SAPETE CHI VIENE DOPO RENZI? RENZI! - ‘’PENSAVANO DI ESSERSI LIBERATI DI ME, SI SBAGLIAVANO’’ - SENZA POTERE, I RENZIANI MUOIONO - A GUIDARE LA RISCOSSA, IL SOLITO GIGLIO EX MAGICO: LUCA LOTTI. E MARIA ELENA BOSCHI - RENZI È SEMPRE PIÙ CONVINTO CHE SE SALVINI FA SALTARE IL GOVERNO, IL PD A GUIDA ZINGARETTI, CON FRANCESCHINI ALLEATO, PROVERÀ A SOSTITUIRE LA LEGA IN UN'ALLEANZA CON I 5 STELLE
-Goffredo De Marchis per la Repubblica - Estratto
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….. Senza candidato o, peggio ancora, con tanti potenziali candidati buttati lì nella mischia quotidiana, i renziani rischiano di diventare un esercito in rotta. Perciò serve un segnale. Non si poteva aspettare l' appuntamento della Leopolda, che per tradizione è aperto, non di partito.
A Salsomaggiore, al battesimo, naturalmente ci sarà Matteo Renzi. E i parlamentari che rappresentano già la maggioranza alla Camera e al Senato. Ma non sono sufficienti. Va invece coltivato il territorio, tutti quei dirigenti che con i loro pacchetti di voti determinano il risultato della consultazione fra gli iscritti e alle primarie aperte.
A guidare la corrente saranno il renziano che più di altri ha fatto il lavoro di raccordo in questi anni: Luca Lotti. Affiancato da Antonello Giacomelli e Ettore Rosato. Un contributo diretto arriverà anche da Maria Elena Boschi.
La strategia ha tre risultati a disposizione. In ordine di preferenza. Far saltare il congresso, obiettivo sul quale si potrebbe trovare una convergenza con il segretario Martina. Il prossimo anno si vota per le Europee e in quattromila comuni. Vale la pena dividersi prima di queste scadenze? Fa bene al partito?
Sono gli argomenti dei renziani. Non è sfuggito che nei comizi in contemporanea di Ravenna e Firenze, Martina e Renzi abbiano predicato la stessa ricetta: basta litigi, unità. Le primarie invece sono una sfida.
Il punto è che questa soluzione appare difficilissima.
Impossibile secondo molti.
Secondo obiettivo: trovare un candidato alternativo a Zingaretti offrendogli il peso di una corrente radicata e organizzata. Il nome forte, al netto dei test volanti su altri candidati (Matteo Richetti, Teresa Bellanova, Anna Ascani, Ettore Rosato), rimane Graziano Delrio, sempre che accetti. Ma resta in piedi la scelta clamorosa, sorprendente e sicuramente più gradita al popolo renziano: la candidatura di "Matteo".
Per quello Renzi nelle feste continua a non dire chiaramente che lui starà un passo di lato: «Non importa quello che faccio» ma anche «pensavano di essersi liberati di me, si sbagliavano». Terza ed estrema alternativa: sostenere Zingaretti. Stringere un patto con le altre correnti, fare una propria lista di appoggio e spingere il governatore del Lazio. Sempre che lui accetti, sempre che ci siano le condizioni per una piroetta tanto azzardata.
La partita del congresso è molto delicata per i renziani, padroni del partito per cinque anni. Una questione di posti, ma anche di linea. Renzi è sempre più convinto che se Salvini fa saltare il governo il Pd a guida Zingaretti, con Franceschini alleato, proverà a sostituire la Lega in un' alleanza con i 5 stelle.
È una prospettiva che l' ex premier vede come il fumo negli occhi. Taglierebbe fuori un' idea politica di opposizione ai grillini e chi l' ha interpretata. Per questo va bene la Leopolda, ma poi ci vuole una corrente organizzata.