C’E’ TANTA CARNE AL FUOCO QUANDO SI PARLA DI “NOMINE” - IL GOVERNO NON DOVRA’ DESIGNARE I VERTICI SOLO DELLE GRANDI SOCIETÀ PARTECIPATE: IN PALIO CI SONO 610 POLTRONE IN 105 IMPRESE - AL 31 DICEMBRE 2023 SCADRANNO E DOVRANNO QUINDI ESSERE RINNOVATI NEL 2024, GLI ORGANI DI SOCIETÀ A DIRETTO CONTROLLO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA COME AMCO, CINECITTÀ, CONSAP, CONSIP, EQUITALIA GIUSTIZIAM, ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO ITA,SOGESID, SPORT E SALUTE E SOGIN…

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Da “la Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Le poltrone di vertice in scadenza nei prossimi mesi non solo quelle delle gradi società direttamente controllate dallo Stato ma anche molte altre: considerandole tutte si sale a 610 posizioni in 105 diverse società (che aumentano a 135 se si prende come termine ultimo il 2024). Nel 2023 rientreranno nella raffica di nomine gli organi di amministrazione di 18 società direttamente partecipate dai ministeri, 49 società di secondo livello, a loro volta cioè partecipate dalle grandi controllate, e 3 società di terzo livello indirettamente partecipate da Cassa Depositi e Prestiti.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Al 31 dicembre 2023 scadranno e dovranno quindi essere rinnovati nel 2024, gli organi di amministrazione di 10 società direttamente partecipate, 51 società di secondo livello e 4 società di terzo livello indirettamente partecipate da Cdp. Fra le società a diretto controllo del ministero dell'Economia compaiono Amco, Cinecittà, Consap, Consip, Equitalia Giustiziam, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Ita,Sogesid, Sport e Salute e Sogin. Tra le controllate degli altri ministeri compaiono invece Difesa Servizi e Ferrovie Appulo lucane.