LO SGAMBETTO DELL'ULTIMO MINUTO A TRUMP ARRIVA DA ''DENTRO CASA'': FAUCI CRITICA LA GESTIONE ''SBAGLIATA'' DEL VIRUS E DÀ UN ASSIST A BIDEN. ''CI ASPETTA UN INVERNO CON 100MILA MORTI. L'INFETTIVOLOGO PIÙ FAMOSO E (ORA) PIÙ POTENTE D'AMERICA NON SI È LIMITATO A MUOVERE CRITICHE ASTRATTE, MA HA FATTO NOMI E COGNOMI DELLE PERSONE CHE RITIENE CORRESPONSABILI DI ERRORI GRAVI. E UNO DI QUESTI, NATURALMENTE, È IL PRESIDENTE
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Roberto Fabbri per “il Giornale”
C'era da aspettarselo, ma fa comunque sensazione e notizia: dopo mesi di offese subite da parte di Donald Trump, che era arrivato a dargli pubblicamente dell' idiota, il super esperto americano di malattie infettive Anthony Fauci si è vendicato. E lo ha fatto con un tempismo a due giorni dalle elezioni e delle modalità un' intervista al Washington Post nella quale critica le politiche presidenziali e tesse le lodi del candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden - che potrebbero far parlare di vendetta cinese, se non fosse che nell' America del Covid certi paragoni sono troppo inopportuni.
A dispetto dei suoi 79 anni e dell' aria da mite topo di laboratorio, Fauci ha colpito durissimo. Lo testimonia la rabbiosa reazione che ha suscitato nel campo presidenziale, secondo cui il famoso infettivologo ha consapevolmente violato ogni regola scegliendo di rilasciare dichiarazioni dal contenuto politico alla vigilia di elezioni in cui il tema dell' epidemia avrà un ruolo forse decisivo.
Ma cosa ha detto di tanto incendiario Anthony Fauci? Anzitutto, ha vaticinato un inverno disastroso nel corso del quale 100mila nuovi contagi al giorno e un numero di morti in aumento saranno la dolorosa regola. Un disastro, ha rimarcato lo scienziato, che non sopraggiunge per caso: è necessario cambiare le politiche di gestione dell' epidemia e più in generale della salute pubblica, perché la situazione «non è buona». Fauci non si è limitato a muovere critiche astratte, ma ha fatto nomi e cognomi delle persone che ritiene corresponsabili di errori gravi. E uno di questi, naturalmente, è il presidente in persona.
L' infettivologo e membro caduto in disgrazia della task force Usa contro il coronavirus accusa Donald Trump di una visione dell' epidemia troppo incentrata sull' aspetto economico e su una prospettiva di riapertura del Paese. Lettura confermata dai fatti: ancora ieri, parlando a un comizio nel Michigan, il presidente-tycoon ha lisciato il pelo a negazionisti e sottovalutatori dei rischi per la salute pubblica, invitando a considerare che «con il lockdown di Biden vivreste in uno Stato-prigione, guardate che cosa succede in Europa».
Un atteggiamento che Fauci dipinge come cinico e irresponsabile, e che confronta con quello di Joe Biden, che nella sua campagna sta invece «prendendo seriamente la situazione dal punto di vista sanitario». Il professore che evidentemente ha deciso di cavarsi dalle scarpe fino all' ultimo sassolino punta il dito contro figure mediche cui Trump ha scelto di dare ascolto in sua vece, e che indica come corresponsabili di scelte politiche dissennate.
In particolare, Fauci ammette di «avere un vero problema» con Scott Atlas, il neuroradiologo diventato il più ascoltato consigliere del presidente in tema di epidemia: «Un tizio brillante che afferma cose di cui ritengo non abbia reale conoscenza o esperienza», che nega l' utilità delle mascherine e dà poca importanza al fatto che la gente si infetti.
Per balorde che siano le sue tesi, ormai Trump ascolta solo Atlas, funzionale alle sue politiche. Fauci, invece, il presidente non lo sente proprio più da ormai un mese, e anche alla West Wing della Casa Bianca evita di metter piede: «Troppo pericoloso, con tutti quei contagi».