STO N’ATTIMO IMPEACHATO – CI SONO SOLO TRE PRECEDENTI DI MESSA IN STATO D’ACCUSA A UN PRESIDENTE AMERICANO, TUTTI FALLITI. MA L’UNICO INTERESSANTE, SE PARAGONATO A TRUMP, È IL CASO DI NIXON, CHE NEGOZIÒ LA SUA USCITA IN CAMBIO DI UN PERDONO TOMBALE CHE LO MISE AL RIPARO DA OGNI CONSEGUENZA - ANCHE “THE DONALD” POTREBBE AVERE LA STESSA TENTAZIONE?
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Federico Rampini per “la Repubblica”
Nei 230 anni dall' entrata in vigore della Costituzione degli Stati Uniti, ci sono stati solo tre "mezzi" impeachment, tutti incompiuti: nessuno è arrivato fino alla destituzione del presidente. Il primo risale al 1868 contro Andrew Johnson, il secondo nel 1974 contro Richard Nixon, il terzo nel 1998-99 ai danni di Bill Clinton. Dei tre l' unico ad abbandonare la Casa Bianca fu Nixon, ma non perché destituito dal Congresso. Quando gli fu chiaro che il suo stesso partito (repubblicano) lo stava mollando, preferì andarsene da solo e l' impeachment non ebbe luogo.
La scarsità dei precedenti contribuisce a rendere evanescente la giursiprudenza. Di fatto la Costituzione lascia ampia autonomia al Congresso sia sulla definizione dei reati presidenziali passibili d' impeachment, sia sulle procedure per incriminare e condannare il capo dell' esecutivo.
La scarsità dei precedenti però sta anche a sottolineare quanto sia grave l' evento. Perfino in un' èra di polarizzazione già avanzata, e di delegittimazione reciproca, non ci fu il (paventato o auspicato) tentativo di impeachment contro George W. Bush per le menzogne sulle armi di distruzione di massa con cui giustificò l' invasione dell' Iraq nel 2003.
La stessa presidente della Camera, la democratica Nancy Pelosi, ha esitato molto prima di arrivare a questo passaggio. Con l' impeachment si scrive una pagina terribile di storia della Repubblica, a prescindere da chi ne subirà il maggior danno alla fine. Per Clinton rimase una macchia infamante, anche se si salvò dalla condanna al Senato; una parte del discredito provocato dall' affaire Monica Lewinsky non smise mai di danneggiare la moglie Hillary. Il precedente storico di Nixon è interessante per un altro motivo.
Erano altri tempi e dentro il partito repubblicano soffiava un vento di fronda contro le malefatte di quel presidente. La destra giocò a limitare i danni conservando la Casa Bianca visto che in caso d' impeachment subentra il vicepresidente: allora era Gerald Ford, oggi toccherebbe a Mike Pence.
In quanto a Nixon, negoziò la sua uscita di scena in cambio di un perdono presidenziale che lo mise al riparo da ogni conseguenza giudiziaria successiva.
La tentazione potrebbe averla anche Trump? Di certo una volta tornato normale cittadino sarà un bersaglio attraente per processi di varia natura. Il "perdono tombale", confezionato a regola d' arte, potrebbe interessarlo? Ma Trump per ora preferisce puntare sullo scenario Clinton: salvarsi al Senato, giocare la parte della vittima, farsi rieleggere tra un anno.