SINDACAZZI AMARI - CON UN TRUCCO, LA MAGGIORANZA DELLA CAMUSSO TAGLIA LE GAMBE AL ‘ROTTAMATORE RENZIANO’ LANDINI - “SEMBRA UN’ASSEMBLEA DI CONDOMINIO. GESTIONE AUTORITARIA”


Roberto Giovannini per "la Stampa"

SUSANNA CAMUSSO LUCIA ANNUNZIATA MAURIZIO LANDINI

Non sarà unitaria la conclusione del XVII Congresso della Cgil: la «strana maggioranza» che aveva raccolto quasi il 98 per cento dei voti nelle assemblee di base in calce al documento programmatico firmato dai due grandi rivali, il segretario generale Susanna Camusso e il leader della Fiom Maurizio Landini, si è spaccata alla prima occasione.

Dopo una battaglia procedurale, molte polemiche dalla tribuna e lunghe discussioni nella notte, alla fine con ogni probabilità l'ex maggioranza «bulgara» darà vita a due liste di candidati per il Direttivo, il parlamentino Cgil, e due separati e alternativi documenti finali. Uno, che conquisterà una ampia e massiccia maggioranza, intorno a Susanna Camusso; l'altro, che dovrebbe raggiungere un consenso tra il 10 e il 15 per cento, intorno al numero uno della Fiom. Ci sarà infine il terzo documento, quello presentato da Giorgio Cremaschi, che ha preso nella fase precongressuale il 2,4%; se raggiungerà, come pare, le firme necessarie avrà suoi rappresentanti nel Direttivo.

MAURIZIO LANDINI SUSANNA CAMUSSO

Da un certo punto di vista si tratta di un esito inevitabile; sarebbe stato davvero paradossale che Camusso e Landini, che duellano senza esclusione di colpi da gennaio, dopo la firma Cgil del Testo Unico sulla rappresentanza, facessero parte della stessa mozione di maggioranza. Un'idea, quella del «documentone globale», che era stata proposta molti mesi fa da Camusso come segnale di disgelo nei confronti della Fiom.

E accettata dal numero uno dei metalmeccanici, che pur sostenendo durante la fase congressuale il testo unitario, aveva presentato nelle assemblee di base degli emendamenti (sulle pensioni, il modello contrattuale, il reddito di cittadinanza) che avevano raccolto in alcuni casi anche il 30-40% di consensi.

Da allora però c'è stato lo strappo sull'intesa sulla rappresentanza con Confindustria, voluto da Camusso e osteggiato in modo assoluto dalla Fiom. C'è stata la consultazione degli iscritti, che ha visto prevalere il segretario generale. E soprattutto l'area di sinistra che simpatizza con Landini qui a Rimini si è ritrovata con solo un centinaio di delegati congressuali su 953. Il segretario Fiom, che parlerà oggi al Congresso, come noto ha incontrato più volte il premier Renzi facendo infuriare Camusso. Landini e Renzi, pur in dissenso su molte questioni, condividono lo stesso approccio da «rottamatori».

MAURIZIO LANDINI SUSANNA CAMUSSO

E in una recente intervista Landini, oltre ad elogiare il bonus degli 80 euro voluto dal governo, ha aperto alla possibilità che la Cgil elegga i suoi leader con il meccanismo delle primarie. Il capo della Fiom dalla mattinata stava così lavorando alla presentazione di una lista e di un documento alternativo, cercando consensi tra gli scontenti dell'area Camusso e il gruppo di sinistra.

AGNESE LANDINI E MATTEO RENZI IN CHIESA

Ma al termine degli interventi degli ospiti il segretario organizzativo Vincenzo Scudiere ha tirato fuori a sorpresa la proposta di presentare le liste dei nomi per il nuovo Direttivo entro le 9,30 di stamani. Un astuto blitz procedurale che sostanzialmente compatta la «maggioranza della maggioranza» intorno a Susanna Camusso, e soprattutto ridurrà ai minimi termini la rappresentanza della sinistra di Landini nel parlamentino Cgil.

Letteralmente furioso il numero uno dei metalmeccanici: «Nemmeno nelle peggiori assemblee condominiali - ha detto Landini - si chiude una discussione ancor prima di aprirla, non appena chiusa la relazione del segretario generale. Così la discussione non è democratica e si conferma l'idea autoritaria di come si gestisce il sindacato».

GIORGIO CREMASCHI AGGREDITO ALL'INCONTRO CGIL