1. “SOLO LA SECONDA VOLTA MI FU FATTO PARTECIPARE AL BUNGA BUNGA...LE RAGAZZE FACEVANO DEI BALLI SENSUALI E SI TRAVESTIVANO, MARYSTELLE POLANCO SI METTEVA UNA PARRUCCA ROSSA E UNA TOGA PER IMITARE LA BOCCASSINI, LA MINETTI ERA VESTITA DA SUORA… BALLAVANO E SI DIMENAVANO CON MOSSE SEXY DAVANTI A BERLUSCONI CHE RIMANEVA SEDUTO...MA SENZA CONTATTI FISICI....E ALLA FINE IL PRESIDENTE MI DISSE DI RIMANERE A DORMIRE. MI DIEDE UNA STANZA DOVE RIMASI DA SOLA FINO AL MATTINO DOPO...” 2. IN QUELL'OCCASIONE RUBY RICEVETTE "2MILA EURO IN BANCONOTE DA 500 EURO" 3. LE BALLE: “HO DETTO DI ESSERE META EGIZIANA E METÀ BRASILIANA. HO DETTO CHE MIA MADRE ERA UNA CANTANTE FAMOSA E CHE ERA PARENTE DEL PRESIDENTE DELL'EGITTO”


Repubblica.it

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"Ho visto Nicole Minetti vestita da suora che a un certo punto, mentre ballava, si è tolta i vestiti ed è rimasta in biancheria intima". Ruby, la giovane marocchina protagonista dei processi milanesi legati alle feste nelle residenze dell'ex premier Silvio Berlusconi, testimonia a Palazzo di giustizia nel processo a carico di Lele Mora, dell'ex consigliere regionale pdl Minetti ed Emilio Fede per le ipotesi di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile.

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"La Polanco travestita da Boccassini". In aula la giovane marocchina ha descritto il dopocena nella sala che le ragazze "chiamavano del bunga bunga". Le ragazze, ha spiegato Ruby, "mi hanno raccontato che quel nome era una barzelletta raccontata da Berlusconi". E corso dei dopocena "non ho mai visto contatti fisici tra le ragazze e Berlusconi". La showgirl Marystelle Polanco si travestì da "Obama e da Ilda Boccassini, con una parrucca rossa e con la toga", ha detto ancora Ruby.

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Aggiungendo che altre ragazze si vestivano "da infermierine sexy e da dottoresse" e che nella sala "del bunga bunga" c'era anche un "palo della lap-dance". Per essere invitata alle serate ad Arcore "avevo il contatto con il presidente Berlusconi. Mi invitava lui, ogni tanto telefonavo io per sapere se c'era la cena".

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Il concorso di bellezza in Sicilia. Karima el Mahroug, il vero nome di Ruby, ha affermato di avere detto di avere 16 anni al concorso di bellezza in Sicilia a cui partecipò nel 2009. La giovane ha spiegato che a quel concorso c'era anche Fede, ma di non avere avuto modo di fare discorsi in separata sede con lui. Ruby risponde alle domande del presidente del collegio, Anna Maria Gatto, che l'ha convocata come testimone. "Firmai da sola il modulo per partecipare al concorso - ha spiegato - inventandomi il nome di un adulto perché non avevo l'autorizzazione dei miei genitori".

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L'incontro con Mora a Milano. Ruby ha detto di essere arrivata a Milano nell'ottobre del 2009, subito dopo aver partecipato al concorso di bellezza. "Conoscevo dalla Sicilia l'agenzia di Mora, che era molto famosa, e volevo incontrare il proprietario perché la mia speranza era quella di lavorare nel mondo dello spettacolo e della moda", ha detto spiegando ai giudici di essere riuscita a parlare "direttamente" con Mora.

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"Mi hanno chiesto delle foto e ho dato quelle del mio profilo Facebook - ha aggiunto - e i documenti, che ho detto di avere dimenticato. Come nome ho dato quello di Ruby, preso da una telenovela, e come cognome Eiek, che è quello di una cantante. Come età - ha concluso - ho detto di avere 19 o 20 anni".

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La prima volta ad Arcore. Ruby ha parlato poi del suo primo incontro con Berlusconi. "Sono arrivata davanti alla villa ad Arcore e quando ero fuori dalla macchina mi è stato detto che era la villa del presidente del Consiglio. Ero sorpresa, non mi sembrava vero, e lui si è presentato all'ingresso e io mi sono presentata con il nome di Ruby".

La ragazza ha detto inoltre che quella sera aveva ricevuto una telefonata da Mora e pensava di dover andare per una serata alla discoteca Hollywood. Al termine della serata, il 14 febbraio 2010, "Berlusconi mi diede una busta con 2-3mila euro". Ruby riferisce di essere partita da viale Monza, a Milano, in un'auto con autista che "aveva mandato Mora".

PROCESSO RUBY BIG

Con quella vettura la ragazza arrivò a "Palazzo dei Cignì e là salì in auto Fede, che io avevo visto al concorso di bellezza in Sicilia e avevo rivisto in un ristorante di corso Garibaldi". La ragazza ha chiarito che sembrava che Fede non si ricordasse di lei, quando la vide, e le chiese ancora una volta il numero di telefono.

"Ero la nipote di Mubarak". A tutti, sostiene, avrebbe riferito di essere nipote di Mubarak: durante la cena "ho raccontato una storia inventata, quella che di solito usavo - ha detto Ruby - Ho detto di essere meta egiziana e metà brasiliana. Ho detto che mia madre era una cantante famosa e che era parente del presidente dell'Egitto. Ho detto anche di aver tagliato i contatti con la mia famiglia perché volevo diventare cattolica e che mio padre non voleva. Ho anche detto detto aver subito maltrattamenti e mostrato i segni. Alcune ragazze - ha concluso - durante il racconto si erano commosse".

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Le buste di Berlusconi. Nella seconda serata in cui Ruby è stata invitata ad Arcore, dopo una festa a base di balli e travestimenti, è stata invitata a dormire nella villa del Cavaliere. "Era molto tardi e lui (Berlusconi) mi ha detto: se vuoi restare a dormire, resta pure".

LELE MORA

Oltre a Ruby c'erano Barbara Faggioli, Marystelle Polanco "e una Iris di cui non ricordo il nome", oltre a Berlusconi e a Mariano Apicella. Rispondendo a una domanda della presidente Gatto, Ruby ha rimarcato di avere dormito "da sola".

Il giorno successivo "mi è stata data una tuta più comoda rispetto al vestito della sera prima e con le altre ragazze siamo andate a fare colazione. Il presidente c'era". "Sono andata via nel pomeriggio - ha proseguito - verso le quattro o le cinque". In quell'occasione Ruby ha ricevuto un altro "aiuto": una busta con "2mila euro sempre in banconote da 500 euro".