LA RIFORMA DEL MINISTERO DELLA CULTURA SALTA O NON SALTA? - IL GOVERNO HA RITIRATO L'EMENDAMENTO AL DECRETO LEGGE PA BIS, CHE MODIFICAVA I DIPARTIMENTI E LE POSIZIONI DI LIVELLO DIRIGENZIALE GENERALE DEL COLLEGIO ROMANO. ALL'INIZIO, SEMBRAVA UN BEL TRAPPOLONE PER "GENNY" SANGIULIANO. POI L'ESECUTIVO HA PRECISATO: "LA POSIZIONE NON CAMBIA. È STATO RITIRATO SOLO PER FAVORIRE L'APPROVAZIONE E LA CONVERSIONE DEL DECRETO"
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Dl Pa 2, fonti governo: riorganizzazione Mic andrà avanti
(askanews) - La posizione del governo e del Mic sulla necessità di un riordino del ministero della Cultura non è cambiata. E' quanto si apprende da fonti di governo che spiegano come l'emendamento al decreto Pa bis, attualmente all'esame delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, è stato ritirato solo per favorire l'approvazione e la conversione del decreto. Il governo - si sottolinea - rimane fermo nella volontà di procedere ad una riorganizzazione del Mic, riorganizzazione che sarà portata comunque avanti in tempi brevi.
DL PA 2, GOVERNO RITIRA EMENDAMENTO SU MODIFICA A STRUTTURA MIC
(Public Policy) - Secondo quanto si apprende il Governo ha ritirato l’emendamento al dl Pa bis (o dl Assunzioni-Sport) presentato nelle commissioni Affari costituzionali e Lavoro alla Camera che puntava a modificare la struttura del ministero della Cultura. La proposta aveva suscitato nelle ultime ore accese polemiche tra le file delle opposizioni, che ne avevano chiesto il ritiro.
L’emendamento tra le altre cose stabiliva che il ministero della Cultura si articola in dipartimenti e il loro numero non può essere superiore a cinque, in riferimento alle aree funzionali. Mentre il numero delle posizioni di livello dirigenziale generale non può essere superiore a trentadue, ivi inclusi i capi dei dipartimenti.
La proposta di modifica puntava a riscrivere l’articolo 54 del dlgs sulla riforma dell'organizzazione del Governo del 1999. Gli oneri della misura sono quantificati in 228.609,82 euro annui a decorrere dall'anno 2024, pari alla differenza, moltiplicata per le quattro posizioni apicali aggiuntive - a invarianza del numero complessivo di posizioni dirigenziali generali - tra la retribuzione di un direttore generale di prima posizione retributiva e la retribuzione prevista per il segretario generale, attualmente unica figura apicale del ministero della Cultura, si legge nella relazione tecnica dell’emendamento ritirato.