L’AMERICA E’ PRONTA PER UN “FIRST HUSBAND”? - LA CANDIDATURA ALLA CASA BIANCA DI PETE BUTTIGIEG, SINDACO DI UNA CITTADINA DELL’INDIANA, PORTA ALLA RIBALTA SUO MARITO CHASTEN E IL TEMA TABÙ: GLI STATI UNITI POSSONO "CONVIVERE" CON UN PRESIDENTE DICHIARATAMENTE OMOSESSUALE? - LA COPPIA SI E’ CONOSCIUTA IN UNA CHAT DI INCONTRI E…
-Giuseppe Sarcina per il “Corriere della sera”
L'America ha fatto fugace conoscenza con Chasten Buttigieg, domenica 14 aprile, quando Pete Buttigieg lo ha baciato in diretta televisiva, subito dopo aver annunciato la sua candidatura per la Casa Bianca. Da allora i sondaggi hanno cominciato a spingere la popolarità di Pete e i social quella di Chasten. Il 68% dell' opinione pubblica, secondo una rilevazione Nbc- Wall Street Journal , si sentirebbe perfettamente a suo agio con un presidente omosessuale. Nel 2006, quella percentuale era pari al 43%. È un percorso che Chasten, forse ancora più di Pete, ha vissuto e sofferto in prima persona.
In un' intervista al Washington Post , Chasten, oggi 29 anni, ha raccontato come abbia dovuto sopportare pregiudizi, bullismo, molestie. Non è stato facile, innanzitutto, con la famiglia: il padre Terry, la madre Sherri e i due fratelli più grandi, Rhyan e Dustin, in un piccolo appartamento a Traverse City nel Michigan. «I miei fratelli erano atleti e andavano a caccia con mio padre; io restavo a casa a leggere Harry Potter e a cantare le canzoni di Celine Dion con mia mamma».
Da adolescente Chasten capisce di essere attratto dagli uomini, «ma non sapevo come dirlo ai miei genitori». Scelse il sistema che sembrava il più facile: una lettera. Il risultato fu disastroso: «Mia madre cominciò a piangere, la prima cosa che mi chiese era se fossi malato, forse pensava che avessi l' Aids». Nessuna comprensione neanche dai fratelli. Chasten a quel punto riempì una valigia e se ne andò. Per qualche tempo passò da un divano all' altro, ospite di amici. Spesso dormiva in macchina nel parcheggio della sua scuola.
L' esilio, per fortuna, durò pochi mesi. «Un giorno squilla il cellulare, compare la scritta Mom : "Chasten vuoi tornare a casa?" Scoppiai a piangere e tornai immediatamente».
Dieci anni dopo, nel 2015, ecco Terry e Sherri accompagnare «orgogliosamente» il figlio lungo la navata della Chiesa Episcopale di South Bend, nell' Indiana. All' altare c' è il sindaco della cittadina, Pete Buttigieg, ad aspettare il suo sposo. I due si erano conosciuti pochi mesi prima su un sito di incontri online.
Ma prima di allora la vita di Chasten era stata simile a quella di una massa smisurata di giovani americani. Si laurea all' Università del Wisconsin in teatro e «studi globali». Decide di restare in quello Stato e trova un impiego come insegnante in un'accademia per attori a Milwaukee. Ma in America con questo tipo di lavoro non si campa o si campa male. Chasten allora si fa assumere da Starbucks: caffè e «frappuccini» per 20-30 ore alla settimana. Una storia che ricorda quella della neo deputata Alexandria Ocasio-Cortèz, ma soprattutto quella di circa 40 milioni di americani che guadagnano una media di 12 dollari all' ora, mentre il salario minimo a livello federale è di 15 dollari.
Forse anche per questo Chasten (e Pete naturalmente) non è solo una bandiera della comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender). I suoi follower su Twitter stanno crescendo in maniera tumultuosa: ieri 3 maggio erano 311 mila. Il dialogo è personale e politico nello stesso tempo. Il 2 maggio ha twittato: «Undici anni fa quando sono uscito allo scoperto, non pensavo che ci sarebbe stato un posto per me in questo mondo. Dieci mesi fa abbiamo detto: "Io lo voglio" (il matrimonio con Pete ndr); un mese fa ci siamo detti: facciamolo (la campagna per le presidenziali ndr) e oggi questo...» Segue l' immagine dell' ultima copertina di Time . Pete e Chasten abbracciati. Titolo: «First Family». Sì perché anche Chasten è in corsa. Ha lasciato il posto in una scuola Montessori a South Bend per partecipare alla campagna di Pete: «Improbabile, mai vista e senza precedenti», scrive Time .