SOGNO O SONDAGGIO? NONOSTANTE LE POLEMICHE SUL PASSATO E SULL’ARRESTO PER SPACCIO, FRANCESCO ROCCA, CANDIDATO DEL CENTRODESTRA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LAZIO E’ AVANTI CON IL 41,2%. IL PD D’AMATO INSEGUE AL 34,1% - LA CONDUTTRICE DI LINEA BLU DONATELLA BIANCHI DEL CINQUESTELLE AL 19,6 (NON BISOGNA ESSERE LAUREATI IN MATEMATICA PER CAPIRE CHE L’ALLEANZA PD-M5S AVREBBE GARANTITO UNA VITTORIA SICURA) – FRATELLI D’ITALIA PRIMO PARTITO: 29,5. I DEM AL 21,2, IL MOVIMENTO AL 15,7…
-Estratto dell'articolo di Nando Pagnoncelli per corriere.it
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Il centrodestra si presenta unito in entrambe le regioni, candidando Attilio Fontana alla riconferma in Lombardia e il presidente della Croce rossa italiana Francesco Rocca nel Lazio. Le opposizioni giocano invece con schemi diversi nei due casi. «Giallorosso» in Lombardia, con una coalizione a sostegno di Pierfrancesco Majorino che tiene insieme il Pd, il M5S e la sinistra, mentre il Terzo polo candida Letizia Moratti. Convergente al centro nel Lazio, dove l’assessore uscente della giunta Zingaretti, Alessio D’Amato, è sostenuto dal Pd e da Azione-Italia viva, insieme ad altre liste di centrosinistra, mentre il Movimento 5 Stelle propone insieme al Polo progressista la conduttrice Rai Donatella Bianchi.
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I tre candidati si posizionano su livelli di gradimento tutto sommato analoghi: si va dal 30% di Bianchi al 34% di D’Amato (che però raccoglie anche la percentuale più alta di «oppositori», il 27%, per effetto della sua maggiore notorietà). Rocca piace relativamente di più agli elettori orientati all’astensione, ma beneficia soprattutto della forza e dell’ampiezza della coalizione di centrodestra a suo sostegno. Nelle intenzioni di voto Rocca è stimato al 41,2%, circa 7 punti sopra D’Amato (al 34,1%). Più indietro Bianchi, che non arriva al 20%. Tra il 2,1% e l’1,2% Rinaldi, Pignalberi e Pecorilli. Ad oggi un elettore laziale su due (47%) non è in grado esprimere un pronostico, mentre il 23% prevede l’affermazione di Rocca, il 17% di D’Amato.
Tra i partiti si confermano gli equilibri già registrati in regione alle Politiche, anche se ogni confronto va valutato con molta cautela tenuto conto della presenza di liste civiche (che rende disomogenea la comparazione) e della astensione di lista (elettori che votano un candidato ma non indicano un partito). Ebbene, FdI è nettamente primo, vicino al 30%, Lega e FI si collocano su valori tra loro simili, appena sopra il 5%, il Pd si attesta al 21,2%, Azione-Iv al 6,5% e il M5S al 15,7%.
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