RENZI È RIUSCITO A METTERE LE MANI SULLA “CASSA” - LA CDP AZZERA IL CONSIGLIO CON UN ANNO DI ANTICIPO - CLAUDIO COSTAMAGNA VERSO LA PRESIDENZA E L’ATTUALE AD DI BNL, FABIO GALLIA, PRENDE IL POSTO DI GORNO TEMPINI - GUBITOSI VA IN FERROVIE?


RENZI CARRAI

Gianluca Paolucci per “La stampa”

 

La Cassa depositi e prestiti si avvia a rinnovare il suo consiglio con quasi un anno di anticipo rispetto alla sua scadenza naturale. È questo l’esito della spinta impressa dal governo per il ricambio al vertice della cassaforte partecipata da Tesoro e fondazioni bancarie. I passaggi prevedono per oggi una riunione delle fondazioni azioniste, che hanno complessivamente poco meno del 20% del capitale suddiviso tra oltre 60 enti e alle quali spetta l’indicazione del presidente. Mentre per domani è previsto, salvo sorprese, un Consiglio dei ministri che dovrebbe indicare i nomi del nuovo consiglio.

CLAUDIO COSTAMAGNA jpeg

 

Il nome certo per la presidenza, come già anticipato nei giorni scorsi, è quello di Claudio Costamagna. Il banchiere ex Goldman Sachs, in passato indicato come vicino all’ex premier Romano Prodi, avrebbe il gradimento di Matteo Renzi e del suo consigliere Andrea Guerra, indicato da più parti come uno dei registi del ribaltone che sta interessando la Cassa.

 

FABIO GALLIA E SIGNORA

Sarebbe definita anche la partita dell’amministratore delegato, con l’attuale ad di Bnl, Fabio Gallia che andrebbe a prendere il posto di Giovanni Gorno Tempini, Gallia, gradito anche a Costamagna, è stato peraltro appena raggiunto da un rinvio a giudizio a Trani nell’ambito di una inchiesta sui derivati venduti da funzionari dell’istituto a imprenditori locali.

 

In realtà, secondo quanto ricostruito, più che le iniziative della magistratura il nodo fino a ieri era quello dello deleghe da assegnare a presidente e amministratore delegato. Con Costamagna che andrebbe a ricoprire un ruolo più operativo rispetto a quello attualmente assegnato a Franco Bassanini.

 

FRANCO BASSANINI NELLE BRACCIA DI MORFEO

La partita sulle altre poltrone del consiglio si deciderà nelle prossime ore. In virtù del meccanismo di rotazione tra le fondazioni principali, il nuovo consiglio dovrebbe registrare l’avvicendamento tra il rappresentante della Fondazione Crt (l’imprenditore tortonese Marco Giovannini) e un nome indicato dall’altro ente torinese, la Compagnia di San Paolo. Tra i nomi che spettano al Tesoro invece andrebbe verso la conferma il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, e di Alessandro Rivera, capo della direzione sistema bancario e finanziario del ministero dell’Economia.

GORNO TEMPINI

 

I malumori manifestati nei giorni scorsi da alcune fondazioni per l’irritualità del ricambio di un consiglio a meno di un anno dalla sua scadenza naturale potrebbero essere placati con garanzie precise sul flusso di dividendi della Cassa, che per lo scorso esercizio ha distribuito 853 milioni di euro di cedole. Sullo sfondo resta il tema del cambio dello statuto della Cdp, per ampliare la missione della Cassa e sfruttare le risorse del gruppo che gestisce il risparmio postale e forte di un attivo di 350 miliardi di euro per le partite più delicate. E archiviare i dissapori sorti con l’esecutivo per la vicenda Metroweb e banda larga, la crisi dell’Ilva e il ruolo della Sace.

MARCELLO MESSORI

 

Ma l’ansia di rinnovamento dell’esecutivo non dovrebbe fermarsi alla Cdp. Il prossimo passaggio dovrebbe essere il ricambio ai vertici delle Ferrovie dello Stato, con Marcello Messori e Michele Elia, nominati da appena un anno, che potrebbero essere entrambi invitati a farsi da parte. Vincenzo Soprano - attuale ad di Trenitalia - potrebbe prendere il posto di Elia, mentre ci sarebbe ancora incertezza sul nome del presidente.

 

MICHELE ELIA