SCAZZO DA RECOVERY TRA FITTO E SALVINI – IL MINISTRO PER GLI AFFARI EUROPEI VUOLE CANCELLARE PARTE DEI FONDI DEL PNRR PER LE OPERE FERROVIARIE, CONVINTO CHE ALCUNE DI QUESTE AFFIDATE A RFI NON SARANNO COMPLETATE ENTRO LA DATA FISSATA DA BRUXELLES, IL 30 GIUGNO 2026 – A RISCHIO I 4,5 MILIARDI PER IL TERZO VALICO E LA CIRCONVALLAZIONE DI TRENTO – MA IL CAPITONE NON CI STA (“NESSUN DEFINANZIAMENTO, L'OBIETTIVO È ACCELERARE“) E ACCUSA FITTO, FEDELISSIMO DELLA MELONI, DI DECIDERE DA SOLO…

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Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

RAFFAELE FITTO MATTEO SALVINI

C’è un pezzo del Pnrr che rischia di finire nel cestino. Ma non sono i 15,9 miliardi di investimenti, quasi tutti in capo ai Comuni, che il governo ha deciso di cancellare con la proposta di revisione del Piano inviata a Bruxelles a inizio agosto. La tentazione dello stralcio riguarda un altro capitolo, finora inedito: le ferrovie.

 

Le forbici sono in mano a Raffaele Fitto. Convinto, il ministro che sta trattando il nuovo Pnrr con la Commissione europea, che non tutte le opere affidate a Rfi saranno completate entro il 30 giugno del 2026, la scadenza fissata dal cronoprogramma del Recovery.

 

raffaele fitto giorgia meloni

[…] due linee ballano di più rispetto alle altre. Sono il Terzo Valico, finanziato con 3,4 miliardi, e la circonvallazione di Trento, che può contare su 930 milioni. C’è però un problema. È il decisionismo solitario di Fitto.

 

L’accusa arriva da più di un ministero. E recita grosso modo così: le modifiche trasmesse all’Europa erano frutto di un lavoro condiviso, seppure turbolento, sancito dal via libera della cabina di regia a fine luglio. Nelle ultime settimane, invece, il fedelissimo di Giorgia Meloni starebbe di fatto cambiando le carte in tavola, rinegoziando i termini di alcune partite, come appunto quella sulle ferrovie.

 

SALVINI MELONI FITTO 1

Le modifiche contenute nella proposta di revisione avevano sancito un’intesa tra Fitto e il titolare dei Trasporti Matteo Salvini. Lo schema prevedeva un travaso di risorse, dalle tratte in ritardo a quelle più avanti con i lavori. E così, per fare un esempio, la Roma- Pescara ha ceduto 620 milioni alla Orte-Falconara e ad altri interventi.

 

Una rimodulazione indolore per Salvini e Rfi, considerando che la società del gruppo Fs gestisce circa 24 miliardi del Pnrr, più del 13% del totale dei fondi destinati all’Italia. Il nuovo taglio di Fitto, al contrario, è decisamente più pesante. Per l’entità delle risorse cancellate (4,5 miliardi solo considerando il Terzo Valico e la circonvallazione di Trento), ma anche, se non soprattutto, per il suo significato. Tradotto: la diffidenza nei confronti di Rfi.

 

RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

È il secondo segnale dopo quello di appena un mese fa quando, come anticipato da Repubblica , il ministro aveva messo in conto di intestare una clausola di responsabilità alla società. Un’idea legata ai dubbi sulla capacità di portare a termine tutti i progetti rimasti dentro al Pnrr dopo la revisione.

 

[…]

 

Chi non ci sta, più di tutti, è Matteo Salvini. Ieri fonti del Mit hanno lanciato un messaggio chiaro: «Nessun definanziamento del Terzo Valico e utilizzo dei fondi Pnrr totalmente confermati: l’obiettivo è accelerare, in questo e in altri cantieri, a partire dal centinaio di opere commissariate che purtroppo scontano ritardi accumulati in precedenti governi con il Pd protagonista». Un messaggio, nemmeno troppo in codice, rivolto ad altri. A Fitto.

giorgia meloni matteo salvini.
raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni