È SUPERSCAZZO SUL SUPERBONUS! – CON UNA NOTA DI TRE RIGHE, GIORGETTI STOPPA L'IPOTESI DI FORZA ITALIA DI UNA PROROGA DELL'INCENTIVO SULLE RISTRUTTURAZIONI. MA IL CAPOGRUPPO FORZISTA, PAOLO BARELLI, TORNA ALLA CARICA. E ANCHE FDI ANNUNCIA UNA PROPOSTA SUL 110% PER PERMETTERE DI “SALVARE” LE AGEVOLAZIONI SUI LAVORI FATTI ENTRO FINE ANNO – IL DON ABBONDIO LEGHISTA RESISTERÀ AL DOPPIO ASSALTO? – INTANTO VENGONO RIMODULATI I FONDI PER IL PONTE SULLO STRETTO
-Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per www.repubblica.it
L’altolà lo impone Giancarlo Giorgetti. Tre righe, veicolate attraverso un comunicato del ministero dell’Economia, per fermare l’ipotesi di una proroga del Superbonus. Il riferimento diretto è alle ricostruzioni che al mattino compaiono sulla stampa. Ma il messaggio è a Forza Italia. Che ieri, come anticipato da Repubblica, ha rilanciato la proposta, già bocciata più volte dal Mef, per allungare il 110%. Ad aprile, per i condomini che al 31 dicembre di quest’anno saranno in grado di certificare un avanzamento dei lavori pari ad almeno il 60%.
La nota del Tesoro arriva negli stessi minuti in cui uno dei relatori alla Finanziaria, Guido Liris (FdI), annuncia un’altra proposta sul Superbonus. Allo studio, spiega, c’è un emendamento dei relatori “non in termini di proroga, ma di Sal (stato di avanzamento dei lavori ndr) straordinaria, al 31 dicembre”. In pratica si darebbe ai condomini la possibilità “di arrivare ai primi dieci giorni di gennaio 2024 con tutta la documentazione per salvaguardare l’agevolazione sui lavori fatti entro fine anno”.
E poco dopo è il capogruppo di FI alla Camera, Paolo Barelli, a tornare alla carica: "Va perseguito in modo duro chi ha abusato di questo strumento e addirittura ha truffato lo Stato. Ma al contempo Fi ritiene che i cittadini e le aziende oneste che ora sono in difficoltà debbano poter avere una proroga, seppur contenuta, del Superbonus". Lo stop del Mef? "Io ritengo che il governo debba tenere in considerazione la necessità di cittadini, condomini e aziende oneste di poter completare le opere".
Non solo Forza Italia. Anche Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, prova quindi a riaprire il dossier Superbonus. Ma Giorgetti, nelle ultime ore, avrebbe ribadito il concetto: niente emendamenti che prevedono una spesa, i saldi della manovra sono chiusi. E sono quelli inviati a Bruxelles. Strada sbarrata alla proposta di FI, quella di FdI finisce in valutazione. A metà pomeriggio, fonti di governo annunciano che nel pacchetto delle modifiche del governo “al momento non è previsto nulla per il Superbonus”.
Arriva l’emendamento dell’esecutivo sugli investimenti. E cambia il finanziamento del Ponte sullo Stretto. I costi a carico dello Stato passano da 11,6 a 9,3 miliardi, dal 2024 al 2032. I 2,3 miliardi mancanti vengono coperti con il Fondo per lo sviluppo e la coesione: una quota, pari a 718 milioni, sarà prelevata ai ministeri; l’altra, in tutto 1,6 miliardi, alle risorse Fsc destinate alla Calabria e alla Sicilia.
Ma la tensione intorno alla legge di bilancio è altissima. I lavori in commissione Bilancio, al Senato, sono fermi. La seduta mattutina, coordinata dalla sottosegretaria all’Economia Lucia Albano, finisce peggio di quella di ieri, quando le opposizioni hanno denunciato il rischio dell'esercizio provvisorio, evocando la presenza di Giorgetti a Palazzo Madama.
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La sottosegretaria al Mef si dice convinta che la manovra arriverà in aula il 18 dicembre. “Stiamo lavorando per questo, chiaramente non è semplice ma l'obiettivo rimane”, rilancia. Ma a sei giorni dalla scadenza, rinviata già tre volte, la Finanziaria è impantanata in commissione. […]