prima di tutto un moderato” - dice.
Contattato dal Giornale Rosato conferma il concetto: “Gli elettori del Terzo Polo hanno votato Fedriga. Punto. Non c’è altro da aggiungere”.
Parole che evocano lo schema che Renzi ha in testa: se alleanza deve esserci, l’unica possibile è a destra.
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Ecco che il passaggio del congresso diventa decisivo per tracciare la rotta. Chi vince, impone la linea. Come si vince un congresso? Con le tessere. Di colpo il Terzo Polo viene contagiato dalla ressa per le tessere. Da settimane si è scatenata una corsa alle sottoscrizioni. Tra IV e Azione è partita la sfida dei gazebo. Nelle piazze. Ovviamente da separati in casa. Più iscritti uguale più delegati per il congresso. Sintesi:più voti per la vittoria. Azione schiera Calenda. Italia Viva punta sull’ex ministro Elena Bonetti.
Il leader di Azione ritorna sulla disfatta friulana: “Come si fa a costruire un grande partito che spezzi la maledizione del bipopulismo senza prendere anche grandi ceffoni? Nessuna cosa di una qualche importanza può essere costruita facilmente. Ed è precisamente questo che i riformisti hanno dimenticato. La Meloni è stata dieci anni tra il 3-4%.
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Renzi per ora sbaracca. Esce di scena. Ridà a tutti appuntamento nel 2024, alla vigilia delle Europee. Potrebbe tentare il salto a Bruxelles. Però sta valutando pro e contro. Di contro ci sono le regole rigide del Parlamento Europeo che impediscono ai politici di fare conferenze per Stati e governi stranieri. Regole destinate a diventare anche più stringenti dopo il Qatargate. Con la fuga a Bruxelles Renzi allungherebbe di un anno e mezzo il mandato.
Un aspetto da non sottovalutare: con questi numeri il Terzo Polo resta sotto la soglia (3%) di sbarramento. Risultato: tutti a casa.