SE ELON MUSK È MALE, I SUOI EPIGONI SONO PURE PEGGIO! MENTRE L'ORIGINALE SI INTROMETTE CON GIUDIZI SUPERFICIALI SULLA MAGISTRATURA ITALIANA, IL SUO "REFERENTE" IN ITALIA, ANDREA STROPPA, SPARA A ZERO SU TIM, MAGISTRATI E POLITICA ITALIANA: A CHE TITOLO PARLA? DA EX HACKER DI ANONYMOUS? DA LOBBISTA "MUSK-ERATO"? - SU TELECOM SI LASCIA ANDARE A UN COMMENTO POCO DISINTERESSATO (È CONCORRENTE DI STARLINK): "LE AZIENDE DECOTTE VANNO CHIUSE. TIM HA CHIESTO PER DECENNI SUPPORTO ALLO STATO. IN AMERICA AVREBBE GIÀ PORTATO I LIBRI IN TRIBUNALE” – "L’ITALIA DEVE FARE I COMPITI A CASA. SBUROCRATIZZAZIONE, TAGLIO DEI COSTI PUBBLICI, INVESTIMENTI E RIFORME”. MA ESATTAMENTE, PERCHÉ UN HACKER, EX PUPILLO DI CARRAI, DOVREBBE DETTARE L'AGENDA A UN GOVERNO ELETTO DEMOCRATICAMENTE? E MELONI E SALVINI, SEMPRE PRONTI A DENUNCIARE LE INGERENZE DEGLI EUROCRATI, NON DICONO NIENTE? - “ELON? UN EXTRATERRESTRE. NON SCENDE A PATTI. SE VUOI CONTRASTARLO LO DEVI ELIMINARE FISICAMENTE…”
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1. IL BRACCIO DESTRO DI MUSK: "ELON È INCONTROLLABILE. LA NOSTRA GIUSTIZIA NEGLI USA È UN REBUS"
Estratto dell’articolo di Hoara Borselli per “il Giornale”
Andrea Stroppa è un ragazzo di 30 anni, romano, tra i più grandi esperti di cybersicurezza. Qualche anno fa era un pirata di Anonymous. Dicono tutti che sia lui l'uomo di Musk in Italia.
Andrea, quale è il suo rapporto con Musk?
«Sono orgogliosamente suo amico».
Lei è il referente italiano di Musk?
«Mah. Ho un ruolo di advisor in alcune sue aziende e in Starlink, e ci confrontiamo spesso su alcuni temi che riguardano l'Italia».
[…] Cosa pensa della risposta di Mattarella alle dichiarazioni di Elon Musk sui giudici italiani?
«Il comunicato di Musk è chiaro: rispetto per Mattarella ma Elon continuerà a dire la sua fino a quando sarà un privato cittadino. Sono certo che i rapporti tra Italia e Usa andranno sempre meglio».
[…] Qual è il progetto politico di Musk?
«In realtà non esiste. Esiste un imprenditore che guardando il suo paese ha scelto di contribuire alla battaglia di Trump, perché si è accorto che molti pensieri di Trump sono esattamente quelli di Musk».
Perché fa così paura che una persona come Musk possa influire sulla politica americana e quindi mondiale?
«Perché non è controllabile. È una persona con un patrimonio di 300 miliardi».
Se si mette in testa un obiettivo lo realizza?
«Sì. Se vuole fare quella cosa non lo ferma nessuno».
[…] Musk ha il merito della vittoria di Trump?
«Beh, mi pare evidente».
Musk è un uomo di destra?
«No».
Cosa è politicamente?
«Un centrista».
Ha un punto debole?
«Se vuoi contrastarlo lo devi eliminare fisicamente. E molti sognano di eliminarlo».
Perché vogliono eliminarlo?
«Non scende a patti. Musk è un mondo a sé. È un extraterrestre».
[…] C'è intesa tra Trump, Meloni e Salvini?
«Sì. Il rapporto di Meloni con Trump è buono. L'ultima telefonata è andata molto bene. Però l'Italia deve fare i compiti a casa, perché siamo in una situazione critica e rischiamo di non uscire dal pantano nel quale ci troviamo».
“Stroppa sarebbe stato preso con i soldi in tasca” @monicaguerzoni ? pic.twitter.com/NrHaaXvyPt
— Andrea Stroppa ? Claudius Nero's Legion ? (@andst7) November 14, 2024
Quali compiti?
«Sburocratizzazione, taglio dei costi pubblici, investimenti e riforme. E poi rimpasto di persone nell'esecutivo, scegliendo personale competente e senza paura di prendere decisioni pesanti».
Quali decisioni?
«I cittadini chiedono più sicurezza, tasse più basse, più posti di lavoro e meno sprechi, che ci sono anche nelle aziende italiane di Stato. Resettare il management se necessario, perchè no?».
Quanto la genialità di Musk potrebbe essere un valore per l'Italia?
«Qual è il problema dell'Italia? Ha tantissime piccole imprese, ad alto contenuto tecnologico, ma che non riescono a crescere. Il Paese non ha dimensioni per poter competere a livello internazionale.
Il perché si trova nelle politiche industriali non all'altezza, (penso agli incentivi, che sono come una droga. Cosa succede al drogato? Che ha sempre bisogno della droga per restare in piedi). E poi in un sistema poco competitivo perché la competizione viene bloccata dalla burocrazia e dai corpi intermedi».
Però c'è il Pnrr...
«Ne parlavo con manager americani in questi giorni in Texas. Loro dicono: nel Pnrr c'è una quantità di soldi eccezionale. Ma questi soldi cosa produrranno? Se tutto va bene una crescita del l'1 per cento. Così non funziona. È sprecare un'occasione».
Cosa bisogna fare?
«Cancellare tutto e ricominciare da capo. Contrattare con Bruxelles un nuovo piano: infrastrutture, scuole, carceri, sanità, e sostegno alle imprese».
Soldi alle imprese in difficoltà?
«No. Le aziende decotte vanno chiuse. E bisogna investire per costruirne di nuove, forti e sane».
Un esempio?
«Tim. Ha chiesto per decenni supporto finanziario allo Stato. In America avrebbe già portato i libri in tribunale».
Cosa pensa dell'uscita di Musk contro i giudici italiani che hanno liberato degli immigrati irregolari?
«L'idea della nuova amministrazione americana è molto semplice. Chi è entrato illegalmente negli Stati Uniti verrà o rimandato a casa o messo in un luogo di detenzione. E lo faranno senza intralci perché il sistema giudiziario degli Stati Uniti lo permette. Il nostro sistema giudiziario italiano è incomprensibile dagli Stati Uniti. E questo è uno dei motivi per i quali gli americani non investono in Italia».
[…] Musk ha anche un lato di umiltà?
«Trecento miliardi di patrimonio. Non ha una barca, vive in una casa normalissima, tutto il giorno al lavoro...».
Non è un uomo delle élite?
«Ma per carità!».
Lei è stato coinvolto nella vicenda giudiziaria su spionaggio e corruzione. Come è successo?
«Non posso commentare per rispetto delle indagini in corso. Le affronto con pazienza e con fiducia nella magistratura»
[…] Musk vuole demolire la cultura woke?
«Assolutamente sì. La prima cosa che farà sarà di chiudere il dipartimento dell'istruzione».
E sull'economia?
«Taglio della spesa pubblica».
Licenziamenti in massa?
«Sì, nei ministeri chi ha prodotto poco per i cittadini andrà a casa».
Un dramma?
«No. Negli Stati Uniti la disoccupazione è bassissima. È facile trovare nuovo lavoro».
Ma Musk nelle sue aziende licenzia?
«Fa lavorare 180 mila dipendenti. Con l'indotto di milioni. Non licenzia gli operai. Se licenzia, licenzia i dirigenti. Gli operai stanno bene nelle sue aziende. Lui è nato nella classe media, scappato da un padre violento con la mamma negli Usa, con in tasca solo 2mila dollari».
Ma non ci sono i sindacati?
«No. Non servono».
2. GLI INFLUENCER COME FONTI E IL BRACCIO DESTRO ITALIANO
Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”
Ma che ne sa dell’Italia Elon Musk? Su chi sia a consigliare il miliardario nelle sue uscite ormai periodiche sul nostro Paese, è buio fitto. Il proprietario di X non parla una parola della nostra lingua, pur professando un amore esagerato per il Bel Paese, di cui sembra ammirare più che altro il passato del glorioso impero romano, con la sua simbologia muscolare. I giornali li odia o, come detto su X, li considera morti. Al grido «il media sei tu», preferisce informarsi sui social, dove scorrazza per tutto il giorno, ripostando ciò che gli piace.
Lo ha fatto anche ieri, quando, per replicare a Sergio Mattarella, ha scelto le parole di Eva Vlaardingerbroek, opinionista olandese, nota per aver definito «totalitaria» l’Unione europea, auspicandone la distruzione totale, ma anche ex membro del partito di estrema destra Fvd.
Allo stesso modo, per criticare la scelta dei giudici italiani, ieri si è affidato alle parole di Ian Miles Cheong, influencer malese, personaggio controverso, diventato famoso per un sito di videogiochi, poi trasformatosi in commentatore su testate conservatrici americane. […]
[…] Ma il più ripostato sui fatti italiani resta Andrea Stroppa, il factotum che lo ha seguito a palazzo Chigi nella prima visita ufficiale al governo. Anche lui, ieri, non si è fatto mancare un commento, pubblicando il post di tale Dr. House le Rital che scrive: «Chi vorrebbe censurare Musk, lo scrive sul social dello stesso Musk, il quale lascia loro la libertà di esprimersi contro di lui, corretto?».
Stroppa in questi giorni è in Texas, lontano dall’accusa, sorta nell’inchiesta sui dossieraggi, di aver ottenuto un documento da un ufficiale della Marina.
Intanto su X è un fuggi fuggi generale. Ieri lo hanno abbandonato platealmente il responsabile Informazione del Pd, Sandro Ruotolo (che ha detto addio ai suoi 70 mila followers e, nel mondo dello spettacolo il gruppo Elio e le storie tese, che definisce la piattaforma «una cloaca», Piero Pelù, Vinicio Marchioni e Nicola Piovani. Anche il quotidiano britannico Guardian ha lasciato X denunciando «contenuti allarmanti».