L’ITALIA È L’EPICENTRO DELLA DISINFORMATJA - IL COPASIR HA DECISO DI AVVIARE UN’INDAGINE SULLE FORME DI “DISINFORMAZIONE E INGERENZA STRANIERE, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLE MINACCE IBRIDE E DI NATURA CIBERNETICA” - IN PROGRAMMA UNA RAFFICA DI NUOVE AUDIZIONI, TRA CUI IL CAPO DEL DIS ELISABETTA BELLONI E IL DIRETTORE DELL’AGENZIA PER LA CYBERSICUREZZA, ROBERTO BALDONI
-Francesco Grignetti per “La Stampa”
Ora è ufficiale: la disinformazione russa è un problema di sicurezza nazionale, tant' è che il Copasir, il comitato parlamentare che vigila sulla sicurezza nazionale, dopo le prime audizioni in tema, ha deciso una formale «indagine conoscitiva sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere, anche con riferimento alle minacce ibride e di natura cibernetica».
Finora erano stati sentiti il direttore dell'Aise, Giovanni Caravelli, il direttore dell'Aisi, Mario Parente, l'amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes e il presidente dell'Agcom, Giacomo Lasorella. Ma non basta. È in programma una raffica di nuove audizioni: direttore generale del Dis, Elisabetta Belloni; direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza, Roberto Baldoni; sottosegretario di Stato con delega per l'informazione, Giuseppe Moles; direttore della Polizia postale, Ivano Gabrielli.
«Ulteriori approfondimenti - rende noto il presidente del Copasir, Adolfo Urso - saranno svolti attraverso una missione che si svolgerà a Bruxelles per un confronto con gli organismi e i gruppi di lavoro che in ambito comunitario sono impegnati sulle medesime tematiche». A Bruxelles, infatti, incardinato negli uffici della Commissione europea, c'è uno speciale team che tiene sotto controllo l'andamento delle «fake news» e della disinformazione statuale.
Finora sono state registrate 15mila «bufale», costruite a tavolino e rilanciate con un sapiente uso dei social. I russi sarebbero i principali protagonisti di questa disinformazione statuale, che avrebbe l'obiettivo di minare la coesione sociale e culturale nei Paesi aderenti all'Unione. Una delle campagne ha tentato di far credere che il vaccino russo Sputnik fosse migliore di quelli occidentali.-