SIAMO ALLA CANNA DEL GAS: DATE ‘NA CALMATA AI PREZZI - E’ QUELLO CHE PROPORRA’ DRAGHI ALL’UE, CIOE’ UN “PRICE CAP” - I PAESI EUROPEI CHE HANNO OPPOSTO RESISTENZA PER MESI, OLANDA IN TESTA, HANNO CEDUTO SOLO DIETRO LA RASSICURAZIONE CHE SI ARRIVERÀ A UN'INTESA SOLO SE ANCHE GLI STATI UNITI ACCETTERANNO UN CONDIZIONAMENTO DEL MERCATO - IL TETTO SERVIREBBE ANCHE A FINANZIARE MENO LA RUSSIA, CONSIDERATO IL FLUSSO ININTERROTTO DI DENARO CHE L’EUROPA CONTINUA A VERSARE A MOSCA PER L’ENERGIA…

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Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

MARIO DRAGHI

Un passo in avanti c'è stato, è evidente, anche se è un primo compromesso vincolato a precise condizioni. Per la prima volta la parola "price cap" appare nero su bianco in un documento dell'Unione europea.

 

Nelle bozze delle conclusioni del Consiglio europeo straordinario in scena oggi e domani, si fa esplicito riferimento al tetto al prezzo del gas quando si invita la Commissione europea a esplorare ogni strada possibile «per frenare la crescita dei prezzi dell'energia», compresa l'ipotesi di un'introduzione «temporanea» del "price cap". Non solo: questo mandato dovrà anche essere subordinato a una decisione da prendere assieme ai «partner internazionali» dell'Ue.

 

mark rutte mario draghi

È chiaro che i Paesi europei che hanno opposto resistenza per mesi, Olanda su tutti, hanno ceduto solo dietro la rassicurazione che si arriverà a un'intesa solo se anche gli Stati Uniti accetteranno un condizionamento del mercato, dettato dall'emergenza della guerra.

 

Resta comunque una prima conquista. Un piccolo successo che premia l'insistenza di Mario Draghi e degli sherpa che hanno trattato in questi giorni su come inserire il termine.

 

Anche se il premier vorrebbe di più: il tetto, come ha avuto modo di dire tante volte, servirebbe ora, proprio come strumento per inasprire ulteriormente le sanzioni alla Russia, considerato il flusso ininterrotto di forniture che continuano ad arrivare all'Europa da Mosca. Secondo Draghi, avrebbe un effetto punitivo e indebolirebbe il finanziamento che Vladimir Putin dirotta sulla guerra scatenata contro l'ucraina.

 

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

A Bruxelles Draghi arriverà contento solo fino a un certo punto per aver incassato un'apertura (grazie anche alla sponda della Spagna): la sua intenzione è di trattare nuovamente su più punti. Sulla «pace», per esempio, la parola che l'Italia vorrebbe inserire nelle conclusioni, e sull'energia.

 

A Palazzo Chigi la sensazione ieri sera era di una partita ancora non chiusa ma molto complicata. «La strada è in salita», riferiscono fonti vicine al premier. Soprattutto sul fronte del Recovery energetico. Il pacchetto di aiuti, che dovrebbero liberare finanziamenti necessari a tagliare le bollette a imprese e famiglie, non è sufficiente per il governo italiano.

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

Da più di un mese Draghi e il ministro del Tesoro Daniele Franco resistono ai partiti di maggioranza, in sostanza tutti, che chiedono uno scostamento di bilancio per intervenire sul costo dell'energia.

 

Il premier ha sempre sostenuto di voler evitare altro debito all'Italia e attendeva questo Consiglio proprio per capire quali strumenti avrebbe messo in campo l'Europa per dargli una mano ad alleggerire la spesa.

 

DRAGHI PUTIN GAS

Il capitolo del RePowerEu è considerato troppo stringato, troppo vago. Inadeguato, secondo gli uomini del governo, ad affrontare i pericoli del prossimo inverno, quando i consumi schizzeranno.

 

L'Italia aveva chiesto al Consiglio di premere sulla Commissione per definire «rapidamente» un «pacchetto di misure d'emergenza» «per aiutare» cittadini e imprese. Ma tutta questa parte non è stata accettata dai partner. Sarà Draghi a dover insistere sul negoziato, anche per evitare che, una volta rientrato a Roma, i partiti tornino a chiedergli più deficit, come unica soluzione rimasta per tamponare la crisi dei prezzi prima che diventi insostenibile.

I GASDOTTI VERSO L EUROPA

 

La trattativa continua e così sarà nelle prossime ore. Il RePowerEu sarà il tema al centro del summit. Al momento, però, è stata respinta anche la richiesta di inserire il «decoupling», cioè la decorrelazione dei prezzi dell'elettricità da quelli del gas, la battaglia che unisce Italia, Spagna e Grecia.

 

Alla vigilia del vertice, il Consiglio europeo inviterà «la Commissione a proseguire rapidamente i lavori per l'ottimizzazione del funzionamento del mercato dell'energia elettrica europea in modo da resistere alla futura volatilità dei prezzi». In questo paragrafo i tre Paesi del Mediterraneo contano di riuscire a strappare di più per scollegare le bollette elettriche dal costo di mercato del gas, aumentato spaventosamente dopo l'invasione russa dell'Ucraina.