SOGNO O SONDAGGIO? – AVVISATE CONTE, SALVINI E BERLUSCONI: PER IL 49,7% DEGLI ITALIANI LE ELEZIONI ANTICIPATE SONO UNA COSA NEGATIVA! LE INTENZIONI DI VOTO: FRATELLI D’ITALIA È AL 23,8% E IL PD AL 22,5. LA LEGA CALA AL 13,4% E IL MOVIMENTO 5 STELLE DI CONTE TRACOLLA SOTTO IL 10 (9,8%) – IL RESPONSABILE DELLA CRISI? GLI ITALIANI NON HANNO DUBBI: È COLPA DI CONTE – I TRE SCENARI: IL PD PERDE VOTI IN COALIZIONE CON IL M5S – LA RILEVAZIONE DI “YOUTREND”
-È uscito stamattina il nostro sondaggio @you_trend per Sky Tg24.
— Giovanni Diamanti (@giodiamanti) July 25, 2022
Qualche nota:
- Il centrodestra parte avanti
- Inizia un trend di polarizzazione FdI/Pd
- Calo Lega e M5S
- Verdi/SI tengono
- Di Maio al 2,6% va oltre le mie aspettative: con un dato simile, al sud è sopra il 4 pic.twitter.com/tO6pI0EP98
Nelle intenzioni di voto il partito di Giorgia Meloni è al 23,8%, i dem al 22,5%, la Lega al 13,4% e il M5s al 9,8%. Per l’86,4% degli elettori di centrodestra sarebbe positivo avere la leader di Fratelli d’Italia come presidente del Consiglio. Il 57,5% degli intervistati dà un giudizio favorevole sull’operato del governo Draghi, per il 50,7% ha fatto bene a dimettersi ma il 49,7% giudica negativamente le urne anticipate. Mattarella e l'ex banchiere centrale ancora le figure più affidabili
Dopo la crisi del governo Draghi e con all'orizzonte le elezioni del 25 settembre, la fiducia nel presidente del Consiglio uscente cala ma rimane alta (54%). Ancora più alta la fiducia nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella (64%). È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24. Tra i leader dei partiti, le percentuali più alte le fanno registrare Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, seguiti da Giuseppe Conte, Matteo Salvini ed Enrico Letta. Il 57,5% degli intervistati dà un giudizio positivo sull'operato del governo Draghi.
E per quanto riguarda le dimissioni, il 50,7% si dice d'accordo con la scelta del banchiere centrale. Per il 41,1% Giuseppe Conte è il principale responsabile della crisi di Governo, seguito da Mario Draghi, Matteo Salvini e lo "scissionista" Luigi Di Maio. Sotto il 4% gli altri leader politici fra cui Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Sergio Mattarella ed Enrico Letta.
Conte è considerato dagli intervistati anche il principale responsabile delle elezioni anticipate del prossimo 25 settembre (29%). Rispetto al dato sulla crisi di governo, vengono date in questo caso più responsabilità a Draghi (17,2%) e a Salvini (11,1%). Seguono, come nel caso della crisi di governo, gli altri leader politici con prercentuali dal 4,3% in giù.
Per quasi la metà degli intervistati (49,7%), le elezioni anticipate sono una cosa negativa per l’Italia. Sono un evento positivo invece per il 38,8%
Per quanto riguarda Mario Draghi, la fiducia nei suoi confronti dopo la crisi è aumentata per il 19,4%, diminuita per il 25,8% e rimasta uguale per il 47,6%. Mattarella è l’unico politico verso il quale globalmente la fiducia è aumentata (6,2% nel saldo)
Nelle intenzioni di voto, crescono i partiti maggiori che hanno tenuto una posizione chiara e netta durante la crisi di governo, ovvero Pd (22,5%) e FdI (23,8%). Seguono la Lega (13,4%) e il M5s, che scende sotto il 10% (9,8%). Al calo del M5S contribuisce anche l’arrivo del nuovo gruppo parlamentare di Di Maio, Insieme per il Futuro (2,6%)
Fra gli elettori del centrodestra, l'86,4% degli intervistati pensa che sarebbe una cosa positiva per l'Italia avere Giorgia Meloni come presidente del Consiglio. Una maggioranza netta ma non schiacciante degli elettori del M5s vorrebbe che il partito corresse da solo alle elezioni (56,6%). Fra gli elettori del Pd, il 50,4% preferirebbe un'alleanza con i partiti di centro. Una coalizione con il M5s è l’opzione meno gradita (12,4%), meglio andare da soli (25,4%)
Il sondaggio ha analizzato anche tre scenari di coalizione, nei quali il centrodestra si attesta intorno al 45% e in un caso raggiunge il 48,1%. Nel primo scenario, che vede il Pd alleato con partiti centristi (Italia Viva, Insieme per il Futuro e Azione e +Europa), Verdi e altre forze di sinistra, i dem raggiungerebbero il 21,5%. Il M5s si attesterebbe invece all'11,2%. Il centrodestra rimarrebbe intorno al 45% anche nel secondo scenario. Questo secondo scenario vede il Pd allearsi con Verdi e partiti di sinistra. I partiti centristi raggiungerebbero in totale il 9,1%. Il M5s si attesterebbe al 10,7%.
Nel terzo scenario di coalizione ipotizzato, il centrodestra raggiunge il 48,1%. In questa terza ipotesi il Pd è in coalizione con il M5s e scende al 16,3%, mentre nei precedenti due scenari era intorno al 21%. I partiti di centro si attesterebbero all'11,5%. Gli indecisi e gli astenuti sarebbero il 39,5%
Nell’ipotesi di assenza di una maggioranza post voto, per gli intervistati dovrebbe diventare presidente del Consiglio il leader del primo partito (23,8%). L'opzione più sgradita (4,5%) è quella scelta nel 2018: una figura sostenuta da partiti non coalizzati, come fu Giuseppe Conte. Le altre ipotesi hanno raccolto percentuali simili (poco sopra il 17%).
Gli elettori di Forza Italia e Lega sono quelli meno d'accordo con le dimissioni di Mario Draghi (51%). Di conseguenza i sostenitori di FI e Lega risultano tra quelli meno convinti che le elezioni anticipate siano un fatto negativo (41,9%), dietro solo a quelli di FdI (25,3%). All'opposto ci sono quelli del Pd (71,2%).
Infatti il 70,6% degli elettori di FdI ritiene le elezioni anticipate un fatto positivo così come il 54,1% di chi vota Forza Italia e Lega. Percentuale che crolla al 20,5% per gli elettori del dem. La fiducia nel leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è al 56,4% fra gli elettori di FdI. Leggermente inferiore la fiducia degli elettori di FdI in Matteo Salvini (51,7%). Mentre è al 70,4% la fiducia in Giorgia Meloni da parte degli elettori di Lega e Forza Italia.