È STATA UN’ALTRA NOTTE DI CAOS IN FRANCIA: SONO STATE FERMATE ALTRE 78 PERSONE – L’AUTO-ARIETE IN FIAMME LANCIATA CONTRO LA CASA DEL SINDACO DI HAY-LES-ROSES È STATO IL PUNTO DI NON RITORNO: I FRANCESI SONO SCHIERATI DALLA PARTE DELLA POLIZIA, COME DIMOSTRA LA RACCOLTA FONDI PER IL POLIZIOTTO CHE HA SPARATO CONTRO IL 17ENNE NAHEL - IL RISCHIO CONTAGIO IN TUTTA EUROPA: ANCHE IN ITALIA C’È “ATTENZIONE” –  VIDEO

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1. FRANCIA: MINISTERO INTERNI, SALGONO A 78 I FERMI NELLA NOTTE

rivolta in francia per la morte del 17enne a nanterre 17

(ANSA) - Salgono a 78 i fermi eseguiti dalle forze dell'ordine a seguito delle violenze urbane scoppiate in Francia dopo l'uccisione da parte della polizia di un giovane a Nanterre, nella banlieue parigina. Il bilancio provvisorio - aggiornato alle 1.30 - è stato comunicato dal ministero degli interni francese.

 

A Parigi e nella sua periferia i fermi effettuati sono 20. Si tratta di numeri molto inferiori rispetto a quelli delle ultime due notti, a conferma che la situazione sta lentamente tornando alla normalità. A Lione - come riporta Le Monde - la notte è stata tranquilla con sporadici lanci di razzi e una decina di auto incendiate nel quartiere della Guillotière.

 

2. MACRON 'CALMO E DETERMINATO', DICONO I PARTECIPANTI A RIUNIONE

soldati a parigi

(ANSA) - Un Emmanuel Macron "calmo e determinato" è stato descritto da alcuni dei ministri che hanno partecipato stasera alla riunione dell'Eliseo per "fare il punto della situazione" dell'ordine pubblico in Francia dopo i giorni difficili seguiti all'uccisione del giovane Nahel. La riunione è stata voluta dal presidente con l'ordine del giorno di "ristabilire l'ordine e tornare alla calma". Macron ha raccomandato ai ministri presenti di ricordare che "il governo resta al fianco della polizia, dei magistrati e dei sindaci". Il presidente - si è appreso - incontrerà domani il presidente del Senato, Gérard Larcher, e la presidente dell'Assemblée National, Yael Braun-Pivet. Quanto alla premier, Elisabeth Borne, riceverà domani i capigruppo dei partiti in Parlamento. Martedì, il presidente della Repubblica riceverà all'Eliseo tutti i 220 sindaci dei Comuni che hanno subito saccheggi e violenze in questi giorni.

 

2. AUTO-ARIETE CONTRO CASA SINDACO,FRANCIA SOTTO SHOCK

Tullio Giannotti per l’ANSA  

 

soldati all arco di trionfo di parigi

Francia sotto shock per l'episodio più grave della rivolta: un'auto-ariete in fiamme lanciata contro la casa di un sindaco, con la moglie e uno dei loro due bambini rimasti feriti mentre, terrorizzati, stavano fuggendo.

 

Un "tentativo di omicidio", questo il motivo dell'inchiesta subito aperta. Ieri, per la seconda notte consecutiva, è però diminuita l'intensità degli scontri e il numero dei fermati si è quasi dimezzato. Il governo però non abbassa la guardia: stasera ci sarà un "punto della situazione" all'Eliseo - una riunione di alcuni ministri con Macron, non più definita "cellula di crisi" - e ancora 45.000 poliziotti e gendarmi schierati sul terreno.

 

scontri a losanna

Con l'aggiunta, inedita, del permesso, autorizzato dal prefetto, per i droni da ricognizione di sorvolare Parigi. A una fine degli scontri pensano un po' tutti i francesi, ed oggi a lanciare un appello alla pacificazione è stata Nadia, la nonna di Nahel, il diciassettenne di Nanterre ucciso da un poliziotto martedì scorso e all'origine della rivolta: "Alla gente che sta distruggendo tutto - è stato il messaggio della nonna, intervistata da BFM TV - dico di non spaccare le vetrine, non distruggere le scuole, gli autobus. Fermatevi - ha ripetuto accorata - ci sono delle mamme che prendono l'autobus, ci sono delle mamme per la strada".

 

A far impennare la tensione è stato però il gravissimo episodio di Hay-les-Roses, sobborgo a sud di Parigi, dove la residenza personale del sindaco, Vincent Jeanbrun, è stata bersaglio di uno spaventoso attentato all'1 e 30 di notte, mentre lui si trovava ancora nel suo ufficio in municipio.

 

francia parigi dopo gli scontri

Un'auto-ariete, in precedenza incendiata, è stata lanciata contro la casa. In settimana, in un locale del Comune erano comparse scritte inquietanti come "abbiamo i vostri indirizzi, veniamo a bruciarvi". In casa c'era la moglie con i due bambini. Secondo il racconto dello stesso sindaco, la donna ha protetto i piccoli, di 5 e 7 anni, ed è sfuggita all'assalto, rimanendo ferita con uno dei due.

 

"E' stato un tentativo di omicidio di un'incredibile vigliaccheria", ha aggiunto il primo cittadino su Twitter. Sua moglie ha riportato la frattura della tibia, è stata operata e per 3 mesi non potrà camminare. La bambina è caduta fuggendo e si è anche lei procurata una frattura. Tutti e 3 sono sotto shock.

 

la madre di nahel 5

L'inchiesta è partita e, secondo i primi accertamenti, un liquido infiammabile è stato trovato in una bottiglietta di una bibita che era nell'auto. Il procuratore Stéphane Hardouin ha spiegato che "il veicolo si è fermato su un muretto prima di finire sulla veranda. Inequivocabilmente, l'obiettivo era incendiare la villetta". Accuse gravissime e ad Hay-les-Roses è caccia all'uomo per trovare e arrestare i responsabili. Domani, in segno di solidarietà, in tutta la Francia i sindaci invitano i cittadini a radunarsi davanti a tutti i municipi del paese, che faranno suonare a mezzogiorno le sirene. La premier Elisabeth Borne, giunta sul posto con il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha assicurato "tutto il sostegno del governo" alla famiglia colpita dall'attentato, aggiungendo: "non lasceremo nulla impunito. Saremo al fianco dei sindaci".

 

funerale di nahel 10

Darmanin ha definito su Twitter l'azione contro la casa del sindaco "una vile e terribile aggressione". Eppure la notte scorsa è stata più calma della precedente, che aveva fatto segnare un record di fermi, oltre 1.300. Il numero è sceso a poco più di 700 ma gli incidenti sono stati decisamente meno violenti e gravi sia nelle due città più nel mirino, Marsiglia e Lione, sia a Parigi.

 

Il governo non abbassa però la guardia, Darmanin schiera anche stasera, per la terza volta consecutiva, 45.000 fra poliziotti e gendarmi. Un dispositivo imponente, che potrebbe accompagnare - nelle speranze del governo - una sesta notte ancora più tranquilla. Le disposizioni sono quelle di procedere "senza esitare" ai fermi, anche preventivi, per evitare ogni incidente. Una strategia che ha relativamente funzionato da venerdì. Ieri sono stati feriti 45 poliziotti e gendarmi, un numero decisamente più basso delle sere precedenti. Ma due sembra siano stati raggiunti da veri proiettili, a Parigi. A Nimes, nel sud, un poliziotto si è salvato da un colpo d'arma da fuoco grazie al giubbetto antiproiettile che indossava.

 

4. RISCHIO CONTAGIO DALLA FRANCIA, IN ITALIA C'È ATTENZIONE

Massimo Nesticò per l’ANSA

 

guido crosetto

Nessun allarmismo. La situazione della Francia - infiammata dalla rivolta seguita all'uccisione del diciassettenne Nahel da parte di un poliziotto - ha una sua specificità. Gli apparati di sicurezza italiani stanno comunque monitorando il rischio 'contagio' che arriva da Oltralpe. E dal Governo si sottolinea l'importanza di una gestione attenta dei flussi migratori e del contrasto netto al degrado per evitare che le periferie diventino banlieue fuori controllo.

 

Quello che accade in Francia, dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, "è molto preoccupante. Ma questo deve insegnarci qualcosa, perché io penso che le disuguaglianze che si sono create negli ultimi vent'anni vanno affrontate in modo serio. Penso che anche l'Europa deve porsi il tema".

Crosetto fa un discorso ad ampio respiro. "C'è - osserva - un'Europa dei mercati, delle regole, ma quella che abbiamo avuto sempre in mente tutti è l'Europa delle persone, dei popoli. E l'Europa delle persone e dei popoli esiste quando gli ultimi delle banlieue francesi e delle nostre periferie non sono lasciati indietro. Perché se sono lasciati indietro poi si creano gli humus per cose di questo tipo. Questo non può essere un problema francese.

 

emmanuel macron

È un problema di tutti quelli che pensano che la società debba essere inclusiva e debba creare condizioni di vita buone per tutti. Perché se non è così poi alla fine la violenza esce fuori". Più specifici i riferimenti del vicepremier Matteo Salvini, secondo cui il caos francese è il "risultato di anni di errori e follie ideologiche in tema di immigrazione, soprattutto islamica, di permissivismo giudiziario, di banlieue in mano alla criminalità, di tolleranza verso comportamenti inaccettabili. Scene e scenari intollerabili in un Paese occidentale, nel cuore della società europea".

 

 E la rivolta francese sta smuovendo le acque anche negli ambienti anarchici ed antagonisti italiani. Ieri a Torino nel corso del corteo promosso dal centro sociale Gabrio contro i Cpr e le politiche sull'immigrazione sono stati urlati slogan di solidarietà "ai compagni che stanno manifestando in Francia" ed è stato esposto uno striscione: "La polizia uccide, vendetta per Nahel". Mentre oggi, su uno dei siti di riferimento dell'area antagonista è apparso un editoriale che definisce "gli omicidi a sangue freddo di giovani ragazzi delle banlieue, come Nahel, la punta di diamante di un sistema consolidato di dominio - seppure ad intensità diverse - che ci sembra avere le stesse radici e gli stessi dispositivi quotidiani dei sobborghi di Ferguson, delle banlieue parigine come Nanterre e le periferie delle metropoli italiane.

funerale di nahel 3

 

La polizia occidentale, così come il carcere, sembra stiano assumendo sempre di più un ruolo sostitutivo del welfare statale e in queste vesti si rivela sempre più violenta". Forze di polizia ed intelligence monitorano quello che si muove sulla rete e non solo in termini di tentativi di 'importare' la rivolta. Repressione delle forze di polizia e condizioni dei migranti sono tra i cavalli di battaglia dell'area antagonista. C'è comunque da considerare la particolarità della Francia, Paese che - per il suo passato coloniale - ha una massa di giovani di seconda e terza generazione di gran lunga superiore all'Italia.

 

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Dove non paiono probabili rivolte delle dimensioni parigine. Le periferie sono comunque anche qui una criticità. "Sono diventate - ha spiegato il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, sul Tempo - una terra di nessuno, regno dell'illegalità, del fanatismo, della miseria e del rancore sociale. Per questo quello che accade a Parigi o Lione deve interrogare Roma, Berlino e tutte le altre capitali. Dobbiamo vigilare". Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, da parte sua, ha sempre definito "una priorità" la sicurezza delle città. Incontri sono stati fatti con sindaci di Roma, Milano e Napoli e, in seguito, anche con quelli dei maggiori centri per definire un pacchetto si misure per contrastare il degrado, l'illegalità e la criminalità. Una sfida che, in ogni caso, come insegna la Francia, non può essere esclusivamente di polizia.

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