SI SALVINI CHI PUO’ – LA MAGISTRATURA FA PAURA E IL "CAPITONE" SI DA’ UNA CALMATA – NON CHIEDE PIU’ A CONTE DI TESTIMONIARE SUL CASO GREGORETTI E NON VUOLE PIU’ SCONTRI CON LE TOGHE. STOP A MANIFESTAZIONI E PROTESTE CONTRO I GIUDICI – SALVINI, PRESSATO DALL'AVANZATA INTERNA DEL GOVERNATORE VENETO ZAIA E DA QUELLA DELLA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA GIORGIA MELONI, CAMBIA STRATEGIA E DIVENTA PIÙ ISTITUZIONALE…
-Marco Antonellis per Italia Oggi
Dopo le regionali il centrodestra cerca di ricompattarsi. E lo fa sostenendo Matteo Salvini che sul 'caso Gregoretti' andrà in Tribunale a Catania per il processo che si aprirà il 3 ottobre. Silvio Berlusconi, ancora frustrato dal Covid, ha chiesto ai suoi parlamentari di essere presenti nell'isola mentre Giorgia Meloni sarà presente con una delegazione di Fratelli d'Italia "per difendere un principio sacrosanto: un ministro non puo' essere processato per aver difeso la legge italiana e i confini nazionali dall'immigrazione illegale".
E, ovviamente, sarà presente lo stato maggiore di via Bellerio per una tre giorni che prevede anche una lunga maratona di dibattiti e incontri sui "temi delle Liberta". Insomma, il Capitano leghista sotterra finalmente l'ascia di guerra e anziché cercare scontro, comincia a mandare segnali di pace.
Così facendo, Matteo Salvini un primo risultato l'ha raggiunto: avere la solidarietà di tutto il centro-destra in vista del processo: "Un risultato niente affatto scontato e che fino a qualche settimana fa sembrava impensabile", spiegano i fedelissimi del Capitano.
Ma non basta, perché Salvini, pressato dall'avanzata interna del governatore Veneto Zaia e da quella della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, vuole di più e per ottenerlo è disposto anche a cambiare strategia: abbassare i toni, allentare la tensione, essere più"istituzionali"; questo il refrain che circola a via Bellerio. Insomma, finalmente anche dalle parti del Capitano sta prevalendo la tesi che cercare lo scontro a tutti i costi non paga più, in Italia come in Europa. "E' meglio allentare la tensione - spiega una fonte di vertice del partito di via Bellerio -.
Il pericolo e' quello di una guerra senza fine con la magistratura e con tutti i centri di potere europei". Certo, rimane il fatto che nella Lega sono in molti quelli che ritengono si stia tentando di colpire il partito per via giudiziaria ma "inasprire il confronto non serve a niente, anzi, può diventare un boomerang. "Rischio 15 anni di carcere. A un processo che qualcuno ha voluto istituire contrapporremo delle idee per il futuro dell'Italia", ha spiegato oggi l'ex ministro dell'Interno annunciando che sul 'caso Gregoretti' non chiamerà il premier Giuseppe Conte a testimoniare.
"Io non dico che deve essere processato pure Conte, perche' non c'e' il reato", ha sottolineato. Insomma, Matteo Salvini cambia strategia e si da una calmata. Gli effetti si stanno già vedendo: ha deciso di lasciar fuori Conte da questa vicenda e sono cambiati i toni nei confronti della magistratura (con lo stop a manifestazioni e proteste contro i giudici).
Ora, il leader di via Bellerio vuole costruire un percorso comune con gli alleati di centrodestra, partendo proprio dal caso Gregoretti che non sarà più terreno di scontro con le istituzioni e i magistrati ma, nelle intenzioni del leader, dovrà essere l'inizio di una nuova Lega e di un nuovo centrodestra.
"Bisogna cominciare a rivedere le nostre strategie e ragionare sempre piu' come una forza di governo, smettendola di fare i 'sovranisti' a tutti i costi" spiegano dal partito. E molto dipenderà da come andranno le prossime elezioni americane: senza la sponda trumpiana il sovranismo non avrà più senso.