L’EXIT STRATEGY DI RENZI: CON IL 3% IN ITALIA MEGLIO UN INCARICO INTERNAZIONALE GRAZIE AI BUONI RAPPORTI CON BIDEN - MATTEUCCIO VUOLE DIVENTARE SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, VISTO CHE JENS STOLTENBERG LASCERÀ NEL 2022 (MA LA POLTRONA DI SOLITO VA AI PAESI "PICCOLI") - LE INTERVISTE GONGOLANTI AI GIORNALI STRANIERI IN CUI AMMETTE CHE L'UNICO OBIETTIVO ERA FAR FUORI CONTE: “QUESTA ERA LA MIA STRATEGIA. HO FATTO TUTTO DA SOLO”, “È STATA L'OPERAZIONE PIÙ COMPLESSA DI TUTTA LA MIA CARRIERA POLITICA”
-Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
«Questa era la mia strategia. Ho fatto tutto da solo, con il 3 per cento!». Poi aggiusta la mira e sottolinea di «non aver fatto niente», poiché «è stato tutto merito del presidente della Repubblica Mattarella». E infine: «È stata l'operazione più complessa di tutta la mia carriera politica».
Così Matteo Renzi ha raccontato al New York Times il suo punto di vista sulla crisi di governo che lui stesso ha innescato e che poi ha portato Mario Draghi verso Palazzo Chigi. Ma queste dichiarazioni sono solo alcune di quelle contenute nella raffica di interviste che l'ex premier ha rilasciato negli ultimi giorni ai media di tutto il mondo. Ieri è stata la volta del Financial Times : «L'unico modo nel mezzo della pandemia era chiamare il miglior giocatore», ha affermato il leader di Italia viva, sottolineando che «"l'Italia è tornata", proprio come Joe Biden ha detto per gli Usa. Se guardate ai mercati finanziari, ai leader internazionali, la fiducia dei nostri cittadini, è un miracolo».
A Le Monde ha spiegato: «Da italiano Draghi ha salvato l'euro. Da europeo salverà l'Italia». E a El Paìs : «Tutti sapevano che Draghi era migliore di Conte, ma nessuno ha avuto il coraggio...». C'è poi il video sulla Cbs in cui Renzi ripete: «Draghi premier is the best, the best, the best!».
Idem su Sky international . Ma qual è il motivo per cui l'ex premier sta puntando così tanto sull'estero? Renzi è consapevole della bassa popolarità di cui gode la sua creatura politica. Ma visto che Italia viva non ha portato i frutti sperati a livello di consenso, il leader sta lavorando a più scenari per il proprio futuro. E una di queste strade porta appunto all'estero, magari per un incarico internazionale come, ad esempio, grazie ai buoni rapporti che Renzi ha coltivato con il presidente Biden, la poltrona di segretario generale della Nato, che Jens Stoltenberg lascerà nel 2022. Altra domanda ricorrente: «Ma ora Renzi come si muoverà in Italia?».
L'ex premier conobbe Draghi nel 2012, quando da sindaco di Firenze era già lanciato verso Palazzo Chigi e prese in gran segreto un treno per Venezia per un caffè con l'allora presidente della Bce. Il rapporto è poi proseguito quando Renzi diventò premier. Oggi, però, quest' ultimo spiega che non sarà mai ministro («Sono troppo divisivo») e nel frattempo tornerà a dedicare più tempo alla sua attività di conferenziere all'estero, che a causa della pandemia ha subito una importante flessione.