LA SLAVINA SANGIULIANO TRAVOLGE IL GOVERNO – ALEGGIANO SOSPETTI SULLA SCELTA DI "GENNY DELON" DI NOMINARE AL VERTICE DI ALES, LA SOCIETA' BRACCIO OPERATIVO DEL MINISTERO DELLA CULTURA, FABIO TAGLIAFERRI, MOLTO VICINO A ARIANNA MELONI – L’ESPONENTE DI FRATELLI D’ITALIA DI FROSINONE CHIARISCE: “NON È UN REATO ESSERE AMICO DELLA SORELLA DELLA PREMIER. VENGO TIRATO IN BALLO AD OROLOGERIA. ARIANNA È UNA PERSONA CHE STIMO” – RENZI ATTACK: “E POI DICONO CHE NON È IL GOVERNO DELL’AMICHETTISMO...”
-Gabriella Cerami per repubblica.it- Estratti
È un tam tam che echeggia nei Palazzi, tra Chigi e il Collegio romano: la slavina che ha colpito il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ora è arrivata fino alle nomine. Ma non resta nel recinto del dicastero, perché precipita oltre fino a sconfinare nel cuore di Fratelli d’Italia.
Aleggiano sospetti, infatti, attorno alla scelta di nominare, il primo febbraio scorso, Fabio Tagliaferri presidente e amministratore delegato di Ales, la società del ministero che supporta il MiC nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale. Ex assessore a Frosinone, esponente di FdI, viene indicato come persona molta vicina ad Arianna Meloni, quindi alla famiglia della premier, e da qui sarebbe scaturita la scelta di Sangiuliano, suggerita dal partito, di nominarlo a capo della società in house.
«Non è un reato essere amico di Arianna», dice Tagliaferri, sapendo che il suo nome in questi giorni è tornato a rimbalzare di bocca in bocca. «Vengo tirato in ballo ad orologeria. Arianna è una persona che stimo, è specchiata», aggiunge al telefono mentre vede scorrere i lanci d’agenzia con la richiesta di spiegazioni avanzata da Italia viva.
L’incarico è di quelli pesanti perché Ales opera tramite l’affidamento diretto di commesse da parte del MiC ed eroga servizi presso circa 150 sedi del ministero, con l’impiego di oltre 1100 dipendenti. E Tagliaferri, con un passato da amministratore locale e da funzionario della regione Lazio, oltreché socio ancora oggi di una concessionaria di auto, sarebbe distante — secondo i suoi detrattori — dal mondo che ruota attorno ai Beni culturali.
È lo stesso Tagliaferri, su Facebook, il 26 maggio scorso, a lasciarsi andare a una dedica per il compleanno della sorella della premier: «Coraggio, forza, determinazione. In una parola Arianna. Tanti auguri amica mia». E a corredo un cuore rosso e la bandiera tricolore. E di recente, quando è scoppiato il caso delle nomine Rai e di Ferrovie dello Stato, il presidente di Ales ha espresso massima solidarietà. «Onestà, trasparenza, coerenza, serietà ed umiltà — si legge sui social — hanno un nome e un cognome: Arianna Meloni».
Alla luce, anche di questo, il primo a sollevare il caso è stato il deputato di Italia Viva Francesco Bonifazi: «A proposito di amichettismo, qualcuno potrebbe farci capire con quale criterio sono state fatte le nomine nella società Ales, braccio operativo del ministero della Cultura?». E poi l’allusione a interessi di famiglia: «Sangiuliano vuole chiarire? O forse direttamente Meloni?».
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