LA STRISCIA DI GARZA - GLI EGIZIANI VOGLIONO SFRUTTARE LA TREGUA PER AVVICINARE IL PIÙ POSSIBILE LE POSIZIONI DI HAMAS E ISRAELE, PER POI AVVIARE IL DIALOGO INDIRETTO - NETANYAHU CRITICATO IN PATRIA: “OTTENUTI SCARSI RISULTATI”


Maurizio Molinari per “La Stampa

 

bombe su gaza city

A Gaza la tregua tiene e al Cairo i mediatori egiziani tentano di renderla permanente. Il leader di Hamas, Ismail Hanyie, annuncia: «Abbiamo vinto». Ma Benjamin Netanyahu ha pronto il colpo di coda: «Abbiamo arrestato il mandante del sequestro dei tre ragazzi ebrei in Cisgiordania, ha confessato la matrice di Hamas».

 

Alle 8 di ieri mattina l’ultimo soldato israeliano di «Protective Edge» esce da Gaza.

animali di gaza city

Hamas lancia l’ultimo grappolo di razzi sul Sud. Inizia così il cessate il fuoco di 72 ore ottenuto dagli egiziani. Durante l’intera giornata entrambi i campi mandano segnali sul conflitto oramai alle spalle. Netanyahu ringrazia i «soldati eroi che hanno distrutto i tunnel del terrore» mentre a Gaza alcuni dei personaggi più in vista di Hamas iniziano a uscire dai bunker, si sentono al sicuro.

 

netanyahu 2

NEGOZIATI AL CAIRO

La cornice è quella desiderata dai mediatori egiziani, che incontrano la delegazione inter-palestinese composta da Fatah, Hamas e Jihad islamica nelle stesse ore in cui arrivano da Israele alti funzionari del governo. «Avremo negoziati indiretti con gli israeliani» fa sapere Hamas. A guidare le danze sono gli egiziani, che mettono le mani avanti con Hamas: «Rinunciate alle richieste di un aeroporto, un corridoio per la Cisgiordania e la riapertura illimitata dei varchi».

Abu Mazen

 

L’intento è far abbassare le attese, e portarle a coincidere con le posizioni di Israele. «Hamas può ottenere il ritorno a 12 miglia marine per la pesca e la liberazione di un gruppo di detenuti da Israele» fanno sapere fonti del Cairo, precisando che «conta il futuro ruolo di Abu Mazen». Gli egiziani vogliono sfruttare la tregua per avvicinare il più possibile le posizioni di Hamas e Israele, per poi rinnovare la tregua e avviare il dialogo indiretto.

 

IL GRIDO DI HANIYEH

Dopo 4 settimane di silenzio, il leder politico di Hamas esce dal bunker con un messaggio alla tv Al Aqsa: «Abbiamo vinto, il successo della resistenza e la leggendaria fermezza del nostro popolo ci condurranno alla rimozione dell’assedio a Gaza». Rivendica la vittoria sul campo e fa capire che la richiesta-chiave è la fine del blocco israelo-egiziano.

Al Sisi

 

LA ZAMPATA DI BIBI

Tv e siti Internet israeliani recapitano in milioni di case le immagini dei soldati che escono da Gaza sorridendo, innalzando bandiere, abbracciati. Lo Stato ebraico vive la fine dell’operazione come un successo ma alleati ed avversari criticano Netanyahu per «gli scarsi risultati ottenuti».

 

La replica arriva alle 20, quando Gerusalemme fa sapere di aver arrestato «il mandante del rapimento dei tre ragazzi ebrei uccisi in Cisgiordania». Si tratta di Hussam Kawasmeh, che ha ammesso di «essere stato finanziato da Hamas a Gaza» e aver poi guidato i due rapitori – ancora latitanti – «decidendo di seppellire i tre ragazzi in un mio terreno». Kawasmeh è stato arrestato tre settimane fa «mentre tentava di fuggire in Giordania.

HAMAS

 

GLI AIUTI ITALIANI

Gaza ha subito danni devastanti: quartieri distrutti, 450 mila evacuati, niente elettricità. La prima consegna di aiuti arriva dall’Italia: 4 camion con 33 tonnellate di medicinali, cibo e generatore questa mattina passano il confine di Keren Shalom. «Portiamo solidarietà e agiamo nel quadro degli sforzi dell’Ue» dice il viceministro Lapo Pistelli.

ISMAIL HANYIE