SEMESTRE BIANCO (DI RABBIA) - IL 2012 SI CHIUDE CON DUE SCONFITTE PER NAPOLITANO. AVEVA PROMESSO: NIENTE VOTO SENZA RIFORMA ELETTORALE (INVECE IL “SUO” PD HA SCELTO DI VINCERE FACILE COL PORCELLUM) - E AVEVA DETTO CHIARAMENTE A MONTI: NIENTE CAMPAGNA ELETTORALE PER I CENTRISTI, ASPETTA LA CHIAMATA NEL TUO UFFICIO DI PALAZZO GIUSTINIANI - AGGIUNGI L’AFFRONTO DI BERLUSCA, CHE SI STA GIOCANDO LA POLTRONA DEL QUIRINALE CON ANCORA RE GIORGIO SEDUTO SOPRA…


Marzio Breda per il "Corriere della Sera"

NAPOLITANO SULLE SPALLE DI MONTI

Per molti versi è l'esito naturale e fatale della scelta di un anno fa, quando Mario Monti fu chiamato a portare l'Italia fuori dall'emergenza. Dicono che sia stata più o meno di questo tenore la riflessione del capo dello Stato ieri, dopo aver seguito alla tv la conferenza stampa con la quale il professore si è dichiarato «pronto alla premiership» con chi sosterrà la sua agenda. È insomma disposto a valutare una candidatura, ma alle sue condizioni. Senza schierarsi. E senza candidarsi, essendo già in Parlamento come senatore a vita.

Napolitano e Mario Monti fba e cb ac d bfa

Un'offerta pubblica che può sembrare formulata in modo tortuoso, forse troppo allusivo e problematico. Del resto, deve aver valutato l'ex rettore della Bocconi ed ex commissario Ue, non poteva esser declinata diversamente, data l'esigenza di preservare - per quanto possibile - il suo profilo di neutralità.

bersani_napolitano

Era la soluzione che Napolitano aveva suggerito all'inquilino di Palazzo Chigi l'altra sera? Può darsi che almeno in parte lo sia. Di sicuro vi hanno pesato certi consigli ricevuti al Quirinale dopo che, a «missione compiuta», il premier uscente gli aveva anticipato l'intenzione di far capire al Paese la necessità di «completare il lavoro» di questi 13 mesi.

«Non posso dire che cosa pensa il presidente, ma ho parlato con lui in profondità e se ho fatto questa scelta... lei può capire, senza che le dica le cose in dettaglio», ha spiegato in tv Monti a Lucia Annunziata, lasciando appunto intendere che il percorso della sua «salita in campo» era anche il frutto di un'analisi congiunta.

Berlusconi addormentato accanto a Napolitano

Il capo dello Stato, si sa, avrebbe voluto che il professore restasse «puro» (e proprio questa è l'espressione che usava con gli intimi) rispetto agli eccessi partigiani in cui sono da molto tempo deragliate le dinamiche politiche italiane. E questo perché lo giudica «una risorsa del Paese», che può essere mobilitata al di là degli schieramenti.

berlusconi-napolitano

Tuttavia, le tante pressioni, interne e internazionali, a non abbandonare la scena hanno convinto Monti a questo passo. Che in cuor suo sentiva di dover compiere quasi per un impulso morale, come ha più volte spiegato al presidente, nelle ultime settimane, ricavandone comprensione e rispetto senza quell'incrinatura e quel «freddo» su cui si è almanaccato. Non a caso, il premier ci ha ironizzato sopra: «Annetto una grande importanza all'opinione del capo dello Stato e, per mia fortuna, vi ho accesso diretto. Certo, in modo più autentico dei lodevoli sforzi che fa la stampa nell'interpretare».

casini monti

Delle tante cose dette nella conferenza stampa di Palazzo Chigi, Giorgio Napolitano ne ha apprezzate parecchie. Ad esempio, i richiami alla coerenza europea, al ruolo delle donne, all'urgenza di riforme profonde... Mentre molto meno gli sono piaciuti i primi segnali di scontro affiorati dalle reazioni del mondo politico, comprese quelle di Berlusconi. Spiacevoli devono essergli parsi in particolare - per quanto inevitabili a campagna elettorale aperta - i cenni su chi potrà essere il suo successore al Quirinale.

Infatti, utilizzare brutalmente la presidenza della Repubblica in chiave di scambio o addirittura di ricatto politico, e farlo mentre c'è ancora un capo dello Stato in carica, rasenta l'indecenza più che l'imprudenza. In ogni caso, dopo questa svolta, da oggi il presidente potrà finalmente concentrarsi sul messaggio di fine anno, che sarà il settimo e l'ultimo del suo mandato. Concepito come rivolto alla gente comune, alle famiglie, il messaggio non eluderà i temi più scottanti del Paese. Dalla grande (e non del tutto risolta) crisi economica, alla crisi della politica, che non ha saputo autoriformarsi.