RENZI, SALUTACI IL “DREAM TEAM” PER ROMA – A UN MESE DALL’ANNUNCIO TRIONFALE DEL PREMIER CAZZARO, IL POOL DI CERVELLONI DA AFFIANCARE A GABRIELLI È ANCORA CONGELATO – QUALCUNO SI È RESO CONTO CHE LE GIUNTE SI FANNO SOLO DOPO LE ELEZIONI?
Chiara Pellegrini per “Libero Quotidiano”
A.A.A cercasi «dream team». Che fine ha fatto quello squadrone promesso da Matteo Renzi lo scorso 13 ottobre? Quel pool di esperti che doveva «rimettere a posto metropolitana, mezzi pubblici, strade», perché, disse Renzi, «è su questo che i cittadini giudicano i sindaci, non su quanto vanno in tv»?. Lo squadrone è desaparecido. Non ne sa nulla nemmeno il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che del «dream team» doveva essere il regista.
«Fino a prova contraria non sono il presidente del Consiglio», ha replicato ieri a chi gli chiedeva a che punto fossero con la squadra e se il «dream team» arriverà o no. Insomma se Gabrielli ancora non sa nulla è probabile che la squadra sia ancora negli spogliatoi o che, come più probabile, la rosa non sia stata mai convocata. Gabrielli, alla cabina di regia del Giubileo, Francesco Paolo Tronca in Campidoglio ad occuparsi di tutte le magagne capitoline, i giochi sembrerebbero già fatti.
Altri subcommissari forse non avrebbero fatto altro che complicare i già farraginosi meccanismi della gestione quotidiana. La squadra che doveva affiancare Gabrielli, composta da Marco Rettighieri (supermanager di Expo, per i trasporti), Carlo Fuortes (sovrintendente Opera di Roma, come responsabile per la cultura), Giovanni Malagò (presidente del Coni, per la delega allo sport) e Gloria Zavatta, (responsabile della sostenibilità ambientale all' Expo milanese, in quota ambiente e rifiuti), sarebbe momentaneamente congelata.
D' altronde Tronca e Gabrielli non è la prima volta che si troverebbero a lavorare assieme. Era successo già nei giorni del disastro della Concordia, quando Tronca era a capo del dipartimento dei vigili del fuoco e Gabrielli alla protezione civile. Tra i due ci sono rapporti idilliaci «tra noi c' è sempre stata una grande sintonia». A inizio del mese il commissario aveva incontrato Gabrielli a Milano e gli aveva detto: «Io ho appena affrontato la sfida di Expo e tu stai per affrontare il Giubileo: ma siamo sempre noi». Anche la nave romana è affondata. L' araba fenice però non riesce più a risorgere dalle sue ceneri.
Con il decreto sulle emergenze (oltre a Giubileo, Bagnoli e la terra dei fuochi) arriveranno altri soldi, forse già oggi nel Consiglio dei ministri, probabilmente tra i 150 e i 200 milioni di euro.
Ossigeno per rimpinguare le esigue casse del Comune di Roma che, a meno di 25 giorni dall' apertura della Porta Santa, è riuscita a chiudere soltanto un cantiere, quello di Termini. Eppure non basta. Come noto la Capitale affonda nei debiti e, come se non bastasse, mercoledì i giudici amministrativi del Tar del Lazio hanno annullato la nomina di Silvia Scozzese, ex assessore al bilancio della giunta Marino, a Commissario del governo per il Piano di rientro dal debito di Roma. Un disastro dunque per il piano di rientro.
Una decisione presa a seguito del ricorso presentato da Domenico Oriani, magistrato della Corte dei Conti, subentrato nel maggio 2010 all' allora sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nella gestione commissariale, contro il decreto con il quale l' esecutivo di Silvio Berlusconi aveva poi affidato quell' incarico a Massimo Varazzani, il commissario governativo al debito del Comune di Roma accumulato fino al 2008. Per il Tar la nomina di Scozzese è illegittima e nulla «ferme restando le ulteriori attività che la Presidenza del Consiglio voglia espletare» e un risarcimento per Oriani. L' ennesimo intoppo per Tronca.