SCHOLZ? SCIÒ! – LA GERMANIA È NEL CAOS: LA CRISI DI GOVERNO APERTA DAI LIBERALI SUL BILANCIO PORTERÀ IL PAESE A UN INSOLITO VOTO ANTICIPATO. QUANDO, NON È DATO SAPERE: LA CDU DI MERZ, IN TESTA AI SONDAGGI, CHIEDE A SCHOLZ DI PORRE LA QUESTIONE DI FIDUCIA LA PROSSIMA SETTIMANA, COSÌ DA VOTARE NELLA SECONDA METÀ DI GENNAIO – IL LIBERALE LINDNER, LICENZIATO DA SCHOLZ, AVEVA PROVATO A FORZARE LA MANO MA HA FATTO MALE I CALCOLI: NEI SONDAGGI È SOTTO IL 4% E POTREBBE NON ENTRARE IN PARLAMENTO

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scholz lindner

1. FACCIA A FACCIA DI MEZZ'ORA TRA SCHOLZ E MERZ A BERLINO

(ANSA) - Faccia a faccia di mezz'ora a Berlino tra il cancelliere Olaf Scholz e il leader dell'opposizione della Cdu, Friedrich Merz, all'indomani dell'apertura della crisi di governo. Al centro del colloquio, secondo quanto riportano i media tedeschi, i tempi del voto di fiducia, con la pressione dell'intera Unione cristianodemocratica affinché il cancelliere si sottoponga all'iter già la prossima settimana senza attendere, come annunciato nella serata di ieri, la metà di gennaio.

 

Friedrich Merz

Merz ha richiesto un incontro nel pomeriggio anche con il presidente della Repubblica, Frank Walter Steinmeier, nella sua residenza di Bellevue. "Non possiamo permetterci di avere un governo senza maggioranza in Germania per diversi mesi e poi condurre una campagna elettorale ed eventualmente diverse settimane di negoziati per la nuova coalizione per molti altri mesi", ha detto in mattinata il leader della Cdu.

 

2. GERMANIA: MERZ, '3 SETTIMANE PER LAVORARE INSIEME POI SI SCIOGLIE IL BUNDESTAG'

(Adnkronos) - Il leader dell'opposizione cristianodemocratica tedesca Friedrich Merz vuole che il cancelliere Olaf Scholz ponga la questione della fiducia al Bundestag al più tardi all'inizio della prossima settimana, con l'obiettivo di andare alle urne nella seconda metà di gennaio.

scholz lindner

 

Il voto segnerebbe la fine del governo di coalizione. Il Presidente federale Frank-Walter Steinmeier scioglierebbe quindi il Bundestag entro 21 giorni. In queste tre settimane, le decisioni assolutamente necessarie potrebbero ancora essere prese insieme, stando a quanto riportano i media tedeschi.

 

3. GERMANIA: AFD CHIEDE IMMEDIATO VOTO DI FIDUCIA E NUOVE ELEZIONI

(Adnkronos/Dpa) - L'Afd chiede di andare subito al voto in Germania. "Deve spianare la strada verso nuove elezioni e per il voto di fiducia immediatamente", ha dichiarato la co-leader del movimento di estrema destra, Alice Weidel, dopo una riunione straordinaria del gruppo parlamentare di Alternativa per la Germania a Berlino, parlando del governo Scholz.

OLAF SCHOLZ

 

4. GERMANIA: GLI EX MINISTRI FDP DA STEINMEIER, LINDNER 'CON LE LACRIME AGLI OCCHI'

(Adnkronos/Dpa) - Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha consegnato a tre dei quattro ex ministri Liberali del governo Scholz la comunicazione dell'esonero dall'incarico. Steinmeier ha consegnato le lettere di licenziamento al ministro delle Finanze Christian Lindner - che annuiva con le lacrime agli occhi, scrive la Bild - al ministro della Giustizia Marco Buschmann e al ministro dell'Istruzione Bettina Stark-Watzinger nella sua residenza ufficiale di Palazzo Bellevue.

 

Contemporaneamente, il consigliere di politica economica di Scholz, Joerg Kukies, ha ricevuto l'incarico a nuovo ministro delle Finanze. L'unico ex politico dell'Fdp rimasto nel Gabinetto è il ministro dei Trasporti Volker Wissing, che ha lasciato il suo partito. Steinmeier lo ha nominato all'incarico di ministro della Giustizia; Wissing manterrà la sua posizione di ministro dei Trasporti. Il ministero dell'Istruzione sarà assunto dal ministro dell'Agricoltura Cem Oezdemir.

 

scholz lindner

5. GERMANIA, STEINMEIER MANDA A CASA 3 MINISTRI

(askanews) - Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha mandato a casa il ministro delle Finanze Christian Lindner, il ministro della Giustizia Marco Buschmann e la ministra dell'Istruzione Bettina Stark-Watzinger, riferisce Spiegel. Il ministro dei trasporti Volker Wissing resta invece nel governo federale, ma lascia il FDP.

 

Ora assumerà anche la direzione del Dipartimento di Giustizia, precedentemente diretto da Buschmann. Ha ricevuto la nomina da Steinmeier per il nuovo ufficio. Inoltre Jorg Kukies è stato ufficialmente nominato successore di Lindner al Ministero delle Finanze.

 

"Il presidente federale Frank-Walter Steinmeier ha accolto la richiesta del cancelliere federale Olaf Scholz e ha ufficialmente destituito il ministro delle finanze Christian Lindner dal suo incarico... Oltre a Lindner ha destituito anche il ministro della Giustizia Marco Buschmann e la ministra dell'Istruzione Bettina Stark-Watzinger ", scrive la pubblicazione.

 

keir starmer, emmanuel macron, volodymyr zelensky olaf scholz al vertice della comunita politica europea in gran bretagna 1

6. PERCHÉ È CADUTO IL GOVERNO IN GERMANIA, E COSA SUCCEDE ORA?

Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per www.corriere.it

 

E ora, come andrà avanti la Germania? Cosa aspettarsi nei prossimi giorni e come si svilupperà la crisi? Oggi il cancelliere Olaf Scholz si recherà a Budapest per il Consiglio europeo, da «anatra zoppa», senza più il governo semaforo (socialdemocratici, liberali e verdi).

 

Tuttavia, a ben guardare, ieri sera Scholz ha tirato fuori le unghie e, prima di cadere, ha annichilito Lindner, il suo avversario liberale. Così ha lanciato la corsa alle elezioni anticipate, previste per marzo o aprile, con un mini-governo di sinistra (SPD-Verdi), compatto ideologicamente e senza grossi attriti personali, di cui prenderà il comando in modo deciso.

 

Friedrich Merz

Ha promosso uno dei suoi consiglieri più stretti, il banchiere Jörg Kukies, ex numero uno di Goldman Sachs in Germania, a ministro delle Finanze. Insomma, la rotta la darà lui in persona. Ma andiamo con ordine.

 

[…] Olaf Scholz ha giocato d’anticipo e ha prima distrutto chi l’ha fatto uscire di scena.  Con ogni probabilità, ha lasciato a Christian Lindner, il capo dei liberali e ministro delle Finanze, il ruolo del meschino, accusandolo di «egoismo», di «aver bloccato le leggi per motivi irrilevanti» dopo averle concordate, di «tatticismo di partito» e di aver «troppe volte tradito la sua fiducia». Ha persino fatto un bel discorso, come gli capita quando è arrabbiato e ha un avversario davanti.

 

Olaf Scholz e Christian Lindner

In sintesi estrema, ieri il governo è caduto sulla Schuldenbremse, ovvero il divieto per il governo tedesco di fare debito, come fanno quasi tutti i Paesi del mondo. I Verdi e la SPD vorrebbero cambiarlo, mentre per i liberali è intoccabile. Scholz, dopo il manifesto di Lindner in 18 punti («Per una svolta economica della Germania»), ne ha presentato ieri a sorpresa uno suo, sostenendo che, di fronte alla rielezione di Trump e alla situazione in Ucraina, la situazione era estrema e il freno andava allentato, come la costituzione permette.

 

Lindner si è visto rispondere con le sue stesse armi e non ha trovato come controbattere, se non con il catenaccio. Non contento, Scholz si è preso il gusto di cacciarlo, cosa che non succede quasi mai nella politica tedesca.

 

[…]  Sì, il vero motivo della rottura è la crisi dei liberali e la loro paura esistenziale di scomparire. Il partito, nel 2021, aveva ottenuto l'11,4%; ora è sotto il 4% a livello nazionale, con il rischio di non entrare nel prossimo Parlamento […]

frank walter steinmeier angela merkel 4

 

Lindner ha quindi puntato tutto nel ritorno e nel profitto che può avere dall’aver «terminato» un esperimento di governo fallito. Tuttavia, la mossa, con l'anticipo di Scholz, gli è riuscita piuttosto male. A oggi, sembra difficile che, dopo questa pessima uscita e con i riflettori spenti sulla FDP per i prossimi quattro mesi, i liberali riescano a ridare lustro alla propria immagine.

 

[…] Olaf Scholz paga l’incapacità di dare un’identità e una direzione a un esperimento che doveva «modernizzare» la Germania: via dalle grandi coalizioni, un patto con i liberali e i verdi per guardare a un mondo più aperto.

 

friedrich merz ursula von der leyen

Non ha avuto fortuna, perché da subito è scoppiata la guerra in Ucraina e i prezzi dell’energia sono esplosi. Improvvisamente, senza gas russo, con la Cina nazionalista di Xi che frenava l’export e costretta a ripensare la propria difesa al di là dell’ombrello americano, la Germania in panne ha cominciato a chiedersi se, in realtà, nella ricchezza del regno merkeliano non si fosse addormentata, mentre il mondo digitale aveva preso a correre.

 

[…] Scholz l’ha annunciato ieri sera alle 21:30, quando ha detto che il 15 gennaio andrà alle Camere, chiederà la fiducia e, se, come è probabile, non la otterrà, si andrà a votare. I tempi tecnici sono questi: il presidente Frank-Walter Steinmeier ha poi 21 giorni per sciogliere le Camere, e entro 60 giorni si vota. Le elezioni politiche in Germania si terranno quindi al più tardi il 6 aprile, ma con tutta probabilità qualche settimana prima a marzo. Tuttavia, questo calendario non va bene all’opposizione, che chiede di accelerare.

annalena baerbock olaf scholz e christian lindner

 

[…] Il capo dei cristiano-democratici (CDU), Friedrich Merz, ha dichiarato che Scholz deve porre la questione di fiducia in Parlamento al più tardi la prossima settimana. Ma è difficile che ciò accada. Innanzitutto, avrà voce in capitolo il presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier.

 

Inoltre, la Costituzione sta dalla parte di Scholz e gli conferisce una posizione forte. In Germania, un cambio di governo senza nuove elezioni del Parlamento è possibile grazie a un cosiddetto voto di sfiducia costruttivo. Un cancelliere e il suo governo possono quindi essere destituiti solo se il Bundestag elegge con maggioranza assoluta un nuovo cancelliere. Tuttavia, tale maggioranza per la rimozione di Scholz e del suo restante governo non sembra in vista: matematicamente, i numeri non ci sono.

 

ROBERT HABECK OLAF SCHOLZ CHRISTIAN LINDNER

[…] La grande favorita per vincere le prossime elezioni è la CDU cristiano-democratica, che si attesta tra il 32 e il 34%. La SPD è molto sotto, al 16%. Malissimo i liberali (4%) e male i verdi (9%). Secondo partito è l'estrema destra AfD, con la quale nessuno in Germania si allea; nel Parlamento dovrebbe poi entrare anche il partito populista di sinistra Bundnis Sahra Wagenknecht (8%).

 

A cosa punta quindi Scholz? Verosimilmente a recuperare: in passato la SPD è spesso risalita in situazioni di crisi, e un buon secondo posto potrebbe consentire alla SPD di restare al governo, in una grande coalizione con la CDU. Un classico della Germania.