LA RIVOLTA DEL PEONE: E CHE MI LEVATE L’OMBRELLONE? – L’IRA DEI DEPUTATI CONTRO LE ELEZIONI IN LUGLIO: COMIZI SULLA BATTIGIA, CASE VACANZE GIA’ PRENOTATE, CONSULTAZIONI A FINE AGOSTO – SALTANO LE FERIE E PER MOLTI ANCHE LO STIPENDIO – RISCHIO RICANDIDATURA PER I RENZIANI E PER GLI “EPURATI” A CINQUE STELLE

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Mario Ajello per il Messaggero

 

SALVINI DI MAIO PROVA COSTUME

«Luglio col bene che ti voglio / vedrai non voterò, ahi ahi ahi ahi...». E' la canzone del peone. Ma anche di molti altri onorevoli divisi in tutto ma uniti in questo: nessuno tocchi l' ombrellone. Insorgono molti berlusconiani contro il voto a luglio: «Ma Salvini che s' è bevuto?!». C' è chi come la Gelmini parla di «assurdità». E però osteggiata in Transatlantico e nei corridoi di Montecitorio è anche carezzata questa strana data elettorale. In questo senso.

 

Ex 5 stelle espulsi ma eletti, italiani all' estero che preferiscono restare inchiodati alla Camera che tornarsene nella pampa o alle solitudini australiane, miracolati del 4 marzo e novizi e avventizi e insomma quelli che hanno vinto la lotteria dell' elezione, e non vogliono buttare via il biglietto dopo appena pochi mesi di ozio ben pagato, ragionano così: proprio la follia di costringere gli italiani ad andare nelle cabine elettorali e non balneari, e a rinunciare all' abbiocco da spiaggia e magari al rimorchio da battigia vantandosi di essere «onorevole», sarà quella che ci salverà dalla mancata ricandidatura e dalla mancata rielezione.

 

PENSACI TU

SALVATORE CAIATA

«Ma che sono matti?», dice Salvatore Caiata, all' indirizzo di Salvini e Di Maio. E a lui - presidente del Potenza Calcio, stravotato con i 5 stelle e intanto espulso per guai giudiziari - si rivolgono i neo-responsabili pronti a sostenere il governo neutrale di Mattarella pur di non lasciare il Parlamento.

 

«Salvato', pensaci tu» a organizzare truppe che rendano possibile il proseguo dell' emozione: quella dei 12mila euro di stipendio al mese (e già ne hanno incassati 24mila) e non è giusto che s' intrometta il maledetto luglio. Il terrore di elezioni super-anticipate serpeggia nei democrat, di cui 50 sarebbero in bilico non-ricandidatura specie tra i renziani perché Renzi non sarà più il padrone assoluto delle liste («E chissà chi le farà», si duole Fiano); annichilisce i berlusconiani e «di molti di loro non c' è da fidarsi», dicono i leghisti, mentre Giorgetti assicura»: «Tra di noi nessun poltronista, siamo gente seria!»; e scatena una fiducia disperata in San Mattarella.

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«Mica ci manderà a votare quando si sta al mare? L' ha fatto capire pure lui che le urne resterebbero deserte»: eccolo il lamento.

 

Sperano di salvarsi molti grillini. Di Maio ha promesso: «Vi ricandido tutti». Ma nell' assemblea di ieri non tutti parevano tranquilli. «Per esempio nel Centro Italia - così getta scompiglio Andrea Cecconi, deputato di Pesaro ma espulso dal movimento per la questione dei rimborsi - molti degli eletti nell' uninominale, che sono stati presi tra i non iscritti a M5S, non torneranno in Parlamento. Perché quei collegi sono stati vinti per 250-500 voti e il centrodestra in quelle regioni è in ascesa». Anche la Lega ha questo problema. In Emilia o in Toscana, a Pisa per esempio, ha vinto i collegi ma di un soffio e perché Pd e Leu separati: al prossimo giro, potrebbe non andare così.

 

ENRICO BERLINGUER

Luglio dunque, non solo l' 8 ma forse il 22, lo vedono strano perché mai s' è votato oltre il 27 giugno (avvenne nel 1983) e la tarda elezione più famosa risale al 20 giugno del 1976. Quando il Pci berlingueriano ebbe il suo storico picco e nella poesiola «Doppo er 20 giugno» l' Anonimo Romano, cioè Maurizio Ferrara, papà di Giulianone, ha scritto: «Dio che vittoria! E mò so' cacchi nostri, / qui ce tocca davvero annà ar governo». La data è così inusuale che, se si tornasse a votare il 22 luglio, la prima seduta delle nuove Camere si terrebbe lunedì 6 agosto (e agosto moglie mia non ti conosco).

 

maurizio lupi

E poi le consultazioni e dopo il nuovo governo e «io i bambini a chi li lascio?», si dispera una deputata del Gruppo Misto. Ma Maurizio Lupi, dello stesso gruppo, gira per il Transatlantico e, ai dolenti per i viaggi da sprenotare e per le case-vacanza a cui rinunciare («Ma non si può fare neanche un mini-emendamento per riavere i soldi indietro?»), dice tranquillizzante: «I numeri per il governo neutrale si trovano. Luglio non ci avrà». Ma se così non sarà, toccherà riaprire le scuole a luglio.

 

ignazio la russa e la cover 100 per cento milf

Ci si dovrà distrarre dai Mondiali, che pur senza l' Italia restano uno spettacolo più affascinante di un comizo tra le onde di Gnazio La Russa. E poi, oltre a quello dei bambini da affidare alle tate tra i singhiozzi degli infanti («Voglio mammà!»), ci sarebbe il problema, segnalato da Licia Ronzulli e da altri berlusconiani, di dove lasciare d' estate gli anziani. Il vecchietto dove lo metto? Magari a sostituire il bidello o a fare lo scrutatore.