L’ULTIMA TENTAZIONE DI GIORGIA: SFANCULARE GLI ALLEATI E PROVARE LA MOSSA DEL CAVALLO – LA DUCETTA È SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI E POTREBBE RISCHIARE IL TUTTO PER TUTTO NEL 2024 - STEFANO FOLLI: “FORSE NON È UN CASO SE GIORNI FA SONO CORSE DELLE INDISCREZIONI CIRCA LA TENTAZIONE DI PROVOCARE LO SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE PER UNIRE LE POLITICHE E LE EUROPEE. IL VOTO MAGGIORITARIO AIUTEREBBE LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO A USCIRE DAGLI AFFANNI..."
-Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”
[…] È ovvio il tentativo di Salvini, Alemanno e qualche altro di usare il caso Vannacci per scavarsi uno spazio alla destra di FdI e così tenere la premier sotto scacco. Ma non è soltanto un’operazione volta a scoraggiare l’intesa cordiale tra Meloni e Ursula von der Leyen, o se si preferisce tra la leader del centrodestra e un certo establishment europeo.
È una manovra più ambiziosa che ruota intorno alle prossime elezioni europee. Si voterà, come è noto, con il sistema proporzionale, a differenza del maggioritario italiano. Un’eventuale lista alla destra di FdI sarebbe un azzardo, ma con un minimo di credibilità potrebbe anche superare la soglia e guadagnare un 5 per cento approssimativo.
Sarebbero tutti voti e seggi sottratti al partito di maggioranza relativa, appunto Fratelli d’Italia. Una variante sarebbe il deciso spostamento a destra di un Salvini che già ora non fa mistero della sua amicizia con Le Pen e i tedeschi di AfD. In questo caso, tuttavia, uno slittamento dei rapporti di potere all’interno della coalizione di governo (più debole FdI, relativamente più forte la Lega) avrebbe effetti negativi sulla stabilità del governo.
Viceversa, una nuova lista di destra-destra estranea alla maggioranza colpirebbe solo Meloni, avviando o accelerando il suo logoramento. Forse non è un caso se giorni fa sono corse delle indiscrezioni circa la tentazione, affiorata in FdI, di provocare lo scioglimento delle Camere per unire le politiche e le europee. Il voto maggioritario aiuterebbe la presidente del Consiglio a uscire dagli affanni, laddove il voto proporzionale potrebbe indebolirla non poco. Ma lo scioglimento è un’ipotesi troppo rarefatta per essere presa in considerazione oggi. Vedremo verso la fine dell’anno.