SPOILS SYSTEM GRILLOLEGHISTA - PER IL PM NINO DI MATTEO SAREBBE PRONTA LA POLTRONA DI CAPO DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA - VITO COZZOLI VERSO IL MISE, ALFONSO CELOTTO CAPO DI GABINETTO ALLA FUNZIONE PUBBLICA - FORTUNATO O DEODATO COME SEGRETARIO GENERALE DI PALAZZO CHIGI
-Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”
Ci sono molti volti noti tra i burocrati che il nuovo governo giallo-verde si accinge a nominare in base al meccanismo dello spoils system che consente il ricambio dell' alta dirigenza. Tra questi, Alfonso Celotto, Vito Cozzoli, Roberto Garofoli, Vincenzo Fortunato. Tra i debuttanti potrebbe esserci Nino Di Matteo, pm della procura nazionale Antimafia.
Sembrano vicini alla nomina due capi di gabinetto «pesanti»: oltre a Vito Cozzoli, che tornerebbe al ministero dello Sviluppo economico che aveva lasciato seguendo l' allora ministro Federica Guidi, potrebbe rientrare Alfonso Celotto. Quest' ultimo, avvocato e costituzionalista, è stato ex capo di gabinetto e capo del Legislativo dei ministri Bonino, Calderoli, Tremonti, Barca, Trigilia e Guidi.
Oltre a essersi distinto come scrittore con lo pseudonimo Ciro Amendola, usato per raccontare le gesta di un burocrate che combatte i difetti della Pubblica amministrazione. Ed è proprio alla Funzione pubblica che arriverebbe come capo di gabinetto, forte di un ottimo rapporto con il M5S, in particolare con il neoministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli.
Nelle ultime ore si sta lavorando al riempimento di caselle importanti come il segretario generale di palazzo Chigi, attualmente ricoperto dal renziano Paolo Aquilanti.
Una poltrona che potrebbe andare a Vincenzo Fortunato o Carlo Deodato. Il primo è stato il potente capo di Gabinetto del ministero dell' Economia ai tempi di Giulio Tremonti. Il secondo, giurista cattolico, è stato capo dell' Ufficio legislativo del governo Letta, sostituito da Renzi con Antonella Manzione, ma ancor prima ha lavorato con l' ex ministro Brunetta.
Rientrato in magistratura nel Consiglio di Stato, ha vergato una sentenza contro il riconoscimento delle nozze gay celebrate all' estero. La sua vicinanza al ministro Tria potrebbe portarlo a coprire il ruolo di capo di gabinetto al Mef, strappandolo a Roberto Garofoli, dirigente nei governi D'Alema, Prodi, Monti e Letta, che però in molti non danno per spacciato.
Per quest' ultimo incarico correrebbe anche Giuseppe Chinè, capo di gabinetto uscente alla Salute. Edoardo Battisti capo Ufficio legislativo alla Coesione passerebbe al Mise. Alla Giustizia, Alessandro Pepe, segretario della corrente di Davigo Autonomia e Indipendenza, diventerebbe capo di gabinetto. Per Di Matteo sarebbe pronta la poltrona di capo dipartimento dell' Amministrazione della Giustizia.