SCHOLZ SI BUTTA A DESTRA PER SALVARE FACCIA E POLTRONA – DOPO IL MASSACRO DI SOLINGEN COMPIUTO DA UN 26ENNE SIRIANO E RIVENDICATO DALL'ISIS, IL PREMIER TEDESCO HA PROMESSO UNA STRETTA SULL’IMMIGRAZIONE: “SONO ARRABBIATO CONTRO GLI ISLAMISTI CHE MINACCIANO LA CONVIVENZA PACIFICA TRA TUTTI NOI” – SCHOLZ HA PROMESSO ANCHE DI INASPRIRE “MOLTO RAPIDAMENTE” LA LEGISLAZIONE SUL PORTO D’ARMI E DI “FARE IL POSSIBILE PER ESPELLERE COLORO CHE NON DEVONO RIMANERE IN GERMANIA” – IL PERICOLO PER IL GOVERNO È DI LASCIARE ALTRO CAMPO AI NAZISTELLI DELL’AFD...
-Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”
«Questo è stato terrorismo, terrorismo contro tutti noi». Il cancelliere Olaf Scholz si è recato a Solingen questa mattina, portando una rosa bianca sotto il palco del massacro. E ha promesso quello che è stato ampiamente annunciato dai media. Una stretta sull’immigrazione, forse una vera svolta epocale. ùùPoi ha usato una parola che si è sentita poco sulle sue labbra («rabbia»), senza rifuggire dal termine islamista . «Sono arrabbiato — ha detto — contro gli islamisti che minacciano la convivenza pacifica tra tutti noi».
Scholz ha promesso anche di inasprire «molto rapidamente» la legislazione sul porto d’armi e di «fare tutto il possibile» per «espellere coloro che non possono e non devono rimanere in Germania».
L’attacco compiuto dal 26enne rifugiato siriano Issa al Hasan — ha accoltellato 3 persone e ferito in modo grave altre quattro che da ieri sera sono finalmente fuori pericolo — è stato uno choc per la Germania e ha acceso un immediato dibattito politico.
Sia i moderati cristiano-democratici della Cdu all’opposizione, che il governo, non vogliono lasciare il campo all’estrema destra dell’Afd. La quale ha subito lanciato la parola d’ordine «remigrazione» (deportare chi non è integrato o abbastanza tedesco, ndr). [...]
«Dovremo fare tutto il possibile per garantire che coloro che non possono e non devono rimanere in Germania siano rimpatriati e espulsi», ha detto il cancelliere. Ha descritto il presunto attentatore come un «caso Dublino», riferendosi alle regole dell’Unione Europea secondo cui i richiedenti asilo devono presentare le loro domande nel primo paese dell’Ue in cui arrivano.
Issa al Hasan doveva essere espulso verso la Bulgaria. L’ordine era già stato firmato, ma per sei mesi ha fatto perdere le proprie tracce, diventando un clandestino, cosa che scaduti i termini del decreto d’espulsione gli ha poi permesso di ottenere — per un corto circuito burocratico — la «protezione sussidiaria». E un posto letto nel centro d’accoglienza di Solingen.
Più in generale, il governo sembra compatto e intenzionato a una svolta dura. I liberali si sono riallineati sul divieto ai coltelli lunghi, come vuole la ministra dell’Interno Nancy Faeser (Spd) e sono ora disponibili a votare la misura: si potranno portare in pubblico solo coltelli con una lama fino a 6 centimetri.
[...] Nel governo, sono i verdi i più grandi difensori del diritto all’asilo. Ma ieri un loro importante politico, Banyal Bayanz, il ministro delle Finanze del Baden-Württemberg (l’unico Land che governano), ha detto: «Serve un considerevole indurimento della politica dell’asilo e della sicurezza».
Siamo probabilmente a un governo di sinistra che cambierà nettamente la sua linea verso espulsioni, controlli online, più poteri alla polizia sul modello dei Paesi nordici. E cambierà anche le parole. Nessuno si illude che l’attenato di Solingen sia stato un caso isolato.
L’atmosfera è opposta, ci si aspetta che ne succedano altri. Molti esperti del terrorismo qui, come Ahmad Mansour o Peter Neuman, hanno messo in allerta, perché Gaza è stata usata dall’Isis per scatenare una guerra di religione ed entrare in azione. [...]