LO SCANDALO AL CSM È UN AVVERTIMENTO ALLA POLITICA – ROSANNA NATOLI, LA CONSIGLIERA MOLTO VICINA AL CONCITTADINO DI PATERNÒ, IGNAZIO LA RUSSA, È INDAGATA PER RIVELAZIONE DI SEGRETO MA ANCHE PER ABUSO D’UFFICIO, REATO APPENA ABROGATO DAL PARLAMENTO, MA NON ANCORA CANCELLATO. CON L’ABOLIZIONE DELLA NORMA SARÀ IMPOSSIBILE PERSEGUIRE COMPORTAMENTI COME QUELLO DI UN COMPONENTE DELLA SEZIONE DISCIPLINARE DEL CSM CHE CONVOCA UN GIUDICE INCOLPATO DAVANTI ALLA STESSA SEZIONE PER DISCUTERE INSIEME GLI ADDEBITI E LA LINEA DI DIFESA…
-1. CSM, COSÌ L’INDAGINE SU NATOLI PUÒ SPINGERLA ALLE DIMISSIONI IL «PESO» DELL’ABUSO D’UFFICIO
Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il "Corriere della Sera"
Non riuscendo a risolvere da sé le questioni che la riguardano, la politica si ritrova ancora una volta a subire le iniziative della magistratura. O a farsene scudo. L’indagine giudiziaria a carico della consigliera laica del Csm Rosanna Natoli — eletta in quota Fratelli d’Italia, e molto legata al concittadino di Paternò Ignazio La Russa, presidente del Senato — diventa un’ulteriore spinta a farla dimettere dall’organo di autogoverno delle toghe, prima che sia lo stesso Consiglio a decretarne la sospensione ora che è sotto inchiesta.
Ma c’è un ulteriore aspetto, dai risvolti squisitamente politici, nell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma: la contestazione del reato di abuso d’ufficio (oltre alla violazione del segreto d’ufficio, quasi confessato in diretta da Natoli), appena abrogato dal Parlamento ma non ancora cancellato dalla promulgazione della riforma, rappresenta una sorta di ennesimo avviso al legislatore: con l’abolizione di quella norma sarà impossibile perseguire comportamenti come quello di un componente della Sezione disciplinare del Csm che convoca un giudice incolpato davanti alla stessa Sezione per discutere insieme gli addebiti e la linea di difesa.
La legge che «liberalizza» questa condotta […] è ferma al Quirinale in attesa della firma del capo dello Stato. Sergio Mattarella, che aveva già inviato segnali sui possibili «vuoti di tutela» creati dalla riforma, sta usando tutto il tempo utile per riflettere sulle ricadute di una scelta fortemente voluta dal governo e della maggioranza di centro-destra.
Una riflessione che casualmente arriva a coincidere con la contestazione del reato abrogato a una componente del Consiglio superiore della magistratura di cui Mattarella è presidente, impegnato a risollevare immagine e credibilità dell’istituzione dopo gli scandali del passato. Operazione che il «caso Natoli» non aiuta, e anche per questo sia Mattarella che il vice-presidente Fabio Pinelli ritengono inevitabili le dimissioni della consigliera non solo dalla Disciplinare (già sottoscritte) ma dal Csm.
Passo non ancora compiuto. Natoli è stata convocata per oggi nell’ufficio del procuratore di Roma Francesco Lo Voi, ma a meno di sorprese […] non si presenterà. I pm le volevano contestare il contenuto del colloquio del 3 novembre scorso con la magistrata sotto procedimento disciplinare Maria Fascetto Sivillo, registrato da quest’ultima.
L’incontro dovrebbe essere avvenuto a Paternò, e dunque la competenza sulla violazione di segreto sarebbe della Procura di Catania, ma è una circostanza da accertare formalmente; in ogni caso, finché c’è l’abuso d’ufficio (reato più grave e eventualmente commesso a Roma), tocca ai pm della capitale occuparsene.
L’iscrizione di Natoli sul registro degli indagati […] è un presupposto per la sospensione dalla carica, che può essere proposta e decisa dal plenum del Csm, a scrutinio segreto, con la maggioranza dei due terzi. E questo potrebbe accadere alla ripresa dei lavori; il primo plenum è fissato per l’11 settembre, e a palazzo Bachelet si fanno già i calcoli per capire quanti componenti […] voterebbero per l’estromissione […].
Proprio per evitare una simile sgradevole resa dei conti, Natoli potrebbe decidersi a gettare la spugna; non prima però, secondo le voci più accreditate, di essersi consultata con il suo partito e gli esponenti di Fratelli d’Italia a cui lei fa riferimento. In primo luogo La Russa.
Con le dimissioni si aprirebbe la partita politica dell’elezione del sostituto da parte del Parlamento in seduta comune. Il centro-destra, e FdI in particolare, punterebbe a un altro laico della propria area, ma dovendone scegliere uno solo è difficile raggiungere la maggioranza dei tre quinti […] senza un accordo con almeno una parte dell’opposizione.
Più facile accorpare questa scadenza con quella dei giudici costituzionali; da novembre il Parlamento non riesce a nominarne uno […] e a dicembre se ne dovranno eleggere altri tre. […]
2. NATOLI CONVOCATA DAI PM UN ALTRO FASCICOLO SUL CSM
Estratto dell’articolo di Valeria Pacelli per “il Fatto quotidiano”
Non c’è solo quello sulla consigliera laica del Csm (in quota Fratelli d’italia) Rosanna Natoli, indagata dalla Procura di Roma per abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio. I magistrati capitolini hanno aperto anche un secondo e diverso fascicolo: è a modello 45, ossia senza reati né indagati, e nasce dalla richiesta della magistrata Maria Fascetto Sivillo di svolgere accertamenti sulla decisione del Csm di sospenderla in via cautelare dalla funzione e dallo stipendio.
Fascetto è colei che con le proprie registrazioni ha fatto scoppiare l’ennesimo scandalo del Csm. Condannata a tre anni e sei mesi dal Tribunale di Messina per aver preteso la cancellazione di una cartella esattoriale da parte dell’agenzia delle riscossioni siciliana, Fascetto era finita sotto procedimento disciplinare.
Il Csm alla fine aveva deciso di sospenderla in via cautelare della funzione e dello stipendio. Su questo si incentra l’incontro con la consigliera Natoli dal quale è nato il caso. Era il 3 novembre 2023, appuntamento nello studio di Salvatore Milazzo. Incontro che Fascetto […] descrive come “pressantemente” richiesto “dall’avvocato Milazzo”. Quel giorno Fascetto si presenta con un registratore.
“Ero riuscita a convincere tutti per la censura – dice Natoli secondo la trascrizione riportata in denuncia –. Lei quel giorno ha avuto uno sfogo bestiale contro la Acagnino (giudice del tribunale civile di Catania, ndr). (…) Lei ha tutte le ragioni del mondo, e io le credo, le dico solo questo, ma non sono io che le credo, ma le crediamo tutti in Disciplinare. Lei quel giorno, con quel suo sfogo, mi rovinò il lavoro che io avevo fatto...”.
Nel prosieguo della conversazione, la trascrizione continua così: “Quando alla fine ci siamo riuniti, sto violando il segreto della Camera di Consiglio, dicono tutti è vero che ha subito un sopruso, ma mi sembra che sia andata in tilt. E quindi dici ’na perdita di anzianità e quindi io su questa vicenda debbo motivare in questo modo”.
Dopo aver ricevuto la denuncia, i pm di Roma hanno iscritto Natoli per rivelazione di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio, reato quest’ultimo che radica la competenza a Roma. […]
Nella denuncia presentata tramite il suo legale Carlo Taormina, Fascetto però chiede ai pm se, “svolti tutti i più approfonditi accertamenti”, vogliano “stabilire se si debba procedere nei confronti dei componenti della sezione disciplinare del Csm”. E se sia stato commesso un “falso ideologico nell’atto pubblico costituito dal dispositivo” di sospensione. Da qui l’apertura di un secondo fascicolo, senza reati né indagati. […]
Intanto nel fascicolo che riguarda Natoli, l’avvocato Taormina è pronto a depositare una nuova registrazione: riguarderebbe una conversazione con un generale della Guardia di finanza. Inoltre nel corso delle sue indagini difensive lo stesso Taormina in passato – il 22 marzo 2021 – ha sentito un nome legato a un altro scandalo di Palazzo Bachelet: Luca Palamara.
Questi, nel Csm dal 2014 al 2018, più volte ripete al legale che non può violare i segreti della Camera di consiglio. Come quando Taormina gli chiede: “Avevate elementi per poter disporre il trasferimento o si trattava di una questione da risolvere per come richiesto solo perché le correnti di maggioranza dovevano eseguire quanto richiesto dai referenti locali?”. E Palamara: (...) “Ne potrò parlare solo ove dispensato dal segreto d’ufficio”. Poi, tra le altre cose, Taormina chiede: “Ha ricevuto sollecitazioni per cacciare la dottoressa Fascetto durante la sua consiliatura...?”. “Le sollecitazioni da me ricevute – risponde Palamara – si inserivano in quelle che erano le fisiologiche dinamiche correntizie ed erano finalizzate alla soluzione del contrasto tra Acagnino e Fascetto...”.