SILVIO C’È MA NON SERVE - FORZA ITALIA È UN PARTITO FANTASMA: IN CAMPANIA, STORICO FORTINO, È TRA IL 4 E 5% - OSVALDO NAPOLI DICE QUELLO CHE TUTTI I FORZISTI PENSANO: “E’ FINITA, LA LINEA POLITICA È SBAGLIATA, ASSECONDARE SALVINI E MELONI NON PORTA DA NESSUNA PARTE. IL SOVRANISMO E IL POPULISMO NON PAGANO. DEVE NASCERE QUALCOSA DI NUOVO” - “GESTIONE FALLIMENTARE, SERVE UN CAMBIAMENTO NETTO”
-Alessandro Di Matteo per “la Stampa”
È un partito sotto choc, Forza Italia. A fine giornata, ieri, bastava scorrere le agenzie di stampa per capire gli stati d'animo del dopo-voto: nessuna dichiarazione, silenzio assoluto, il solo Antonio Tajani spedito al Tg4 a dire che «forse le cose potevano andare meglio, ma a conti fatti la sinistra ha perso una regione e il centrodestra ne ha guadagnata una». Parole che fanno andare in bestia la maggior parte dei parlamentari di Fi, anche se tutti o quasi per ora preferiscono sfogarsi a microfoni spenti.
Uno dei pochi che esce allo scoperto è Osvaldo Napoli, ma in molti la pensano come lui: «È la fine, è finita...», esordisce. «In Campania è stata un'umiliazione, in generale stiamo tra il 4% e il 5%, se togliamo la Puglia... La linea politica è sbagliata, assecondare Salvini e Meloni non porta da nessuna parte. Il sovranismo e il populismo non pagano. Deve nascere qualcosa di nuovo».
Ma anche tra chi non vuole apparire lo sconforto è tanto: «È il risultato di una gestione fallimentare - dice uno dei principali dirigenti del partito. - I numeri sono impietosi, così non si va da nessuna parte». Un altro assicura: «Dai gruppi parlamentari arriverà a Berlusconi la richiesta di un cambiamento netto. Altrimenti non so cosa accadrà».
Il partito è sull'orlo di un "big bang", molti temono fughe di parlamentari e dirigenti verso Lega e Fdi. Lo scontro tra correnti è già partito: «Quelli che criticano, dov' erano in campagna elettorale?», ribatte un parlamentare. Tutti buoni a lamentarsi, ma si sono impegnati sì e no in 10 su 150...».
Berlusconi ha seguito lo scrutinio da Arcore, limitandosi ad alcune telefonate. Il leader di Fi, raccontano, per ora minimizza: «Fi in Puglia ha tenuto - avrebbe detto a chi lo ha sentito - dove la Lega è crollata il partito ha tenuto. E un sondaggio Tecné dà Fi al 7,5, con una coalizione che supera di poco il 50%: vuol dire che senza di noi non si vince». Difficile che basterà a calmare gli animi.