L’ULTIMO SGARBO DI GIORGIA MELONI A FORZA ITALIA: TUTTI I POTERI SUL “PIANO MATTEI” SARANNO ACCENTRATI A PALAZZO CHIGI. AL MINISTRO DEGLI ESTERI, ANTONIO TAJANI, RESTERÀ LA FACOLTÀ DI CONVOCARE E GUIDARE LA CABINA DI REGIA, MA SU “DELEGA DELLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO” – COMUNQUE, POCO IMPORTA: IL FANTOMATICO PROGETTO PER RIMETTERE AL CENTRO DEL MEDITERRANEO IL NOSTRO PAESE È TUTTA FUFFA: PER CAPIRE COSA CI SARÀ DI CONCRETO, BISOGNERÀ ASPETTARE ALTRI SEI MESI…
-Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”
Doveva essere la grande novità del governo di Giorgia Meloni. Un progetto per rimettere l’Italia al centro della politica estera e del Mediterraneo «con orgoglio» e dal nome altisonante: “Piano Mattei”.
Ma dopo circa un anno dal primo annuncio oggi in Consiglio dei ministri arriva un decreto che prevede al momento molta burocrazia, con l’ennesima spesa per esperti e dipendenti, e di concreto nulla sulla roadmap e il vero coinvolgimento dei Paesi africani: nel frattempo […] è pure slittata la conferenza internazionale che Palazzo Chigi voleva lanciare per dimostrare che l’Italia fa sul serio, tanto per dire il clima che si respira all’esterno.
Oggi in Cdm comunque nascerà la macchina ministeriale del “Piano Mattei” e nella bozza di decreto c’è subito uno sgarbo al ministro degli Esteri Antonio Tajani: la struttura di missione e la cabina di regia […] saranno incardinati a Palazzo Chigi sotto la presidenza diretta di Giorgia Meloni.
Il ministro degli Esteri convoca e guida la cabina di regia ma su «delega della presidente del Consiglio ». Della cabina fanno parte, tra gli altri, «il presidente della Conferenza delle regioni, il direttore dall’Agenzia italiana per la cooperazione, i presidenti di Ice, Cassa depositi e prestiti e Sace, oltre a rappresentanti delle imprese a partecipazione pubblica, dell’università e della ricerca e della società civile e del terzo settore».
Ci sarà poi una struttura di missione a servizio, con due dirigenti ministeriali e annessi uffici composti da personale in comando da Palazzo Chigi e da altri ministeri: spesa prevista, 2,1 milioni di euro ai quali si aggiungono 500 mila euro per nominare esperti esterni. Messa così, si rischia l’ennesimo carrozzone di Stato se non ci saranno azioni concrete.
Il decreto prevede due mesi per creare le strutture burocratiche e quattro mesi per redigere un programma di azione. Insomma, ci vorranno almeno altri sei mesi per capire davvero in concreto cosa farà questa struttura per la «costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del continente africano».
[…] La struttura dovrà presentare una relazione annuale al Parlamento e avrà una durata di mandato di quattro anni. Il testo viene già criticato dall’opposizione, anche dai partiti che spesso hanno posizioni meno dure nei confronti del governo: «La bozza del “Piano Mattei” è solo un elenco di buone intenzioni, una cornice generale ma con poca concretezza: l’unico aspetto dettagliato è quello della governance, accentrata a Palazzo Chigi nelle mani di Meloni », dice la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita. […]