RIMPASTO INDIGESTO - DIETRO LE DIMISSIONI DEL MINISTRO DEGLI ESTERI UCRAINO, DMIYRO KULEBA, CI SAREBBE LA MANONA DI ANDRIY YERMAK, POTENTE CAPO DELLO STAFF DI ZELENSKY - ALCUNI VOCIFERANO CHE TRA I DUE NON CORRESSE BUON SANGUE E IN PASSATO CI SAREBBE STATO PIÙ DI UNO SCAZZO - NON A CASO A PRENDERE IL POSTO DI KULEBA È ARRIVATO IL 49ENNE ANDRIY SYBIHA, DIPLOMATICO DI ESPERIENZA E BRACCIO DESTRO DI YERMAK – IN EUROPA HANNO PRESO GELIDAMENTE IL RIMPASTO DI KIEV E…
-1. I CONFLITTI CON YERMAK DIETRO L'ADDIO DI KULEBA E L'EUROPA "PRENDE ATTO" DEL RIMPASTO DI KIEV
Estratto dell’articolo di Giuseppe Agliastro e Marco Bresolin per “La Stampa”
Il rimpasto di governo in Ucraina non sembra aver riscosso particolare entusiasmo a Bruxelles. E per capirlo basta leggere in controluce le dichiarazioni che arrivano dal portavoce della Commissione per gli Affari Esteri, nelle quali ci sono almeno tre elementi significativi.
Peter Stano si è limitato a dire che l'Ue «ha preso atto» dei cambiamenti nella squadra, il che nel linguaggio della diplomazia corrisponde a una fredda constatazione. […]
Al posto di Kuleba, Zelensky ha piazzato sulla poltrona più importante del ministero degli Esteri un diplomatico di esperienza: il 49enne Andriy Sybiha. Una scelta che secondo diversi osservatori sarebbe stata dettata dai più che ottimi rapporti tra il nuovo ministro e il potente capo dello staff presidenziale ucraino, Andriy Yermak. Sybiha è infatti considerato molto vicino a Yermak, al punto che la sua nomina a primo viceministro degli Esteri, lo scorso aprile, è stata interpretata da alcuni come un tentativo della presidenza ucraina di aumentare il controllo sulla politica estera del Paese.
Ed è per questo che c'è chi pensa che questo valzer di poltrone possa in realtà rafforzare il potere della presidenza ucraina. Fonti della France-Presse sostengono che Kuleba in realtà sia stato costretto a dimettersi perché criticato e messo sotto pressione proprio da Yermak. Il nuovo ministro, del resto, prima ha lavorato proprio nell'ufficio presidenziale di Zelensky, dove era uno dei vice capi, con responsabilità sulla politica estera e sui partenariati strategici. Prima ancora, dal 2016 al 2021, Sybiha era stato ambasciatore in Turchia e precedentemente aveva guidato la direzione generale dei servizi consolari ucraini.
A parlare di difficili rapporti tra Kuleba e Yermak è anche un ex funzionario ucraino citato da Politico. «Tutti sapevano che avevano un conflitto. Una volta ho anche assistito a un episodio», ha dichiarato la fonte, che lega proprio a questo presunto conflitto personale l'addio di Kuleba alla guida del ministero degli Esteri ucraino.
Il politologo Mykhailo Minakov, adviser del Kennan Institute, sentito da La Stampa, ipotizza a invece che Zelensky volesse «Yermak come primo ministro», ma che sia Washington sia Bruxelles fossero «contro questa idea». Il motivo, secondo lui, è che Yermak apparirebbe «troppo forte» e «troppo autonomo». «Ecco - afferma - adesso, dopo 6-7 mesi di comunicazioni tra Kiev, Bruxelles e Washington hanno trovato un equilibrio».
Minakov, d'altra parte, afferma che «il ministro degli Esteri reale» dell'Ucraina sia Yermak: […] Ma […] Sybiha è «il suo braccio destro» […]
2. DAL DIPLOMATICO ALL’ENFANT PRODIGE: DIETRO LE NOMINE IL POTERE DI YERMAK
Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”
[…] Il rimescolamento non ha l’apparenza di una reazione umorale, frutto di chissà quale litigio o scandalo. Piuttosto sembra essere stato preparato per tempo. […] Il suo posto agli Esteri, il più importante, va ad un vice. Sei mesi fa dall’ufficio presidenziale era stato nominato Andriy Sybiha proprio per affiancare Kuleba. Il tempo di imparare, conoscere la macchina e gli interlocutori e Sybiha è diventato ministro. Il transito dall’ufficio presidenziale pare essere stato determinante.
Diplomatico di carriera, ex ambasciatore in Turchia, Sybiha era stato chiamato dal potente capo dell’amministrazione Andrij Yermak a fargli da vice per le relazioni internazionali. Ci dev’essere stata buona chimica tra i due e dopo due anni nell’ombra, ora Sybiha diventa responsabile dell’intero apparato diplomatico. È chiaro, però, che il capo resta Yermak.
Altri due vice di Yermak che vengono piazzati al governo sono Oleksiy Kuleba e Mykola Tochytskyi. Il primo riceve il dicastero delle Regioni e delle Infrastrutture, in termini monetari uno dei più ricchi in assoluto. Il secondo quello della Cultura e dell’Informazione strategica, in sostanza la prima linea nella battaglia per il consenso e per contrastare la propaganda russa.
[…] Olha Stefanyshyna, avvocata, già vicepremier per l’integrazione con l’Unione europea. Mantiene quell’incarico e aggiunge quello di ministro di Giustizia. […] Vitaliy Koval da responsabile per le privatizzazioni diventa ministro dell’Agricoltura. Si tratta sempre di trovare nuove entrate. Herman Smetanin, a 32 anni è l’enfant prodige della compagnia. Ingegnere, già direttore di una fabbrica di carri armati, ha dimostrato di portare ottimi risultati durante i 12 mesi in cui ha diretto l’UkrOboronProm. La produzione di bombe è cresciuta drasticamente. Guiderà l’intero comparto come ministro dell’Industria strategica.
All’Ambiente va Svetlana Hrynchuk, già sottosegretaria nello stesso dicastero e advisor per l’ecologia in quello delle Finanze. Dalla società civile viene pescata la nuova ministra per i Veterani. Si chiama Nataliia Kalmykova, laurea in Medicina, aveva già guidato il Fondo nazionale per i reduci e un’associazione per i feriti di guerra.