- - SCIABOLETTA ALLA RISCOSSA! - SCAJOLA FUORI DAL PARLAMENTO VEDE I SUOI FEDELISSIMI FALCIDIATI E PREPARA LA CONTROMOSSA - L’IPOTESI DI CAPEZZONE CAPOLISTA (POI TRAMONTATA) BUTTA BENZINA SUL FUOCO: PDL LIGURE A PEZZI - PENSANO ALL’ADDIO MOLTI PASDARAN: L’EX MINISTRO A SUA INSAPUTA POTREBBE COMBATTERE CONTRO BERLUSCONI: UNA CANDIDATURA “DI DISTURBO” A SINDACO DI IMPERIA? PIU’ IN ALTO… -


CLAUDIO SCAJOLA

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

Delusione, rabbia e una gran voglia di dimostrare sul territorio quanto vale, in termini di voti, il nome di Claudio Scajola. La botta è stata forte. L'ex ministro, perseguitato dalla casa con vista sul Colosseo pagata «a sua insaputa», per non finire nel fascicolo «impresentabili» in compagnia di Cosentino, Dell'Utri, Papa e Milanese si è tirato fuori dalle liste del Pdl. Pensava che il Cavaliere avrebbe rispettato i patti e invece, uno dopo l'altro, ha visto cadere anche i suoi fedelissimi.

claudio scajola

Tornare in pista non sarà facile, ma Scajola è un tipo tenace e già pensa alla rivincita. Candidarsi a sindaco di Imperia, il prossimo giugno, sarebbe un'azione di disturbo niente affatto leggera... Ma gli scajoliani che gli sono rimasti fedeli sognano in grande, vogliono che il loro leader non molli e si metta platealmente alla guida della rivolta scoppiata in Liguria.

DANIELE CAPEZZONE - copyright Pizzi

Il senatore uscente Franco Orsi, che ha ritirato la candidatura perché da capolista in pectore era scivolato al quarto posto, non dispera: «Liste assurde, non farò il gregario. Ma aspettiamo la notte, può ancora capitare qualcosa...». E se invece non capita? «Non escludo l'ipotesi di prendermi una listarella di scappati di casa e far vedere al Pdl che, nel mio comune, gli porto mille voti o cinquemila. Non escludiamo nulla, daremo corpo alla rabbia e alla protesta. La nostra delusione produrrà conseguenze».

Silvio Berlusconi

Vane minacce, o qualcosa davvero bolle in pentola? Scajola risponde al cellulare e si mostra «molto sereno, davvero», perché nella sua lunga esperienza politica dice di aver «visto di tutto». Racconta che i suoi figli, in queste ore nere, hanno provato a consolarlo: «Non te la prendere papà ormai il nostro stomaco si è vetrificato». Ma il tentativo di piazzare in Liguria in cima alla lista della Camera l'ex radicale Daniele Capezzone, è stato per gli scajoliani «un colpo davvero basso», anche se ora si parla come capolista del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.

BARNABO BOCCA E GALLIA

Anche Scajola è amareggiato, certo, ma non vuol darlo a vedere, non ancora: «Capezzone? Al momento non sono a conoscenza della lista nella mia Regione, e dire che l'ho praticata a lungo...». Un amico come l'onorevole Ignazio Abrignani lo descrive molto deluso, vittima di una solenne ingiustizia. «Verdini e Bondi hanno usato due mesi e due misure - avrebbe confidato agli intimi Scajola - Io non ho condanne, mentre altri...».

Cosentino e Verdini con cartello CALDORO PRESIDENTE

Il Pdl ligure è sul piede di guerra. Molti si chiedono che senso abbia continuare a sostenere un partito che voleva «paracadutare» da Roma Capezzone, poi spostato sul Piemonte, sembra, per le proteste arrivate dalla conferenza episcopale. La scissione è iniziata. Il vicepresidente del Consiglio regionale Luigi Morgillo oggi stesso lascerà il partito e formerà un nuovo gruppo in Regione. A Imperia l'avvocato Piera Poilucci ritira la candidatura per la Camera accusando il Pdl di aver lasciato fuori gli uomini dell'ex ministro per far largo a gente con «amicizie chiacchierate». Dove il riferimento è al numero due della lista Eugenio Minasso, uno di quelli che hanno voltato le spalle a Scajola.

DELLUTRI

«La Liguria è Claudio, la Liguria siamo noi - protesta Orsi, sindaco di Albisola -. Mi hanno cancellato scientificamente, anche se alle regionali ho preso 9000 voti». Che farete, adesso? «C'è un clima di caccia alle streghe, vogliono ammazzare Claudio. Ma non lasceremo la politica. Se la nostra esclusione sarà confermata ragioneremo, decideremo con lui». Uscirete dal Pdl? «Vedremo, c'è tempo. Le centinaia di temerari come me, che sono nelle istituzioni liguri, hanno il diritto di segnare la protesta con un risultato elettorale».