RIVELAZIONI & VELENI – MONTI AVEVA UN BUON MOTIVO PER SPIFFERARE LE CONSULTAZIONI INFORMALI DI RE GIORGIO QUANDO IL BANANA SI CREDEVA ANCORA IN SELLA: SOGNAVA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO, MA IL QUIRINALE DEVE GIA’ DIFENDERE LA POLTRONA BCE DI DRAGHI E NON GLI HA OFFERTO IL MINIMO APPOGGIO


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Che Mario Monti sia tipo incline al vendicativo, tra i detrattori del Professore, è opinione diffusa. E forse non così campata per aria. Il siluro a testata multipla lanciato via Rcs dall'ex premier in direzione di Giorgio Napolitano, infatti, l'aria della rappresaglia ce l'ha tutta. E, a dare retta ai bene informati, oltre l'aria c'è qualcosa di più: "D'altronde", si lascia scappare uno che il quartier generale montiano lo frequenta, "è da un anno che Monti gliel'ha giurata a Napolitano ".

La frattura tra i due risale proprio a dodici mesi fa: le elezioni che incombono, Monti che insiste nel farsi il proprio partitello gettando alle ortiche la terzietà tanto cara all'uomo del Colle, il capo dello Stato che vive l'insubordinazione del bocconiano come affronto quasi più personale che politico.

il presidente dell eurogruppo juncker a destra in una rara foto con mario draghi e mario monti aspx

Da lì in avanti, il gelo. Le elezioni vanno come si sa, Scelta civica entra in maggioranza in qualità di parente povero e Monti si mette a lavorare per il proprio futuro. Futuro che, complici le delusioni domestiche, il Professore non può che immaginare al di fuori dei patri confini: un bel ruolo a Bruxelles, magari da presidente del Consiglio Europeo.

DRAGHI-NAPOLITANO

A complicare i piani del Professore, però, arriva la scissione di Scelta civica, che determina la riduzione del 50% della forza parlamentare di Monti e di conseguenza ne scarica in partenza rende qualsiasi minaccia di crisi di. Perso l'unico strumento di pressione disponibile su Palazzo Chigi (dove comunque non è che morissero dalla voglia di dare una mano), resta la carta del Colle.

napolitano draghi

Ed è qui che Monti va a sbattere contro il muro: l'Italia, viene spiegato all'ex premier, occupa già un euro-posto di fascia A (Mario Draghi alla Bce), e il ferreo Cencelli comunitario non ammette deroghe.

Anche perché - e che questo aspetto stia a cuore a Napolitano in modo particolare è fuor di dubbio - una mossa simile da parte dell'Italia avrebbe come effetto immediato quello di indebolire la figura del banchiere centrale proprio nel momento in cui (vedi alla voce Germania) tutto sconsiglia di farlo.

Berlusconi - Draghi

Il discorso sarebbe stato diverso se fosse stato possibile presentare Monti non come candidato italiano ma come soluzione super partes. Perché si arrivasse a questo, però, sarebbe stato necessario il via libera di Ppe e Pse. Nonostante le sollecitazioni ricevute, tuttavia, i due principali partiti continentali hanno risposto picche (non avendo comprensibilmente in animo di mettersi a regalare posti in giro).

MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO

E niente certificazione di status di candidato super partes, niente sponsorizzazione per andare a Bruxelles. Sarà bastato questo a scatenare la tremenda vendetta del Professore contro l'uomo del Colle?