SE VUOI ALTRI SOLDI, DIALLO - LA CAMERIERA CHE AVEVA (SUO MALGRADO) FATTO SESSO ORALE A STRAUSS-KAHN HA PUBBLICATO UN LIBRO. DSK LE AVEVA GIÀ VERSATO UN MILIONE DI DOLLARI CON CUI AVEVA APERTO UN RISTORANTE DI CUCINA AFRICANA. MA NON DEVE ESSERLE ANDATO BENE, PERCHÉ ORA RISPUNTA CON UN MEMOIR SU QUELLA FUGACE MEZZORA AL SOFITEL CHE COSTÒ A LEI MOLTE SOFFERENZE E AL MAIALONE FRANCESE IL POSTO AL FMI (E L'ELISEO)
-Mauro Zanon per ''Libero Quotidiano''
«L' affaire Dsk mi ha rovinato la vita». Sono passati nove anni dal 14 maggio 2011, quando l' allora presidente del Fondo monetario internazionale (Fmi), Dominique Strauss-Kahn, fu arrestato a New York con l' accusa di aver violentato una cameriera del Sofitel originaria della Guinea, Nafissatou Diallo. Nove anni di silenzio interrotti ieri da un' intervista al settimanale francese Paris Match, nella quale la Diallo afferma di essere stata «privata di giustizia».
«Da quel giorno, è cambiato tutto», ha detto al magazine parigino l' ex cameriera, oggi 41enne. Il processo penale si era concluso con l' archiviazione decisa dal procuratore distrettuale di Manhattan, per mancanza di credibilità di Nafissatou Diallo (aveva mentito su numerosi episodi del suo passato).
In sede civile, invece, le due parti avevano trovano un accordo finanziario nel dicembre 2012.
Ma la cifra, grazie alla quale la Diallo aprì un ristorante di cucina africana nel Bronx, "Chez Amina", è stata rivelata soltanto ieri da Paris Match: 1 milione di dollari. «Volevo uscire da questa storia il prima possibile», ha spiegato, raccontando di essere stata «sommersa di lettere» e di «minacce di morte» che l' hanno costretta ad abbandonare l' appartamento in cui abitava e a farsi più discreta.
«Questa storia mi perseguiterà fino alla fine dei miei giorni. Mi è impossibile restare in silenzio. Ho dunque deciso di raccontare la mia versione dei fatti. Non mi riprenderò mai dal modo in cui i procuratori di New York mi hanno trattata. A causa di ciò che mi hanno fatto subire, ho avuto voglia di suicidarmi. Sono stata trattata come una prostituta», ha attaccato la Diallo, rievocando il momento in cui entrò nella suite 2806, e un uomo nudo, Dsk, la aggredì. «Sono stata realmente stuprata», ha ribadito.
La Diallo è sicura di una cosa: «Se fosse stato povero, senza una casa, un clochard, oggi sarebbe in prigione». L' affaire del Sofitel segnò la caduta di Dsk, favorito, nel 2012, per diventare il presidente della Repubblica francese. Nafissatou Diallo, ora, pubblicherà anche un libro per raccontare la "sua" verità e lancerà una fondazione in difesa delle donne immigrate che, come lei, «hanno vissuto situazioni orribili».