L’OPERAZIONE A RAFAH NUN S’HA DA FA! – DODICI PAESI, TRA CUI L’ITALIA, INVIANO UNA LETTERA AL MINISTRO DEGLI ESTERI ISRAELIANO, ISRAEL KATZ, RIBADENDO “L'OPPOSIZIONE A UN'OPERAZIONE MILITARE SU LARGA SCALA A RAFAH E LA RICHIESTA DI UN PIANO CREDIBILE PER PROTEGGERE I CIVILI” – TRA I FIRMATARI CI SONO SEI PAESI DEL G7, MA MANCA LA FIRMA DEGLI STATI UNITI, CHE, NONOSTANTE LE MINACCE DI BIDEN A NETANYAHU, CONTINUANO A SOSTENERE LO STATO EBRAICO…

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GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU

ITALIA E 12 PAESI A ISRAELE, CONTRARI A OPERAZIONE A RAFAH

(ANSA) - Israele ha diritto a "esercitare il proprio diritto alla difesa" ma "deve rispettare il diritto internazionale" e l'operazione su larga scala a Rafah "avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile".

 

In una lettera al ministro degli esteri israeliano Israel Katz, i titolari degli esteri d'Italia, Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del sud, coordinati da Antonio Tajani per la presidenza del G7, ribadiscono "l'opposizione a un'operazione militare su larga scala a Rafah" e "la richiesta di un piano credibile per proteggere" i civili.

NOA ARGAMANI RAPITA IL 7 OTTOBRE

 

La lettera comincia ribadendo "con forza il nostro sdegno per il brutale attacco terroristico condotto da Hamas e da altri gruppi terroristici contro Israele, il 7 ottobre" e con la richiesta a Hamas di "rilasciare tutti gli ostaggi immediatamente e senza condizioni".

 

"Continueremo a lavorare per negare ad Hamas la capacità di compiere ulteriori atrocità", scrivono i ministri degli esteri dei 13 Paesi, la maggior parte del G7 e dell'Ue. Ma, affermano, che "nell'esercitare il proprio diritto alla difesa, Israele deve rispettare pienamente il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale.

 

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Vi scriviamo alla luce della devastante e crescente crisi umanitaria in tutta Gaza e desideriamo chiedere al Governo di Israele un'azione urgente per affrontarla". "Ribadiamo - sostengono i ministri degli Esteri - la nostra opposizione a un'operazione militare su larga scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile. Ribadiamo la nostra richiesta di un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile e rispondere alle sue esigenze umanitarie".

OSTAGGI ISRAELIANI RILASCIATI DA HAMAS

 

ITALIA E 12 PAESI A ISRAELE,APRIRE VALICHI PER GLI AIUTI A GAZA

(ANSA) - I ministri degli Esteri dell'Italia e di 12 paesi (Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del Sud coordinati da Antonio Tajani in quanto Italia presidente del G7) esortano in una lettera all'omologo israeliano Israel Katz il governo di Israele "a consentire l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza attraverso tutti i valichi pertinenti, compreso quello di Rafah".

 

GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU 1

Pur prendendo atto "della decisione del governo di Israele su un elenco completo di misure", i 13 paesi chiedono "ulteriori passi", a partire dalle azioni per proteggere i lavoratori delle organizzazioni umanitarie e i giornalisti. Bisogna, sostengono, "lavorare per un cessate il fuoco sostenibile per evitare ulteriori vittime, per consentire a più aiuti di raggiungere la popolazione di Gaza e per permettere la ricostruzione del sistema sanitario".

 

Tra le richieste, oltre al ripristino di tutti i servizi idrici, elettrici e di rete, serve "facilitare le operazioni umanitarie a Gaza" e "garantire la sicurezza del personale umanitario e lo svolgimento sicuro e regolare delle operazioni, anche da parte dell'Unrwa".

 

DONNE TENUTE IN OSTAGGIO DA HAMAS

"Fin dall'inizio della crisi - affermano i ministri degli esteri dei 13 Paesi - siamo stati collettivamente tra i maggiori fornitori di assistenza alla popolazione civile colpita a Gaza. In stretto coordinamento con le Nazioni Unite, in particolare con la coordinatrice senior per gli aiuti umanitari e la ricostruzione a Gaza, Sigrid Kaag, e con i partner regionali, siamo pronti a continuare a impegnarci con il governo di Israele in questi compiti chiave".

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famiglie degli ostaggi israeliani di hamas 5
BENJAMIN NETANYAHU E GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI