PER SBLOCCARE IL GRANO L'EUROPA CI PROVA CON UNA FLOTTA DELL'ONU - BRUXELLES PENSA A UNA RISOLUZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER FARE DA SCUDO ALLA MISSIONE NAVALE NEL MAR NERO CHE DOVRÀ SMINARE LE ACQUE E SCORTARE LE NAVI COMMERCIALI CARICHE DI GRANO UCRAINO: L'IDEA È QUELLA DI UTILIZZARE NAVI TURCHE, PER FAR DIGERIRE LA COSA A PUTIN - INTANTO L'UNIONE AFRICANA LANCIA L'ALLARME: "CON LE SANZIONI UE NON POSSIAMO COMPRARE FERTILIZZANTE"

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Marco Bresolin per "La Stampa"

 

Nave russa con il grano rubato in Ucraina

Una risoluzione delle Nazioni Unite per fare da scudo alla missione navale nel Mar Nero che dovrà sminare le acque e scortare le navi commerciali cariche di grano ucraino.

 

Idealmente adottata dal Consiglio di sicurezza, dunque con il via libera della Russia, ma in alternativa anche dall'Assemblea generale. Ieri pomeriggio, al termine del Consiglio europeo, il presidente Charles Michel ne ha discusso con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. L'Ue è pronta a dare il suo sostegno all'iniziativa, anche se - come già trapelato - l'idea è di utilizzare le navi turche.

 

Il mercantile russo Matros Pozynich attraccato in Siria con il grano ucraino

Sui dettagli del piano vige la massima riservatezza, ma questo è l'approccio che verrà seguito. In prima battuta si cercherà di convincere Vladimir Putin.

 

Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno già anticipato l'iniziativa al capo del Cremlino durante la chiamata di sabato. Per una risoluzione del Consiglio di sicurezza, giuridicamente vincolante, è ovviamente necessario il via libera di Mosca, che ha il diritto di veto.

 

Ovviamente questa è la soluzione ideale, ma non è detto che funzionerà. Il fatto di mettere in campo le navi turche potrebbe aiutare Putin ad accettare l'iniziativa Onu, senza la quale Ankara andrebbe incontro a notevoli rischi.

 

volodymyr zelensky antonio guterres

Trattandosi di un membro della Nato, in caso di un incidente scatterebbe l'articolo 5 e dunque gli altri Paesi dell'Alleanza verrebbero trascinati nel conflitto. Per questo l'ombrello delle Nazioni Unite diventa fondamentale.

 

Ma in pochi si fidano della Russia e dunque Guterres lavora alle opzioni alternative. Tra queste c'è la possibilità di approvare una risoluzione all'Assemblea generale. In questo caso non si tratterebbe di un atto giuridicamente vincolate, ma servirebbe per dare alla missione una sorta di mandato politico, giustificato dall'esigenza di garantire la sicurezza alimentare nei Paesi africani e in quelli del Medio Oriente.

 

mario draghi charles michel ursula von der leyen

Ai sensi del diritto internazionale la Russia non sarebbe obbligata a rispettare la decisione, ma certamente diventerebbe più difficile contrastarla sul campo. Al summit di ieri non ha attecchito l'idea - fatta circolare nei giorni scorsi dall'Alto Rappresentante Josep Borrell, ma mai effettivamente discussa - di intervenire con una missione navale Ue.

 

La soluzione turca è certamente più digeribile per la Russia. Inoltre, ai sensi della Convenzione di Montreux, Ankara ha di fatto le chiavi del Mar Nero. Ma Mario Draghi ha ribadito che la Marina italiana «può offrire un contributo» per le operazioni di sminamento.

 

ZELENSKY ERDOGAN PUTIN

L'Ue intanto continua a lavorare anche sulle rotte alternative per far uscire il grano dall'Ungheria: via terra (attraverso la Polonia), via fiume (attraverso il Danubio e poi fino al porto romeno di Costanza) e via ferro (tramite la Bielorussia). Le prime due rotte sono già state collaudate, ma presentano diversi ostacoli logistici che rallentano il percorso del grano.

 

La soluzione bielorussa sarebbe la migliore delle tre, ma richiede un difficile negoziato con Lukashenko. Durante il vertice c'è stato un intervento (in videoconferenza) di Macky Sall: il presidente dell'Unione africana ha annunciato che parlerà con Vladimir Putin per risolvere la questione del grano e ha denunciato alcuni danni collaterali delle sanzioni europee che ostacolano l'acquisto di fertilizzanti dalla Russia (il cui prezzo è destinato a triplicarsi): «La disconnessione delle banche da Swift - ha lanciato l'allarme il leader senegalese - rende il pagamento complicato, se non impossibile».