LA STAFFETTA MAZZOTTA-PERROTTA SCATENA IL PD: “UNA COSA MAI VISTA, LA RAGIONERIA PERDE LA SUA TERZIETÀ”. NEL MIRINO IL PASSAGGIO DELLA FEDELISSIMA DI GIORGETTI, DARIA PERROTTA, DAL LEGISLATIVO DEL MEF: “LA RAGIONERIA NON È UNA STRUTTURA DI STAFF ALLE DIPENDENZE DEL GOVERNO MA UN PILASTRO INSOSTITUIBILE DEL NOSTRO APPARATO PUBBLICO” – GIORGETTI REPLICA: “NESSUNA PRESSINOE, MAGARI GLI ESPERTI IN QUESTO SONO LORO…”
-Estratto dell’articolo di M.T.M. per il “Corriere della Sera”
Diventa un caso la decisione di Biagio Mazzotta di lasciare il vertice della Ragioneria generale dello Stato. Il Partito democratico accusa Giancarlo Giorgetti di operare uno spoil system senza precedenti. «Una cosa del genere non si è mai vista», denuncia il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia.
Il ministro dell’Economia si difende contrattaccando: «Pressioni per le dimissioni del Ragioniere generale dello Stato? Assolutamente no, magari gli esperti in questo sono loro, non noi», dice riferendosi alle accuse del Pd da Parigi, in visita a Casa Italia nel villaggio olimpico. Per poi aggiungere: «È una libera scelta del dottor Mazzotta. Lo conosco da tanti anni, probabilmente da più anni di molti di quelli che commentano. È una persona di grande qualità. La sua sostituzione risponderà a requisiti di alta professionalità, capacità e intelligenza».
[…] Biagio Mazzotta, che non è mai andato d’accordo con Giorgetti («che di fatto lo aveva esautorato», è l’accusa delle opposizioni) passa dalla Ragioneria generale dello Stato alla presidenza di Fincantieri. Dovrebbe prendere il suo posto Daria Perrotta, attuale capo del legislativo al ministero dell’Economia. La sua nomina è prevista nel consiglio dei ministri di mercoledì prossimo.
«Altra scelta mai vista prima, quella di un passaggio dall’ufficio legislativo del ministero ai vertici della Ragioneria che così perderebbe la sua “terzietà”», sottolinea Boccia.
«La Ragioneria — insistono i dem, secondo i quali gli stessi rischi ci potrebbero essere per l’Agenzia delle entrate e l'Autorità anti corruzione — non è una struttura di staff alle dipendenze del governo ma un pilastro insostituibile del nostro apparato pubblico.
Il Partito democratico non intende passare l’episodio sotto silenzio».
Di qui l’annuncio del deposito di un disegno di legge per tutelare e difendere […] la trasparenza delle procedure di nomina, l’autonomia e l’indipendenza del Ragioniere generale dello Stato.
«Ci sono oltre 1200 persone — sottolineano i senatori dem — che lavorano con rigore, competenza e abnegazione per assicurare la massima trasparenza sui conti dello stato così come accade su ogni territorio con gli oltre 5 mila appartenenti alla Ragioneria generale dello Stato in tutta italia. Non c’è tra le oltre 5mila persone dipendenti di quell’organismo una in grado di fare il Ragioniere?». Ma Giorgetti tiene il punto e insiste: «Non c’è nessun caso, nessuna pressione. Mazzotta ha fatto una libera scelta».