SERVIZI E SERVIZIETTI - QUALCUNO DICA A RENZI CHE IL SEGRETO DI STATO APPLICATO ALL’EPOCA DEL GOVERNO DRAGHI DAL SOTTOSEGRETARIO ALLA SICUREZZA FRANCO GABRIELLI SULL’INCONTRO ALL’AUTOGRILL CON L’AGENTE DEI SERVIZI SEGRETI MARCO MANCINI, NON RIGUARDA LA SUA PERSONA BENSÌ LO 007, L’UNICO CHE HA SUBITO LE CONSEGUENZE CON LA CACCIATA SU DUE PIEDI DAI SERVIZI. E SE SI DOVESSE FARE UN PROCESSO, COME VUOLE RENZI, SI DOVREBBE INTERROGARE ANCHE LA PERSONA CHE HA GIRATO PER 45 MINUTI IL VIDEO DELL’INCONTRO ALL’AUTOGRILL. E POTREBBERO ESSERCI DELLE BRUTTE SORPRESE…

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marco mancini e matteo renzi

DAGONOTA

Apporre il segreto di Stato su un’indagine vuol dire semplicemente che tale inchiesta potrebbe mettere in pericolo lo Stato. Una fatto gravissimo. E Renzi non si capacita: per me, riguardo all’intercettazione video all’Autogrill dove ha conversato per oltre mezz’ora con l’agente dei Servizi Marco Mancini, poi trasmessa da “Report”, per me non c’è nulla di così grave da opporre il segreto di Stato, sottolinea Renzi.

 

E da abilissimo giocoliere della politica qual è, all’indomani dall’assoluzione dei genitori, il Bullo di Rignano tira l’acqua al suo mulino affermando che si tratta di una “vendetta” contro di lui, perché nel gennaio scorso si oppose alla candidatura di Elisabetta Belloni, la direttrice dei servizi segreti.

 

report incontro mancini renzi

Ecco: alla conferenza stampa di oggi al Senato qualcuno gli dica che il Segreto di Stato applicato all’epoca del governo Draghi dal sottosegretario alla sicurezza Franco Gabrielli non riguarda la sua persona bensì lo 007 Mancini, l’unico che ha subito le conseguenze dell’incontro all’Autogrill con la cacciata su due piedi dai Servizi. E se si dovesse fare un processo, come vuole Renzi, si dovrebbe interrogare anche la persona che ha pazientemente girato per 45 minuti il video dell’incontro fuori dall’Autogrill. E potrebbero esserci delle brutte sorprese…

 

L'IRA DI RENZI CONTRO BELLONI MA PALAZZO CHIGI TIRA DRITTO

MATTEO RENZI E MARCO MANCINI

Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

Matteo Renzi dice che è una «vendetta» contro di lui, perché nel gennaio scorso si oppose alla candidatura di Elisabetta Belloni, la direttrice dei servizi segreti. È seccatissimo, l'ex premier, perché Belloni nel maggio 2021 ha rifiutato di dire alcunché sul famoso incontro dell'autogrill tra lo 007 Marco Mancini e Renzi stesso. Belloni ha opposto il segreto di Stato alle domande dei magistrati che cercavano di capirne di più. E Mario Draghi ha confermato il segreto.

 

renzi belloni

«Ma che c'entra un segreto di Stato?», s' interroga Renzi, che collega le azioni di Belloni allo stop alle sue ambizioni quirinalizie. «La cosa mi colpisce. Così non si saprà niente per i prossimi 15 anni. ..». Epperò, a difesa di Belloni ora si schiera palazzo Chigi.

 

A parte che è notoria la vicinanza con Giorgia Meloni, che spinse per lei alla presidenza della Repubblica, il sottosegretario Alfredo Mantovano «conferma piena fiducia al direttore del Dis, ambasciatrice Elisabetta Belloni, a fronte delle dichiarazioni rese dal senatore Matteo Renzi».

marco mancini

 

Mantovano rimarca che il segreto di Stato è stato ufficializzato da Draghi e che il tutto è avvenuto «nel corso di indagini dell'autorità giudiziaria, in relazione alla sola esigenza di tutelare la funzionalità dei Servizi, e per scongiurare il rischio di violarne la necessaria riservatezza».

 

marco mancini

Il segreto di Stato era stato peraltro comunicato al Copasir. Certo è che il colloquio incriminato avvenne nel dicembre 2020, quando si era all'apice dello scontro tra Renzi e Giuseppe Conte; e l'agente Mancini era in procinto di diventare il vice di Gennaro Vecchione, fedelissimo di Conte. Fu rivelato dalla trasmissione Report il 3 maggio 2021. Tutto avveniva quando Belloni ancora non era entrata in scena, e tantomeno era prevedibile la candidatura per il Quirinale.

Marco Mancini