L’INCHIESTA BOCCIA-SANGIULIANO TOCCA LE STANZE DEL GOVERNO – FRANCESCO GILIOLI, L’EX CAPO DI GABINETTO DEL MINISTERO DELLA CULTURA SILURATO DA GIULI, ERA STATO SENTITO DAI PM LA SETTIMANA SCORSA DOPO L’ESPOSTO DELL’EX MINISTRO CONTRO MARIA ROSARIA BOCCIA – CON GLI INQUIRENTI GILIOLI HA PARLATO NON SOLO DEI PRESUNTI RICATTI CHE GENNY DELON AVREBBE SUBITO DALLA “POMPEIANA ESPERTA” – IERI I CARABINIERI SI SONO PRESENTATI DUE VOLTE AL MINISTERO, CHIEDENDO DI ACQUISIRE UN LUNGO ELENCO DI DOCUMENTI…

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Estratto dell’articolo di Andrea Ossino e Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”

 

FRANCESCO GILIOLI

Un pomeriggio intero trascorso in procura a Roma, seduto davanti ai magistrati, all’interno di una stanza, lontano da occhi indiscreti. A raccontare la sua verità sul caso Boccia—Sangiuliano. Francesco Gilioli, ormai ex capo di gabinetto del ministero della Cultura, è stato convocato dai pm. E con gli inquirenti ha parlato a lungo, e non solo dei presunti ricatti che l’ex ministro avrebbe subito da parte della manager.

 

Lo ha fatto prima di essere sostituito dal neo ministro Alessandro Giuli, e soprattutto prima che i carabinieri bussassero alla porta del dicastero di via del Collegio Romano, chiedendo di acquisire un lungo elenco di documenti.

 

Mai fino ad ora l’inchiesta Boccia-Sangiuliano aveva toccato così da vicino le stanze del governo. Questa settimana è emersa l’ennesima prova del fatto che il caso giudiziario è presto diventato politico. Un caso da non archiviare come una vicenda di gossip di fine estate, tanto più che il 6 settembre è costato la poltrona al ministro Gennaro Sangiuliano. E che Maria Rosaria Boccia, collaboratrice mai contrattualizzata, è indagata per lesioni e minacce al corpo dello Stato.

 

alessandro giuli al senato FOTO LAPRESSE

A distanza di un mese, anche il braccio destro di Sangiuliano è saltato, cacciato da Giuli in fretta e furia venerdì scorso con una pec e un comunicato stampa in cui giustificava l’improvvisa rottura con la circostanza che sarebbe «venuto a mancare il rapporto fiduciario». Una frase che ha generato una marea di speculazioni, senza che da via del Collegio Romano si precisasse in cosa consistesse il tradimento di Gilioli.

 

Ma riavvolgiamo il nastro di una storia divenuta all’improvviso complessa e i cui potenziali risvolti giudiziari terrorizzano i palazzi del potere. Partiamo dal faccia a faccia tra Gilioli e i magistrati romani di piazzale Clodio. Un lungo colloquio che ha toccato tutte le corde dell’affaire Boccia, la nomina mai ratificata dell’imprenditrice di Pompei come consigliere di Sangiuliano per i grandi eventi.

 

Maria Rosaria Boccia GENNARO SANGIULIANO GIUSEPPE CRUCIANI

Gilioli nella vicenda ha avuto un ruolo da assoluto protagonista. Di fatto è stato lo stesso Sangiuliano a chiamarlo in causa citandolo diverse volte nel suo esposto. L’allora ministro ha raccontato di un messaggio WhatsApp che ha inviato a Gilioli: «Per quel consigliere da nominare ( Boccia, ndr) tieni fermo. Ne parliamo a fine agosto». E ha ricordato «le perplessità che il capo di gabinetto mi aveva evidenziato circa alcune incongruenze del curriculum e l’eventualità di conflitti di interesse per pregresse attività della Boccia proprio nel campo dell’organizzazione dei grandi eventi».

 

francesco gilioli

Insomma, il capo di gabinetto sarebbe stato decisivo, secondo questa ricostruzione: il suo parere avrebbe fatto cambiare idea a Sangiuliano. Da quel momento in poi l’intera vicenda è precipitata, perché Boccia — questa la tesi dell’ex ministro — ha iniziato a ricattarlo. È su questo aspetto che i pm vogliono vederci chiaro. Ma non solo. A Gilioli i magistrati hanno chiesto informazioni anche su altri incarichi, altre assegnazioni. Per verificare le sue parole, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno cercato tra gli archivi del ministero.

 

MARIA ROSARIA BOCCIA E GENNARO SANGIULIANO AL FESTIVAL DEL LIBRO POSSIBILE POLIGNANO A MARE 1

Lo hanno fatto ieri mattina, dopo aver parlato con il neoministro. Hanno presentato un lungo elenco di documenti richiesti dai sostituti procuratori Barbara Trotta e Giulia Guccione, e dall’aggiunto Giuseppe Cascini. I pm coordinati dal capo Francesco Lo Voi vogliono leggere i contratti, le nomine abbozzate, firmate e non. […]

 

 Forse è per questo che, sempre ieri, nel tardo pomeriggio i militari dell’Arma sono tornati in via del Collegio Romano. A caccia di mail, atti, rendiconti, comunicazioni, eventuali spese sostenute per l’imprenditrice. Un aspetto questo che, se riscontrato, interesserebbe anche alla Corte dei conti e ai magistrati del tribunale dei ministri che indagano su Sangiuliano.

 

BORDELLA - POSTER BY MACONDO

Sono diversi, infatti, i filoni di inchiesta che mirano ad approfondire il caso. Uno di questi riguarda anche i profili social di Maria Rosaria Boccia. Ultimamente Instagram le ha limitato l’utilizzo. Una circostanza che l’imprenditrice ha pubblicamente denunciato. […]

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GENNARO SANGIULIANO - MARIA ROSARIA BOCCIA
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FRANCESCO GILIOLI