SALVINI VS GIORGETTI, LO SCONTRO SI CONSUMA ANCHE SUI GIORNALI AMICI - STAVOLTA A FAR LITIGARE IL "CAPITONE" E IL SUO NUMERO DUE È MAURIZIO BELPIETRO. IL MOTIVO? IL SOSTEGNO DEL DIRETTORE DE "LA VERITA'" ALLE POSIZIONI NO VAX E NO GREEN PASS NON PIACE A GIORGETTI CHE GLI CONTRAPPONE "LIBERO" BY SALLUSTI COME MODELLO VIRTUOSO SUL TEMA: “LA DESTRA È ORDINE E DISCIPLINA, ALTRO CHE CASINO DI PIAZZA E LINGUAGGIO TRUCULENTO”
-Marco Zini per tag43.it
Tra i tanti motivi di dissenso che dividono Matteo Salvini e il ministro Giancarlo Giorgetti, ormai chiamato da tutti l’Amerikano dopo il suo viaggio negli Stati Uniti che gli hanno organizzato Paolo Messa, uomo di Leonardo per gli Usa, e Simone Crolla, segretario generale dell’American Chamber of Commerce di Milano, c’è anche la vicinanza del segretario della Lega versione Papeete alla linea politica della Verità di Maurizio Belpietro.
In particolare, Giorgetti non sopporta che Belpietro sia progressivamente diventato il punto di riferimento del movimento no vax e no Green pass, che accarezza quasi quotidianamente con un linguaggio non certo tenero nei confronti del governo.
«La destra è ordine e disciplina, altro che casino di piazza e linguaggio truculento», ha mandato a dire Giorgetti a Salvini. Cosa che poi il ministro ha raccontato a Luigi Di Maio in uno dei loro famosi pranzi in pizzeria rivelati dal titolare della Farnesina, cosa che tanto ha irritato l’amico della Le Pen e di Orban. Il ministro a supporto delle sue ragioni ha citato anche Libero: «Sallusti mica ha cavalcato quell’onda come Belpietro, a tutto c’è un limite», riferendosi alle posizioni del giornale degli Angelucci.
Esplicitate in un editoriale al curaro di Vittorio Feltri che aveva come bersaglio proprio Belpietro. «Se la Verità, testata francamente troppo ambiziosa, mi dà del pirla perché ascolto le prediche del professor Locatelli, abbozzo, ma ciò mi autorizza a ricambiare il complimento, dicendo che l’Italia è il Paese che grazie alle iniezioni e al lasciapassare sta meglio in Europa», aveva scritto Feltri, chiudendo la sua intemerata con un perentorio invito a Belpietro di portargli rispetto:
«Probabilmente i fessi non sono i vaccinati che se la cavano ma coloro che per fare i bulli contestatori finiscono sottoterra. Aggiungo che in effetti molti giornalisti sono pazzi da legare, ma alla categoria forse appartieni anche tu Belpietro, benché ti abbia assunto quattro volte. Non pretendo ringraziamenti che sarebbero tardivi, ma almeno un po’ di rispetto».
La verità (con la minuscola) è che i giorgettiani temono non solo che il partito scivoli su posizioni che sarebbero considerate inaccettabili da Mario Draghi, il cui esecutivo ha fatto della campagna di vaccinazione il primo punto del programma di governo, ma anche che esponenti di spicco dell’area no vax e no Green pass, come il direttore della Verità, vengano proposti da Salvini come futuri candidati di punta alle prossime elezioni politiche.