SOTTO-MARINO SOTTO ATTACCO – MENTRE CALTARICCONE SI SCONTRA COL COMUNE DI ROMA SU ACEA, L’ALTRO SOCIO DELLE GENERALI DEL VECCHIO SI BATTE CONTRO IL CAMPIDOGLIO SU ALCUNE QUESTIONI IMMOBILIARI


Carlotta Scozzari per Dagospia

Il costruttore ed editore romano Francesco Gaetano Caltagirone non è l'unico tra i soci industriali delle Generali ad avere qualche problemino con il Comune di Roma: è in buona compagnia di Leonardo Del Vecchio. Ma questa volta il gruppo triestino del Leone non c'entra nulla. Se, infatti, il confronto tra Caltariccone (sostenuto dai francesi di Suez-Gdf) e il sindaco Ignazio Marino riguarda la utility romana Acea, la lite tra il patron di Luxottica e il Campidoglio ruota intorno alla società immobiliare Beni Stabili.

DEL VECCHIO

Quest'ultima è la società attiva nel settore immobiliare controllata per il 60% dalla Foncière des Régions, di cui la cassaforte della famiglia Del Vecchio Delfin ha in portafoglio il 30 per cento. Il bilancio del 2013 di Beni Stabili parla chiaro: sono numerosi e vanno avanti ormai da anni i contenziosi legali con il Comune di Roma, tutti comunque risalenti a molti anni fa, prima che Sotto-Marino si insediasse al Campidoglio.

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Basti pensare che è ancora in corso la vertenza relativa all'esproprio di un terreno da parte della pubblica amministrazione, avviata all'inizio degli anni Duemila da Iniziativa Granai di Nerva Srl, incorporata nel 2007 da Beni Stabili. Il giudizio va avanti, ma intanto il Campidoglio, in parziale esecuzione delle sentenze di primo grado, prima del 2013, ha già dovuto pagare 6,5 milioni di euro. Gli altri gradi di giudizio hanno dato ragione all'ente ora guidato da Sotto-Marino, tant'è che il bilancio spiega che Beni Stabili sta studiando "ulteriori azioni giudiziali" a tutela dei propri interessi.

Ignazio Marino

Riguarda l'esproprio di un terreno da parte della pubblica amministrazione anche il contenzioso promosso nel 2011 da Immobiliare Puietralta 87 srl, qualche anno dopo incorporata dalla società ora della famiglia Del Vecchio. In questo caso, l'ultima sentenza è quella emessa dalla Corte di Cassazione lo scorso maggio, che ha determinato l'indennità di esproprio in 2,87 milioni di euro, oltre interessi legali.

C'è poi il contenzioso di EdilLaurenthia 72 spa, incorporata nel 2007 in Beni Stabili, con cui la società immobiliare chiede al Campidoglio il pagamento del saldo del prezzo di vendita del residence Fabianella di Roma. Nel 2004, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza di appello che aveva confermato la condanna del Comune di Roma al pagamento della somma complessiva di 4,24 milioni. E anche la Corte d'Appello, nel 2009, ha negato il diritto di Beni Stabili alla somma. Nel 2010 la società ha fatto ricorso, ma la Corte di Cassazione lo ha respinto lo scorso dicembre.

IGNAZIO MARINO TWITTA FOTO CON PAOLO SORRENTINO

Ma Beni Stabili non si arrende. E così il bilancio fa sapere che "la società, anche sulla base dei pareri espressi dai propri consulenti legali, ritiene che esistano valide ragioni giuridiche per sostenere che quest'ultima sentenza della Corte di Cassazione sia affetta da un errore di fatto, e, pertanto, si è determinata a proporre il ricorso per la revocazione della decisione della Corte di Cassazione al fine di poter tutelare al meglio le proprie ragioni di credito".

Francesco Gaetano Caltagirone

Ce la farà Beni Stabili a fare valere le proprie, presunte ragioni? Considerati i tempi della giustizia italiana, si saprà senz'altro dopo che si sarà scoperto se a vincere la battaglia in Acea sarà stato Caltariccone o il Sotto-Marino.