SCENEGGIATE NAPULITANE - DE MAGISTRIS FRIGNA E VA CONTRO IL MONDO INTERO PUR DI DARE UN “SALARIO” AL FRATELLONZO


Conchita Sannino per La Repubblica

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Difesa ad oltranza in 20 cinguettii durante la notte. Firmati dal sindaco su Twitter. E poi su
Facebook precisa: «Mio fratello è un lavoratore, ha diritto a un salario», scrive Luigi de Magistris riferendosi a Claudio jr, noto organizzatore di eventi, dopo le polemiche e il fuoco amico che, in Comune, piovono da maggioranza e opposizione sull'ipotesi di una consulenza di un anno, presumibilmente del valore di 40mila euro, destinata al familiare e legata al Forum delle culture.

CLAUDIO DE MAGISTRIS E ANDREA ARAGOSA

Ma mentre il primo cittadino esce allo scoperto, il governatore Stefano Caldoro gli dà un brusco stop. «Punto primo. Se si siede insieme in una Fondazione, le cose si discutono insieme», riflette il governatore. «Se devo apprendere da Repubblica che Palazzo San Giacomo il Comune pensa a fare un nuovo contratto a questo o quel professionista, non ci stiamo. E questo a prescindere dai cognomi».

Luigi De Magistris

Prosegue Caldoro: «Penso che la Fondazione non debba fare i contratti. Vale anche per il consulente Neumann. I comuni si assumano la responsabilità delle scelte». Invece il sindaco oppone una difesa accorata a quel progetto. «La condizione lavorativa di mio fratello Claudio - scrive - sembra essere diventata un tema da cui dipendono le sorti di Napoli, evocando concetti come il familismo, scomodando la questione morale».

Caldoro

Il sindaco spiega perché suo fratello Claudio merita il contratto. «E' stato determinante nella competizione elettorale da me vinta, per il suo impegno, la capacità nella comunicazione e organizzazione di eventi. Insieme con lui, tanti giovani animati dalla speranza politica (...).

Diventato sindaco, una parte di questa squadra di sognatori mi ha seguito, lavorano con me. Lui ha mostrato poi in Comune il suo valore: vedi Springsteen, Manu Chao, Coppa Davis. Si decise di non contrattualizzarlo, essendo retribuito dall'Idv». Oggi, in sintesi, «è un lavoratore che ha diritto a un salario».