L’EGEMONIA CULTURALE SECONDO LA DESTRA: VIETATO ESPRIMERE DISSENSO – I DIPENDENTI DELLA GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA CHE HANNO PROTESTATO CONTRO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ITALO BOCCHINO DENTRO IL MUSEO SONO STATI “SCHEDATI” – LA LISTA DI PROSCRIZIONE È STATA INVIATA AL MINISTERO DELLA CULTURA E ALLA PREFETTURA – TRA LA MOSTRA SU TOLKIEN E QUELLA SUL FUTURISMO, LA GNAM ORMAI È DIVENTATA IL TEMPIO DEL PENSIERO UNICO MELONIANO…
-La Russa e Arianna Meloni consigliano a Valditara il libro di Bocchino per i programmi
Estratto dell’articolo di Marina De Ghantuz Cubbe per “la Repubblica”
I nomi e cognomi dei dipendenti della Galleria nazionale d’arte moderna finiscono in una lista di proscrizione indirizzata al ministero della Cultura. La colpa? Aver osato esprimere, in una lettera alla direttrice Renata Cristina Mazzantini, il proprio dissenso per la presentazione del 3 ottobre del libro di Italo Bocchino “Perché l’Italia è di destra – Contro le bugie della sinistra” all’interno del Museo.
Per 40 dipendenti su 68, l’iniziativa doveva essere annullata perché «propagandistica» e nella missiva alla direttrice compare anche la richiesta di un confronto. La risposta di Mazzantini è stata la segnalazione “dei dissidenti” al Mic e anche alla Prefettura, per poi dire in un comunicato che l’evento «è stato organizzato dall’associazione A3M».
Non una parola sulla segnalazione al Mic che invece ha fatto insorgere Pd e Cgil: «Una decisione senza precedenti e pericolosa », attacca il sindacato che parla di «clima repressivo di ogni forma di dissenso».
[…] Così, dopo che le forze dell’ordine erano state mandate a presidiare il Teatro Argentina dopo il blitz dei consiglieri in Cda della destra per nominare il direttore artistico Luca De Fusco, è arrivato il turno della Gnam: i lavoratori che protestavano sono stati identificati di fronte a quello che ormai è diventato il tempio del governo.
Prima con la mostra su Tolkien […] e prossimamente con la mostra sul Futurismo, un lascito dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Nel mezzo, la presentazione del libro di Bocchino con il presidente del Senato Ignazio La Russa e tra gli altri anche la sorella della premier, Arianna Meloni e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Proprio a lui si è rivolto La Russa: «Il libro di Italo Bocchino dovrebbe essere adottato nelle scuole». Una «moral suasion», ha aggiunto il presidente del Senato, che «ci starebbe visto che la sinistra racconta le bugie nelle scuole». La proposta è piaciuta alla responsabile di FdI: «Se lo distribuiamo nelle scuole facciamo una cosa sana, è una raccolta di dati, una storia vera, non è un libro né fazioso, né di parte, una storia reale, va letto con attenzione», ha detto Arianna Meloni lasciando la Gnam di Roma.
Non ha avuto diritto di parola, invece, il signore che alla fine della presentazione voleva intervenire. L’uomo ha contestato il fatto che non era mai accaduto che non si potesse parlare dopo un convegno su un libro e a questo punto è stato anche insultato: «Sei un deficiente, vai affan...». A parlargli così è stato Domenico Gramazio, ex missino che ora funge da cinghia di trasmissione tra Fratelli d’Italia e i movimenti di estrema destra come CasaPound. […]