SARKO-NO - L’EX PRESIDENTE INTERROGATO SU PRESUNTI FONDI NERI NELLA CAMPAGNA CONTRO HOLLANDE DEL 2012 - I MOLTEPLICI GUAI GIUDIZIARI POTREBBERO METTERE IN PERICOLO LA SUA NUOVA CORSA ALL’ELISEO


Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

SARKOZY IN AUTO ARRESTO

Domenica scorsa un trionfante Nicolas Sarkozy, il salvatore della patria che è riuscito a frenare l’avanzata del Front National di Marine Le Pen, veniva celebrato dai fan dopo il successo dell’Ump, il suo partito, alle elezioni dipartimentali. Ieri mattina, invece, di buon’ora, lo stesso Sarkò (ma molto più mesto) varcava la soglia del tribunale di Parigi, convocato dalla Finanza, per uno dei molteplici guai giudiziari di cui deve rispondere. È una contraddizione che potrebbe mettere in pericolo la sua nuova corsa all’Eliseo.

«Testimone assistito»

manifestazione a parigi sarkozy e hollande

Ieri, a dire il vero, le cose gli sono andate «benino», nel senso che è stato interrogato e alla fine il magistrato l’ha riconosciuto «testimone assistito». «Quest’affaire - ha sottolineato il suo avvocato Thierry Herzog - è archiviato». In realtà, il testimone assistito è in Francia uno stato intermedio fra il testimone normale e la persona rinviata a giudizio: il magistrato lascia in sospeso per il momento la possibile incriminazione. Altre brutte storie, comunque, lo aspettano al varco.

 

nicolas sarkozy

Ieri si trattava dei finanziamenti della campagna per le elezioni presidenziali del 2012, perse contro François Hollande. Sarkozy aveva superato la soglia massima di spese prevista per ogni candidato (22,5 milioni di euro) e aveva così dovuto pagare le penalità previste (363 mila euro). Le aveva però scaricate illegalmente sull’Ump. Nell’autunno 2014 aveva ripreso le redini del partito, erede della tradizione neogollista, e aveva reso quei soldi. Ma la magistratura ha continuato a indagare sul caso.

 

Ancora ieri mattina, a Nanterre, alle porte della capitale, sempre in relazione alle presidenziali del 2012, tre persone a lui molto vicine (fra cui il prefetto Guillaume Lambert, che fu direttore di quella campagna elettorale) sono state interrogate e rinviate a giudizio per finanziamenti illeciti: fondi pagati dall’Ump a Bygmalion, società organizzatrice di meeting e comizi, con fatture false, che in molti casi corrispondevano a eventi mai realizzati. Si tratta della bellezza di 18,5 milioni. Quelle spese più o meno fittizie a carico del partito dovevano permettere a Sarkozy di non superare la solita soglia. In ogni caso andò oltre il limite. E in parallelo i debiti dell’Ump lievitarono così tanto da rendere necessaria una colletta tra i simpatizzanti, chiamata ironicamente il «Sarkothon».

 

Le altre inchieste

manifestazione a parigi sarkozy e hollande

Intanto restano aperti altri capitoli compromettenti, come i presunti finanziamenti arrivati da Gheddafi per la campagna delle elezioni 2007. All’inizio di marzo Claude Guéant, già ministro degli Interni, è stato rinviato a giudizio nel quadro di quest’inchiesta, per un versamento sospetto sul suo conto bancario. La giustizia ha anche riaperto il caso della sentenza che nel 2008 fruttò a Bernard Tapie un risarcimento di oltre 400 milioni di euro, pagati dallo Stato. E che forse fu pilotata dall’allora presidente Sarkozy (e amico dell’imprenditore).

 

sarkozy bruni 3

Ieri i suoi compagni di partito twittavano sottolineando che ancora una volta il loro beniamino si era salvato dalle grinfie di una magistratura «ingiusta e di sinistra». L’anno prossimo le primarie dell’Ump dovranno decidere se Sarkò sarà veramente il candidato per le presidenziali del 2017. Ma se fosse condannato per una di queste brutte (e numerose) vicende, quello del ritorno all’Eliseo rimarrebbe solo un sogno.

NICOLAS E JEAN SARKOZY

 

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LA SVOLTA SARKOZY