SERGIO PENSACI TU! - MATTARELLA A SORPRESA AL CIMITERO DI CASTEGNATO, IN PROVINCIA DI BRESCIA E CHIEDE AI PARTITI DI SMETTERLA DI FARE GLI ZUZZURELLONI: “METTERE DA PARTE PARTIGIANERIE, PROTAGONISMO ED EGOISMI” - IL CENTRODESTRA: “CHIAMI IL PREMIER CONTE AL QUIRINALE E GLI SPIEGHI BENE COSA DEVE FARE”
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1 - MATTARELLA: "VEDO TROPPE DIVISIONI" L'APPELLO ALL'UNITÀ DELLA NAZIONE
Ugo Magri per “la Stampa”
Con parole ancora più forti delle tante già spese nei giorni scorsi, Sergio Mattarella esorta tutti a collaborare con maggiore generosità nella lotta al Covid, smettendola di profittare del virus per guadagnare visibilità e consensi. Il presidente rilancia l' invito nonostante l' opposizione di centrodestra abbia appena respinto la mano tesa del premier che, dopo non pochi tentennamenti, si era finalmente deciso a condividere le decisioni più importanti in una «cabina di regia» allargata al centrodestra.
Com' è ovvio, il presidente non si pronuncia sulle scelte dei partiti in quanto attengono alla libera dialettica politica. Però dal suo mondo filtra che più volte, pure molto di recente, si era riservatamente speso per sollecitare un dialogo mai purtroppo decollato.
L' intervento di ieri fa intendere che Mattarella non si arrende alle difficoltà e insiste perché, anche senza la «cabina di regia» proposta da Conte, non manchino altre sedi e nuove occasioni per cooperare nell' interesse comune.
Più delle forme conta la sostanza. A rendere particolarmente solenne l' appello è la circostanza scelta dal capo dello Stato: una visita fuori programma al cimitero di Castegnato, in provincia di Brescia. Il sindaco del piccolo comune era stato avvertito della visita l' altra sera, appena in tempo per accogliere Mattarella: insieme hanno deposto una corona, portata dai corazzieri, sul monumento alle vittime del Covid che nei mesi scorsi era stato vandalizzato dai ladri (ne avevano asportato una preziosa croce in bronzo).
Anche come forma di risarcimento morale, Mattarella ha scelto Castegnato per rendere omaggio a tutte le quasi 39mila vittime della pandemia proprio nei giorni in cui si commemorano i defunti. Ricordare chi non ce l' ha fatta, afferma il presidente, è «un dovere che va affiancato dall' altro dovere della responsabilità di proseguire nell' impegno per contrastare e sconfiggere questa malattia così grave».
A tal fine, sottolinea rivolto alle forze politiche di maggioranza e di opposizione, occorre mettere da parte «partigianerie, protagonismi ed egoismi» di cui, evidentemente, Mattarella vede troppi esempi in circolazione.
Occorre viceversa «unire gli sforzi, di tutti e di ciascuno, quale che sia il suo ruolo e quali che siano le sue convinzioni». In questo momento, rammenta, c' è un «obiettivo comune», che consiste nel «difendere la salute delle persone e assicurare la ripresa del nostro Paese».
Una volta sconfitto il virus ci sarà tempo per regolare i conti e riprendere la normale dialettica politica; ma in questo momento così drammatico c' è bisogno di uno slancio in più, senza troppi calcoli di convenienza.
2 - IL MURO DEL CENTRODESTRA "IL QUIRINALE CHIAMI CONTE E GLI SPIEGHI COSA DEVE FARE"
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
«Mattarella chiami il premier Conte al Quirinale e gli spieghi bene cosa deve fare per mettere da parte egoismi e unire le risorse di tutti». Nel centrodestra suona come vuota e ipocrita l' indignazione della maggioranza sul rifiuto di Berlusconi, Salvini e Meloni di sedersi al tavolo di una cabina di regia con il governo.
Gli appelli del presidente della Repubblica per mettere da parte «egoismi e partigianerie», spiegano fonti vicine al leader di Forza Italia, sono sempre ascoltati con «grandissima attenzione». Ma è il premier a prendere in giro l' opposizione. «Decidono da soli, sbagliano tutto, non arrivano preparati alla seconda ondata - dice Meloni - poi ci chiama per chiederci di mandare uno del partito a parlare con Speranza. Voglio tirarci dentro il loro fallimento, il loro disastro».
È il senso della nota che sabato sera hanno scritto e firmato i tre leader del centrodestra dopo che da Palazzo Chigi era uscita una "velina" per far sapere che Conte aveva chiamato Berlusconi, Salvinie Meloni. E che presto ci sarebbe stato un incontro. «Peccato - spiega la leader di Fdi - che quello che ci ha detto al telefono lo avevamo appena letto sulle agenzie». Insomma, per il centrodestra il premier è un «bluff».
Anche il più disponibile della compagnia sembra aver perso la pazienza. In un' intervista a Libero il Cavaliere ha detto che «è inaccettabile che in una situazione così drammatica il governo non accetti il contributo costruttivo delle opposizioni. Se il governo avesse ascoltato non saremmo in questa situazione». E comunque per Berlusconi ora il lookdown totale sarebbe «un disastro» per l' economia, ma meglio che siano gli scienziati a indicare cosa fare.
Su questo punto non la pensano allo stesso modo Salvini e Meloni: le valutazioni di medici e virologi vanno mediate dalle scelte della politica. Anche perché, sostiene, Salvini, immunologi e virologi si contraddicono e dicono tutto e il contrario di tutto. Valutazioni diverse sulle misure da prendere anche tra i due massimi esponenti regionali.
Il governatore lombardo Fontana non vuole misure restrittive localizzate, ma uniche e nazionali. Il collega veneto Zaia invece sostiene che un lockdown generalizzato non è sostenibile, non serve («nella mia Regione la maggior parte sono asintomatici e la sanità è assolutamente sotto controllo»).
Ad ogni modo, rimane il muro contro muro tra l' opposizione e il governo. Il rapporto con il premier Conte non è mai decollato e non vale solo per Salvini che ha una storia peculiare con il premier per l' esperienza comune al governo. Anche Meloni e il più morbido Berlusconi si sentono presi in giro.
«Che senso ha chiamarti per dirti che sta chiudendo? Questa è collaborazione?», si chiede Salvini e il pensiero va agli appelli del Quirinale. Allora, proporre una cabina di regia, con un rappresentante per partito insieme al ministro Speranza, viene considerato troppo poco e troppo tardi. Niente commissioni bicamerali, niente task force.
«Una telefonata ogni tanto non è collaborazione. Comunque, c' è il Parlamento per discutere: lì sono depositate tutte le nostre proposte», ricorda Salvini. Il quale rassicura i colonnelli che Berlusconi non farà passi falsi, non assumerà posizioni autonome. «In questo periodo - ha confidato il capo leghista - sono riuscito a creare un ottimo clima nella coalizione».