SE IN VATICANO ZELENSKY NON HA TROVATO LE RISPOSTE CHE CERCAVA, L’INCONTRO CON SERGIO MATTARELLA AL QUIRINALE È STATO “BELLISSIMO” - CONSIDERANDO CHE PUTIN NON VUOLE MOLLARE LE TERRE OCCUPATE, IL PRESIDENTE UCRAINO HA RIBADITO CHE L’UNICA SOLUZIONE È SPERARE NELLA CONTROFFENSIVA MILITARE, E NEL SOSTEGNO DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE (ITALIA COMPRESA). E MATTARELLA NON SI È TIRATO INDIETRO: “CI DEVE ESSERE UNA PACE VERA, NON UNA RESA…” - VIDEO
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Estratto dell’articolo di Ugo Magri per “La Stampa”
La pace non è dietro l'angolo, non ancora. Arriverà quando la Russia avrà messo fine alla sua aggressione e allora sì che i negoziati, le trattative, le mediazioni avranno un senso concreto. Ma per adesso ne mancano le premesse perché il Cremlino è vittima di se stesso, prigioniero del suo delirio.
All'Ucraina non resta che difendersi e confidare che l'annunciata controffensiva abbia successo: questo il presidente ucraino, Vlodymyr Zelensky, è venuto a dire in Italia, prima tappa il Palazzo del Quirinale.
[…] Nel salotto della Repubblica l'ospite è stato accolto con amicizia e solennità. Sergio Mattarella l'ha atteso in fondo al cortile, gli ha stretto lungamente la mano, insieme hanno passato in rassegna i reparti d'onore; quando la banda della Marina ha intonato gli inni, Zelensky ha portato la mano al petto; poi sono saliti al piano nobile, nella Sala degli arazzi di Lille, e di lì nello studio presidenziale.
[…] Intorno al tavolo ha preso la parola il padrone di casa: «Benvenuto presidente Zelensky, averla qui a Roma è un onore». Aggiungendo: «Noi siamo pienamente al vostro fianco», come per togliere qualunque interrogativo al riguardo, anche se in verità Mattarella è sempre stato limpido nel sostegno a Kiev in ogni consesso internazionale (Giorgia Meloni, più tardi in conferenza stampa, gliel'ha riconosciuto).
«Riconfermo il pieno sostegno dell'Italia sul piano degli aiuti militari, finanziari, umanitari e della ricostruzione, sul breve e sul lungo termine», insomma tutto quanto sarà possibile fare verrà fatto perché «sono in gioco non solo l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l'ordine internazionale».
A quel punto Zelensky ha voluto chiarire il significato della visita, la prima di un tour nelle capitali d'Europa: «Sono qui per ringraziare l'Italia. Vorrei abbracciare gli italiani a uno a uno per il sostegno che ci è stato continuamente offerto o ogni livello e che non è mutato con i governi di Mario Draghi e di Giorgia Meloni: con voi abbiamo valori comuni».
Poi in tono determinato […] (secondo le ricostruzioni filtrate dal Colle) ha voluto precisare: «Noi siamo per la pace, la nostra vittoria sarà la pace. Siamo aperti a tutti i contributi internazionali, ma la guerra la stiamo subendo sul nostro territorio e la pace dovrà prevedere la giustizia su tutto il nostro territorio».
[…] Putin è risoluto a tenersi ogni lembo di terra conquistata; per cui al momento non rimane che la soluzione più sanguinosa e drammatica, quella militare. Serve il sostegno della comunità internazionale, Italia compresa. E Mattarella non s'è tirato indietro: «La pace, per la quale tutti lavoriamo, deve ripristinare la giustizia e il diritto internazionale. Dev'essere una pace vera, non una resa», ha rimarcato il capo dello Stato: la rassicurazione che l'altro attendeva.
[…]Sullo sfondo la ricostruzione, la partnership con la Nato, l'ingresso dell'Ucraina nell'Ue; e anche qui l'Italia promette di dare una mano. Un incontro «bellissimo», parola di Zelensky.